Arriva nelle sale, il prossimo 29 Marzo, “Contromano”, la nuova commedia del regista e attore Antonio Albanese. Un viaggio surreale dall’Italia all’Africa, che supera i pregiudizi e le barriere razziali radicate della nostra quotidianità. Un contro-racconto dell’immigrazione rispetto a un sentire populista, che diventa oggi terreno fertile di luoghi comuni difficili da scardinare e di scontri politici e sociali crescenti.
Un incontro tra due culture diverse solo nel colore della pelle, accomunate dalla solitudine e dal sentire tipico della condizione umana: questo il messaggio dominante trasmesso dagli interpreti, a cominciare da Albanese, che veste i panni del commerciante milanese Mario Cavallaro. Quest’ultimo, metodico e abitudinario fino all’ossessione, si vede costretto a rapire Oba (Alex Fondja), giovane senegalese che gli fa concorrenza nel commercio di calze. Con l’intento di fare giustizia, Mario lo riporta in Africa insieme a sua sorella, in un viaggio colmo di insidie, bugie, sensi di colpa, barriere ideologiche da superare e contrasti, da cui nascono poi momenti di solidarietà.
“Contromano” è un film comico e dissacrante, che trae ragion d’essere e ispirazione dalla vita di tutti i giorni, in special modo dalla netta contrapposizione tra pro e anti migrazionisti. È un ritorno in regia dopo ben 16 anni di assenza per il comico Antonio Albanese, che è anche protagonista della pellicola insieme a Aude Legastelois, Alex Fondja e tanti altri.
“Contromano nasce dal desiderio di raccontare in maniera diversa un tema così impetuoso, con garbo e leggerezza, che non è parolaccia, partendo da un’idea paradossale e ironica: un rapimento. – commenta Albanese – C’è l’incontro tra due solitudini: quella di Mario, che rappresenta l’Occidente, onesto ma diffidente, e quella di Oba e Dalila, che hanno lasciato la loro terra. A unirli è il dialogo, l’esperienza comune”.
È una favola intelligente sospesa tra fantasia e realtà, quella di Antonio Albanese, che ci accompagna con garbo e ironia in un viaggio “contromano” in Africa, capace forse di renderci più aperti ed inclini al dialogo con chi è diverso da noi solo per il colore della pelle, ma che vive le nostre stesse emozioni.
