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Corte suprema, schiaffo a Trump sui Dreamers (Altre News)

Corte suprema, schiaffo a Trump sui Dreamers: niente stop a programma

Schiaffo della Corte suprema a Donald Trump. I giudici del massimo organo giurisdizionale americano hanno stabilito che l’amministrazione non può portare avanti il suo piano di chiudere il programma Deferred Action for Childhood Arrivals, che ha permesso a 800mila minori, noti come ’Dreamers’, entrati illegalmente negli Stati Uniti, “di evitare la deportazione e di restare” nel Paese. La decisione della Corte suprema rappresenta un duro colpo per la politica dell’immigrazione del presidente.

Secondo la sentenza, il governo non ha dato una giustificazione adeguata per mettere fine al programma federale. L’amministrazione potrebbe riprovarci, ma la Casa Bianca potrebbe rinunciarci nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali. La decisione, presa a maggioranza di cinque voti contro 4, è stata scritta dal presidente della Corte suprema, John Roberts, ed è stata condivisa dai giudici Ruth Bader Ginsburg, Elena Kagan, Stephen Breyer e Sonia Sotomayor. Roberts, di orientamento conservatore, si è schierato con i giudici liberal della Corte come era avvenuto lunedì scorso, con la sentenza con la quale aveva ampliato le protezioni contro la discriminazione sul lavoro, estendendole esplicitamente anche a persone gay e transgender. Nella decisione assunta oggi si legge che la fine del programma Daca, stabilito nel 2012 dall’ex presidente Barack Obama, sarebbe “arbitraria e e pretestuosa”.

“Queste decisioni orribili e politicamente motivate che escono dalla Corte Suprema sono colpi di fucile in faccia a persone che sono orgogliose di chiamarsi repubblicani o conservatori”. Così Trump su Twitter commenta la sentenza. Il presidente degli Stati Uniti ha quindi annunciato in serata sul social che entro il primo settembre presenterà una nuova lista di conservatori candidati a prendere il posto di nuovo giudice della Corte suprema. ’’In base alle decisioni prese ora, questo elenco è più importante che mai’’, ha twittato Trump, furioso per la sentenza.La nuova lista “potrebbe includere alcuni, o molti di quelli già presenti nell’elenco”, ha dichiarato Trump in un altro tweet.

Nordcorea, Pyongyang minaccia: “Prossimo passo oltre l’immaginabile”

La demolizione dell’ufficio di collegamento intercoreano non è che l’inizio. Potrebbero seguire altre azioni di rappresaglia contro la Corea del sud, che potrebbero “andare ben oltre l’immaginabile”. A scriverlo è oggi il ’Rodong Sinmun’, l’organo ufficiale del partito al potere in Corea del nord, citato dalla Yonhap.
“L’esplosivo suono della giustizia che continuerà a levarsi potrebbe andare ben oltre l’immaginazione di coloro che fanno rumore per ciò che sta accadendo”, aggiunge, con un avvertimento: “La nostra pazienza militare si è esaurita”. E un consiglio: “L’annuncio dei militari che stanno riflettendo ad un piano di azione militare dovrebbe essere preso sul serio”.

Il ’Rodong Sinmun’ accusa poi la Corea del sud di aver seminato il caos nelle relazioni intercoreane impedendo il lancio di volantini di propaganda, accusando Seul di essere responsabile della rinuncia alla linea della ’fiducia e della promessa” ed annunciando che il Nord non parlerà più di relazioni intercoreane con Seul. Il giornale afferma inoltre che il popolo è pronto ad unirsi a campagne su larga scala per l’invio di volantini in un paese “che ospita la feccia umana”, un riferimento a quanti hanno fatto defezione raggiungendo il sud e poi si sono uniti alle campagne di volantinaggio.

Dopo la distruzione dell’ufficio di collegamento, i militari nordcoreani avevano compiuto un ulteriore passo in direzione di una escalation annunciando l’intenzione di inviare truppe nella zona del complesso industriale intercoreano a Kaesong – non più operativo – e nella zona turistica del Monte Kumgang, sulla costa orientale. Il Nord ha anche annunciato il ripristino delle postazioni di controllo che erano state rimosse dalla zona smilitarizzata che divide i due paesi e la ripresa di “ogni tipo di esercitazione militare regolare” nei pressi del confine intercoreano.

E così è stato. Secondo fonti a Seul citate dall’agenzia di stampa Yonhap, numerosi militari sono stati inviati dalla tarda serata di ieri nelle postazioni di guardia all’interno della zona cuscinetto, lungo il 38mo parallelo. La Corea del Nord disporrebbe di 150 postazioni di quel tipo, diverse delle quali lasciate vacanti in linea con l’accordo per la riduzione delle tensioni intercoreane firmato il 19 settembre del 2018, ricorda Yonhap. Alcuni media locali hanno inoltre riferito della presenza di un centinaio di soldati nordcoreani all’interno del complesso industriale intercoreano di Kaesong dopo la distruzione dell’ufficio di collegamento.

“Stiamo attentamente monitorando i movimenti militari nordcoreani in relazione a tali avvertimenti ma azioni dirette e visibili non sono state riscontrate”, ha dichiarato il colonnello Kim Jun-rak, portavoce degli stati maggiori riuniti del sud in un briefing questa mattina.

Usa, aerei militari russi sfiorano due volte l’Alaska

Aerei da guerra americani hanno intercettato per due volte la notte scorsa formazioni di aerei militari russi che avevano violato la zona di identificazione aerea in corrispondenza dell’Alaska. La formazione aerea russa era composta, la prima volta, da due bombardieri Tu-95 e due caccia Su-35 e un A-50, la seconda da due Tu-95 e un A-50, ha reso noto il Comando aerospaziale americano (Norad) precisando che si tratta dell’ottava intrusione da parte russa in corrispondenza di Canada e Alaska quest’anno.

Egitto, “per Zaki altri 15 giorni di detenzione”

Altri 15 giorni di detenzione per Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, in carcere in Egitto da inizio febbraio. Lo riferiscono gli attivisti della pagina Facebook ’Patrick Libero’, secondo i quali gli avvocati dello studente sono stati informati del rinnovo della detenzione cautelare per altri 15 giorni.

“Anche questa udienza si è svolta senza la presenza di Patrick né dei suoi avvocati, come è avvenuto a partire dalla ripresa delle udienze che hanno avuto inizio il 19 maggio 2020 – denunciano gli attivisti – È importante segnalare che l’ultima volta che Patrick si è presentato davanti a un pubblico ministero è stato il 7 marzo”.

Focolaio Pechino, nuove chiusure in città

La Cina ha registrato 28 nuovi casi di contagio da coronavirus, mentre le autorità sono alle prese con il nuovo focolaio che ha avuto origine nel grande mercato di Xinfadi, a Pechino. Ventuno dei nuovi casi sono stati riportati proprio nella capitale cinese, con tre altri casi nella vicina città di Tianjin e nella provincia di Hebei. I restanti quattro casi sono di ’importazione’ e sono stati registrati a Shanghai, Shaanxi e Gansu. Per impedire una ulteriore diffusione del virus le autorità hanno isolato diversi quartieri di Pechino, chiuso nuovamente le scuole e cancellato centinaia di voli.

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19 Giugno 2020