(Adnkronos) – “Al momento l’ondata del virus influenzale ci preoccupa più del Covid. E c’è una spiegazione: contro Sars-CoV-2 negli ultimi anni si è vaccinato con almeno 2-3 dosi il 70-80% degli anziani, pazienti fragili in generale. Invece, contro l’influenza, che quest’anno sarà particolarmente aggressiva, la popolazione a rischio è meno protetta perché non ha fatto la vaccinazione”. Lo dice all’Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Siaarti – Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, a margine del 78esimo Congresso nazionale della società scientifica, in corso a Napoli. “A differenza di quello che è avvenuto storicamente nelle vaccinazioni per l’influenza – spiega Giarratano – noi oggi ci troviamo con la maggior parte degli anziani e dei fragili non vaccinati o che non fanno vaccinazioni da anni. Quindi il Covid avrà sì un impatto importante, ma a preoccupare chi lavora in terapia intensiva sarà l’ondata dell’influenza che quest’anno agirà in maniera pericolosa, e quindi molto più pesante, nei confronti dei pazienti fragili e anziani”. “Dal punto di vista di noi anestesisti rianimatori – conclude Giarratano – il Covid e tutte le malattie virali determinano un’insufficienza d’organo nei pazienti fragili e creeranno problemi alle terapie intensive. E’ ovvio però che, siccome la popolazione per Covid si è vaccinata in una percentuale che è quadrupla o quintupla rispetto a chi si vaccina per l’influenza, il messaggio per gli anziani è: fate il richiamo per il Covid non appena sarà il momento, ma categoricamente fate anche il vaccino antinfluenzale”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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