Non esiste nulla nella creazione che sia privo di ritmo. Molti credono di non avere il senso del ritmo, ma non è così. Nella terra, nel mare, nel volo degli uccelli, quando camminiamo, quando parliamo, nel corpo umano, tutto è scandito da un ritmo perfetto. Durante il XVIII secolo, l’astronomo Jean Jacques d’Ortous de Mairan studiò le piante di mimosa e scoprì che le foglie si aprivano durante il giorno e si chiudevano al crepuscolo. Si chiese cosa sarebbe successo se la pianta fosse stata sottoposta all’oscurità costante. Verificò che le foglie continuavano in questo loro movimento anche senza la luce del sole, seguendo un ritmo interno.
Il battito del cuore e il ritmo del respiro sono i primi suoni che sentiamo mentre siamo nel grembo materno. Questa esperienza accomuna tutti gli esseri umani a prescindere da razza, sesso, religione e cultura. Tutti siamo dotati di ritmo: è la nostra eredità naturale.
Suonare e ascoltare le percussioni è una pratica diffusa ovunque, presente in ogni cultura. A livello terapeutico, rappresenta un approccio molto antico. Alcune ricerche hanno dimostrato i suoi molteplici benefici: ha un’azione rilassante, stimola la capacità di concentrazione, ha effetti curativi sui malati di Alzheimer, su bambini autistici, su adolescenti emotivamente disturbati e su tossicodipendenti.
Noi siamo vibrazione materializzata. Il ritmo ci cura, modula l’energia e l’umore, scandisce le nostre azioni e i nostri organi interni. La vita è ritmo.
Lo sciamanismo è caratterizzato proprio dalla musica e dal ritmo. E’ una delle più antiche pratiche di guarigione riscontrabile nel genere umano. Si basa sull’uso consapevole di stati alterati di coscienza per entrare in contatto con il mondo degli spiriti. E’ una "religione" nel senso più alto del termine: ciò che la caratterizza e la distingue è il fatto di essere una tecnica dell’estasi.
In alcune civiltà, come quelle occidentali industrializzate, tale pratica è stata cancellata in favore di comportamenti più razionali, ma in altre parti del mondo è ancora viva e fortemente radicata. Le persone singolarmente e le comunità si rivolgevano allo sciamano per risolvere i propri problemi fisici e spirituali e per avere responsi sul futuro, oltre che per sciogliere i nodi del passato, luogo oramai inaccessibile per gli uomini comuni.
La musica ha un ruolo fondamentale. È impossibile concepire una seduta sciamanica senza di essa. Nella fattispecie, è il tamburo a rivelarsi determinante. A quest’ultimo vengono infatti attribuiti poteri magici, come la capacità di portare lo sciamano nel mondo dell’aldilà e la facoltà di catturare gli spiriti. Il tamburo viene associato alla terra, alla luna, alla fertilità, alla pioggia, al tuono, al battito del cuore che ci fa vibrare insieme al cuore del cosmo. Rappresenta l’albero del mondo che collega il cielo alla terra.
Ma come mai a questo strumento vengono attribuiti così tanti significati?
Alcune teorie sostengono che il battito del tamburo durante un rito sciamanico arrivi a 4,5 battiti al secondo, ovvero 240/300 colpi al minuto, il che equivale a 7,2 Hertz. Questo valore di frequenza coincide con la risonanza Schumann, cioè la frequenza alla quale risuona la terra, che è di 7,83 Hz.
Il suono del Tamburo è inoltre in grado di metterci in connessione con le nostre parti più antiche, ci aiuta a ritrovare le nostre origini e a prendere le distanze con l’attuale modo di vivere moderno che, nonostante tutte le sue comodità, ci porta spesso in uno stato di stress. Le sue vibrazioni entrano nel corpo in profondità, andando a toccare tutti gli organi interni, aiuta il rilassamento della mente portando il cervello nella fase delle onde theta, la stessa che si sperimenta durante il sogno e nella meditazione profonda.
La figura dello sciamano è antichissima, ed è stata presente in tutte le culture del mondo. Il Tamburo è l’alleato più importante nel corredo di uno Sciamano. Tutti gli sciamani lo posseggono e se ne prendono cura come se fosse un compagno, un amante, un amico fedele, purificandolo, nutrendolo, scaldandolo e abbellendolo. Il tamburo è anche considerato il cavallo dello Sciamano, poiché lo conduce in luoghi di potere interiore, luoghi di guarigione, luoghi di sogno, luoghi di bellezza tali da far aprire il cuore. Lo mette in contatto con le altre dimensioni: a cavallo del suo tamburo, lo sciamano viaggia.
Il tamburo non è solo uno strumento. Gode di vita propria e ha una sua anima. Il telaio deve essere di legno, di forma circolare o ellittica, la membrana necessariamente di origine animale (tradizionalmente si usa pelle di capra, cavallo, renna, cinghiale, cervo, alce o di altri animali). Viene percosso da una bacchetta o un mazzuolo che può avere varie forme. All’interno, vengono fissati pendagli tintinnanti o a forma di insetti e armi, dove albergano gli spiriti aiutanti dello sciamano. E’ necessario che tutte le componenti siano anch’esse sacre e appartenenti alla natura, non è assolutamente possibile (anzi è un vero e proprio insulto) costruire tali strumenti con componenti sintetiche come fanno gli pseudo-sciamani occidentali. Tutti i veri sciamani sanno che ogni cosa vive e ha un’anima: anche gli oggetti che noi occidentali reputiamo inanimati possiedono un principio vitale o spirituale. Per gli sciamani tutto è vivo e magico, anche le pietre sono portatrici di un potenziale di forza e di una volontà.
Per ottenere i materiali necessari alla costruzione del tamburo sciamanico, ci si rivolge alla natura a cui essi appartengono. La richiesta deve essere avanzata con rispetto, lasciando le adeguate offerte, come tabacco, alcol, miele ecc. Una volta che il tamburo è stato assemblato, deve essere animato e risvegliato. Allo sciamano è indispensabile uno strumento vivo perché deve affrontare viaggi in altre dimensioni, non saprebbe che farsene di un oggetto inerte. Il momento in cui il tamburo nasce non è quando viene costruito, ma proprio quando viene animato perché è in quel momento che gli è conferita realmente la vita. E’ chiaro che uno strumento non animato non sarà di nessun aiuto allo sciamano: esso non troverà la strada, cadrà al minimo ostacolo e non sarà capace di chiamare e scacciare gli spiriti.
Il rito di animazione deve essere fatto con l’arrivo degli uccelli migratori, cioè con le grandi feste di primavera e con l’inizio del nuovo ciclo della bella stagione. Una volta animato, il tamburo non può più essere toccato da nessuno, è ad uso esclusivo dello sciamano. Dopo l’iniziazione, per tutta la notte senza sosta fino all’aurora, deve essere suonato per impedirgli di riposare.
Come abbiamo visto i tamburi sciamanici nascono da esseri viventi e sono essi stessi considerati esseri viventi e oggetti sacri, come sacra è la vita. Ogni sciamano li costruisce e li adatta a sé, come se stesse costruendo un abito su misura o un paio di scarpe.
Per chi volesse sperimentare questa pratica, il tamburo è dentro di noi! Se vogliamo sentirlo, appoggiamo la mano al petto, chiudiamo gli occhi e lasciamoci trasportare. Stabiliamo e seguiamo questa connessione. Se riusciamo a farlo, saremo pervasi da una sensazione di pace, di silenzio interiore. Il Grande Spirito si poserà su di noi, ci ascolterà e ci conforterà.