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Coronavirus, G20 valuta possibile sospensione debito (Altre News)

Coronavirus, G20 valuta possibile estensione sospensione debito

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Adozione di misure immediate ed eccezionali per affrontare il COVID-19. E’ l’impegno assunto dai ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G20, che hanno accolto con favore i progressi dell’Iniziativa di sospensione del servizio di debito (DSSI). Lo indica il comunicato al termine della riunione a distanza. Ad oggi, 42 paesi hanno chiesto di beneficiare del Dssi, pari a circa 5,3 miliardi di Stati Uniti dollari di debito del 2020 da differire. Per fornire il massimo supporto ai paesi ammissibili al Dssi, i rappresentanti del G20 hanno promesso di continuare a coordinarsi da vicino nella sua attuazione. “Prenderemo in considerazione una possibile estensione del Dssi nella seconda metà del 2020, tenendo conto dell’evoluzione della situazione pandemica COVID-19”, hanno dichiarato.

Bce mantiene tassi fermi e continua acquisti anti-pandemia

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Nessuna novità, come previsto, dalla riunione del Consiglio direttivo della Bce che ha confermato gli attuali tassi di interesse – fermi rispettivamente a 0%, 0,25% e -0,50% – e ha ribadito l’impegno agli interventi di emergenza, come gli acquisti del programma di emergenza per la pandemia (Pepp) per un totale di 1350 miliardi di euro. Acquisti che saranno condotti – si legge nella dichiarazione conclusiva – in maniera flessibile, nel tempo, per i diversi tipi di asset e fra diverse giurisdizioni.

Gli interventi del programma Pepp dureranno almeno fino a giugno 2021 o “in ogni caso fino a quando il Consiglio riterrà che la fase legata alla crisi coronavirus non sia finita”.

Ribadita anche la politica di reinvestimento dei titoli in scadenza almeno fino alla fine del 2022. La Bce andrà inoltre avanti con gli acquisti del programma da 20 miliardi mensili, cui si aggiungono interventi supplementari da 120 miliardi entro fine 2020. Il programma mensile andrà avanti “per tutto il tempo necessario” a sostenere l’impatto accomodante della sua politica sui tassi. Il Consiglio – che sottolinea la forte richiesta avuta dalle aste di liquidità del programma Tltro 3 – rimane infine “pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, se necessario”.

LAGARDE – Dopo il crollo dell’attività economica registrata ad aprile nell’Eurozona la Bce segnala “a maggio una ripresa significativa ma non omogenea” sottolinea la presidente della Bce Christine Lagarde, leggendo la dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa post-Consiglio direttivo.

In uno scenario economico che – nonostante i segnali di ripresa – “ha un livello che resta ben al di sotto di quello pre-Covid” con “prospettive altamente incerte” per il Consiglio direttivo della Bce “restano necessari ampi interventi di sostegno per sostenere la ripresa economica e per salvaguardare la stabilità dei prezzi” dice Lagarde.

E in vista del vertice europeo sul Recovery Fund osserva: “So per esperienza, avendo partecipato a molti vertici europei, che a Bruxelles le cose richiedono tempo ed energia. Ma penso che molti leader europei siano perfettamente consapevoli della necessità di non perdere tempo e dare al mondo il segnale” che in Europa “c’è un consenso e una determinazione a sostenersi con un accordo valido e ambizioso. Come ho già detto all’Eurogruppo bisogna essere rapidi, flessibili, ma anche estesi”.

50mila ristoratori scrivono a Castelli: “Non siamo più disposti a scusare”

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Lettera aperta di 50mila ristoratori italiani al Viceministro all’Economia, Laura Castelli. “Se si sbagliano i tempi ed i modi si fa danno. Per noi il commento del viceministro al servizio mandato in onda dal TG2 è Bocciato. Non siamo più disposti a scusare, a capire o giustificare” scrivono a Castelli i 50mila ristoratori a fronte della dichiarazione del Vice ministro ieri al Tg2. “Siamo diventati intolleranti a questi scivoloni televisivi che mettono alla gogna mediatica un intero comparto. Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci. Tutti questi appellativi non appartengono alla nostra categoria che rappresenta un importante colonna economica italiana ( 13% del Pil)” scandiscono ancora nella lettera.

Nella lettera aperta alla Viceministro Laura Castelli i ristoratori, tra cui c’è anche Gianfranco Vissani, sottolineano che “i ristoratori non hanno mai chiesto clienti al governo, hanno chiesto sostenibilità per le riaperture. Molte attività, hanno riaperto con la consapevolezza di ricominciare in una situazione emergenziale, dove gli incassi non coprono i costi”. “Con il coraggio e lo spirito di sacrificio che sempre contraddistingue la nostra categoria -evidenziano- abbiano scelto di voler continuare a regalare una serranda alzata in città, di voler essere vicini ai nostri collaboratori, per sopperire ad uno stato che ha lascito nell’incertezza centinaia di migliaia di lavoratori del settore. Nonostante tutto troviamo la positività e la dignità di non mollare e tentare di preservare occupazione e conservare la tradizione enogastronomica, elemento trainante del Made in Italy”.

“Abbiamo chiesto aiuti concreti e sufficienti a salvaguardare le nostre attività, disposti a farci carico di ulteriori indebitamenti non voluti e non previsti che toglieranno altri anni nostra volontà di crescita, sviluppo ed innovazione. Ci siamo solo ritrovati con un pacchetto di promesse su promesse ancora non mantenute. A tutto ciò cosa si aggiunge l’incapacità della comunicazione politica. Mai ci saremmo aspettati una dichiarazione del vice ministro Castelli totalmente fuori focus” scandiscono ancora i firmatari della lettera Gianfranco Vissani con Treviso Imprese Unite, Ristoratori Milanesi, Associazione ristoratori valle Camonica e Associazione pubblici esercizi alta valle Camonica, Associazione ristoratori Gussago Franciacorta, Associazione Palazzolese Enogastronomica, Movimento impresa Lombardia Liguria Riparte, Ristoratori Emilia Romagna, Ristoratori Toscana, Futuro Ho.re.ca Pisa, RistorItalia, Horeca Ciociaria, Associazione Commercianti per Salerno, Movimento Impresa Puglia, Aios , ARTHoB.

“Da quando è cominciata l’era dell’impresa 4.0 avete propinato alle aziende digitalizzazione, robotica, e-commerce, app tecnologiche, ecologia, monopattini, delivery e tanto altro, ma nulla di tutto questo -argomentano i 50mila ristoratori- rappresenta l’essenza dei principi fondamentali della ristorazione fatto di ospitalità, accoglienza e relazione. Ci volete vedere mangiare tutti davanti al Pc in smartworkig? Così siete liberi di ingabbiarci a casa e negli uffici e lasciare le città in balia del degrado e delle attività clandestine”.

“Senza lavoratori, senza studenti, senza turisti migliaia di alberghi, musei e pubblici esercizi a breve abbasseranno le proprie serrande per non rialzarle più. La politica non è show ma ha la responsabilità di dire cose giuste, nel modo giusto e con le parole giuste. Gli chef ed i ristoratori, dopo gli artisti sono la categoria più creativa che ci sia” affermano i 50mila ristoratori nella lettera aperta lla Viceministro del Mef.

“Caro ministro Castelli – aggiungono- non abbiamo bisogno di aiuti per cambiare modo di fare le nostre attività. Non si risolve il problema invitando aziende non convertibili a convertirsi in altro. Non sforzatevi ad analizzare il mercato che cambia nella domanda ed offerta, lo sappiamo fare bene anche noi. In questo momento non abbiamo bisogno di sentirci dire nulla di tutto questo, abbiamo bisogno che turismo e mobilità torni a vivere nelle nostre vie. Abbiamo bisogno che portiate a termine le vostre promesse poi parleremo se vorrete della Ristorazione 4.0” concludono secchi i ristoratori.

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20 Luglio 2020