La Corea del Nord ha rotto il silenzio dopo che la scorsa settimana il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha tentato di imporre la legge marziale, poi presto revocata. I media ufficiali nordcoreani hanno descritto l’azione come una “dittatura fascista sul popolo”. Le reazioni sono arrivate dopo la notizia di un blitz della polizia negli uffici della presidenza a Seul, mentre l’ex ministro della Difesa sudcoreano, Kim Yong-hyun, ha tentato il suicidio in un centro di detenzione. Per Yoon si moltiplicano le richieste di un passo indietro.
“Il burattino Yoon, che ha già fatto i conti con una grave crisi di governo e l’impeachment, ha imposto a sorpresa la legge marziale e scatenato le armi della dittatura fascista sulla popolazione, seminando il caos in tutta la Corea del Sud”, ha scritto la KCNA, parlando di azione “folle” da parte di Yoon.
Proteste di Massa nel Paese
L’articolo, diffuso anche tramite il giornale Rodong Sinmun, sottolinea il dispiegamento di soldati e mezzi militari e cita le proteste di massa in Corea del Sud, inimmaginabili nella Corea del Nord di Kim Jong-un. “La comunità internazionale osserva con attenzione”, dicono dal Paese eremita, convinti che quanto accaduto abbia “messo in luce le vulnerabilità della società sudcoreana” e che “la carriera politica di Yoon possa finire presto”. “Il suo gesto folle ha provocato una condanna forte da parte di tutti i settori della società, compreso il partito di opposizione, e ha fatto esplodere ulteriormente l’entusiasmo dell’opinione pubblica per l’impeachment”.
Blitz della Polizia e Tentato Suicidio
Stamani, nel quadro dell’inchiesta, secondo l’agenzia sudcoreana Yonhap, la polizia ha perquisito gli uffici della presidenza, sequestrando materiale. Al momento dell’operazione Yoon non era presente. Confermate anche perquisizioni negli uffici della Polizia metropolitana di Seul e della sicurezza dell’Assemblea nazionale.
Intanto, l’ex ministro della Difesa ha tentato il suicidio nel centro di detenzione di Seul dove si trova con l’accusa di “insurrezione” e ora le sue condizioni vengono definite “stabili”. Avrebbe cercato di togliersi la vita in bagno, nella notte, realizzando una corda con la biancheria. Kim è accusato di aver suggerito al presidente di imporre la legge marziale.
Scuse Pubbliche del Premier Han
Il premier sudcoreano Han Deok Soo si è scusato pubblicamente per la legge marziale dichiarata dal presidente Yoon Suk Yeol la scorsa settimana, che ha fatto piombare il Paese nell’instabilità politica. Durante una sessione straordinaria davanti all’Assemblea nazionale, il capo del governo si è scusato per “non aver impedito la dichiarazione del presidente” pur essendosi opposto alla misura fin dall’inizio. “Ho detto chiaramente fin dall’inizio che non appoggiavo la decisione e ho cercato di dissuaderlo, ma non ci sono riuscito. Me ne pento e questo senso di colpa mi perseguita”, ha dichiarato Han.
Han ha assicurato che la sua intenzione è solo quella di “fare il suo dovere fino in fondo” e ha accettato “le conseguenze che possono derivare” da quanto accaduto, ora che anche lui è indagato per presunta insurrezione insieme ad altri membri del governo, tra cui lo stesso presidente.
Contesto e Implicazioni
La situazione in Corea del Sud è estremamente tesa, con proteste di massa che mettono in luce le profonde divisioni politiche e sociali del Paese. La tentata imposizione della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk Yeol ha scatenato una serie di reazioni a catena, inclusi arresti, tentativi di suicidio e perquisizioni da parte della polizia. La Corea del Nord osserva con attenzione, utilizzando la situazione per criticare il governo sudcoreano e sottolineare le sue vulnerabilità.
Conclusioni
La Corea del Sud si trova in un momento di grande instabilità politica e sociale. Le azioni del presidente Yoon Suk Yeol e le reazioni della popolazione e della comunità internazionale indicano una crisi profonda che richiederà tempo e sforzi significativi per essere risolta. La comunità internazionale continua a osservare con attenzione, sperando in una risoluzione pacifica e stabile della situazione.