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COVID,OMS:”2022 SIA L’ANNO DI FINE PANDEMIA”

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cms_24198/1.jpgCovid, Oms: “2022 sia l’anno di fine pandemia”

’’Il 2022 deve essere l’anno in cui mettiamo fine alla pandemia’’ del coronavirus. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso di una conferenza stampa di Ginevra. Tedros ha quindi fatto appello al mondo interno a mostrarsi unito e a prendere decisioni difficili, ma utili a fermare la pandemia entro il prossimo anno.

Con l’avvicinarsi delle feste di fine anno, il direttore dell’Oms ha detto di capire che ’’tutti noi vogliono trascorrere del tempo con gli amici e con la famiglia. Tutti noi vogliono tornare alla normalità’’. Ma, allo stesso tempo, ha sottolineato che per tornare alla normalità è necessario proteggersi ora che i casi stanno aumentando, spinti soprattutto dalla variante Omicron particolarmente contagiosa. Con i casi in rapido aumento, Tedros ha sottolineato che è meglio cancellare gli eventi “ora e festeggiare più tardi che festeggiare ora e soffrire dopo”.

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cms_24198/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 16.213 contagi e altri 137 morti

Sono 16.213 i contagi da coronavirus in Italia, secondo numeri e dati covid – regione per regione – nel bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute.

Registrati altri 137 morti. I nuovi casi sono stati individuati 337.222 tamponi, il tasso di positività è al 4,8%. Sono 73 gli ingressi in terapia intensiva in 24 ore e portano il totale dei pazienti a 987. Al netto dei dimessi nei reparti di rianimazione ci sono quindi 21 pazienti in più. Aumentano anche i ricoverati con sintomi che sono 375 in più per un totale di 8.101.

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I dati dalle Regioni

(Bollettino Covid-19 delle ore 18,00 – 20 Dicembre 2021)

CAMPANIA – Sono 1.308 i nuovi contagi da coronavirus in Campania secondo i numeri del bollettino di oggi, 20 dicembre 2021. Registrati 15 morti: 9 sono avvenuti nelle ultime 48 ore e 6 in precedenza. I nuovi casi sono stati individuati su 21.153 test.

In Campania sono 31 i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e 439 quelli ricoverati in reparti di degenza.

LOMBARDIA – Sono 2.576 i contagi da coronavirus in Lombardia oggi, 20 dicembre 2021, secondo i numeri covid nel bollettino della regione. Registrati altri 40 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 56.968 i tamponi effettuati, con un indice di positività del 4,5%. Negli ospedali della regione sono ricoverate 1.257 persone (+32), di cui in terapia intensiva 163 (+3).

Sono 1.045 i nuovi casi positivi in provincia di Milano, di cui 514 a Milano città. Secondo i dati diffusi dalla Regione Lombardia, a Bergamo 148, a Brescia 221, a Como 67, a Cremona 22, a Lecco 24, a Lodi 34, a Mantova 105, a Monza e Brianza 187, a Pavia 146, a Sondrio 66 e a Varese 343.

PIEMONTE – Sono 1.581 i nuovi contagi da coronavirus in Piemonte secondo il bollettino di oggi, 20 dicembre. Registrati inoltre altri 2 morti. 887 i positivi dopo test antigenico, pari al 3,2% di 49.781 tamponi eseguiti, di cui 43.669 antigenici. Dei 1.581 nuovi casi gli asintomatici sono 1.058 (66,9%). I casi sono 927 di screening, 481 contatti di caso, 173 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 432.866, di cui 34.445 Alessandria, 20.8908 Asti, 13.979 Biella, 61.651 Cuneo, 33.476 Novara, 230.701 Torino, 15.555 Vercelli, 15.958 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.777 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 4.416 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 762 (+69 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 62 (+3 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 25.405. I tamponi diagnostici finora processati sono 10.980.119 (+49.781 rispetto a ieri), di cui 2.613.954 risultati negativi.

VENETO – Sono 2.304 i contagi da coronavirus in Veneto oggi, 20 dicembre 2021, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Si registrano atri 5 morti. Gli attualmente positivi sono 61.404 (+1.243). I pazienti covid ricoverati in ospedale in area non critica sono 1.119 (+14), mentre le persone in terapia intensiva sono 167 (+8).

LAZIO – Sono 1.638 i nuovi contagi da coronavirus nel Lazio secondo il bollettino di oggi, 20 dicembre. Si registrano inoltre altri 14 morti, a Roma i nuovi casi sono 824. “Oggi nel Lazio su 16.751 tamponi molecolari e 18.938 tamponi antigenici per un totale di 35.689 tamponi, si registrano 1.638 nuovi casi positivi (-766), sono 14 i decessi (+1), 904 i ricoverati (+76), 119 le persone nelle terapie intensive (+2) e +893 i guariti.

BASILICATA – Sono 127 i nuovi contagi da coronavirus in Basilicata secondo il bollettino di oggi, 20 dicembre. Si registrano inoltre altri 2 morti. 1.349 i tamponi molecolari effettuati. Le persone decedute risiedevano a Lauria e Montescaglioso. I lucani guariti o negativizzati sono 37. I ricoverati per Covid-19 sono 32 (+2) di cui nessuno in terapia intensiva: 16 nell’ospedale di Potenza e 16 in quello di Matera. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 1.891 (+90).

Per la vaccinazione, in due giorni sono state effettuate 8.873 somministrazioni di cui circa 1.300 sono prime dosi e circa 7.000 sono terze dosi.

TOSCANA – Sono 955 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 20 dicembre 2021, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione anticipato dal governatore Eugenio Giani su Telegram. “I nuovi casi registrati in Toscana sono 955 su 15.639 test di cui 7.561 tamponi molecolari e 8.078 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 6,11% (17,8% sulle prime diagnosi)”, scrive Giani, aggiungendo che i vaccini attualmente somministrati in Toscana sono 6.874.197.

Il rapporto tra positivi e tamponi è al 4,5%. I casi a Roma città sono a quota 824″, riferisce l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato dopo la videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

EMILIA ROMAGNA – Sono 2.369 i contagi da coronavirus registrati oggi, 20 dicembre, in Emilia Romagna, su un totale di 21.911 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il bollettino Covid della Regione.

La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 10,8%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 101 (-2), 1.089 (+57) quelli negli altri reparti Covid. Si registrano 23 decessi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 666 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 434.656. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 43.343 (+1.680). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 42.153 (+1.625), il 97,2% del totale dei casi attivi.

SARDEGNA – Sono 259 i contagi da Covid registrati oggi, 20 dicembre, in Sardegna secondo i dati del bollettino Covid della Regione. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 3229 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 12 ( 1 in più di ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono 119 ( 3 in più di ieri).4053 sono i casi di isolamento domiciliare ( 111 in più di ieri).Non si registra alcun decesso.

FRIULI VENEZIA GIULIA – Sono 234 i nuovi contagi rilevati oggi, 20 dicembre 2021, in Friuli Venezia Giulia, secondo il bollettino con i dati Covid della Regione. Eseguiti 2.671 tamponi molecolari con una percentuale di positività dell’8,76%.

Sono inoltre 6.184 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 43 casi (0,70%). Nella giornata odierna si registrano i decessi di 7 persone. Le persone ricoverate in terapia intensiva scendono a 29, mentre i pazienti presenti in altri reparti sono 295.

VALLE D’AOSTA – Sono 40 i contagi da coronavirus in Valle d’Aosta oggi, 20 dicembre 2021, secondo i numeri covid del bollettino della regione. Non si registrano morti.

I positivi attuali sono 874, di cui 851 in isolamento domiciliare, 22 in ospedale, uno in terapia intensiva. I guariti totali sono 12.956, +15 rispetto a ieri. I casi complessivamente testati sono 103.429, i tamponi fino ad oggi effettuati 329.769. I decessi di persone risultate positive al covid in Valle D’Aosta da inizio epidemia ad oggi sono 487.

CALABRIA – Sono 475 i nuovi contagi da coronavirus in Calabria secondo il bollettino di oggi, 20 dicembre. Si registrano inoltre altri 2 morti. 4.643 i tamponi effettuati, +164 guariti, il totale dei decessi da inizio epidemia è di 1.550. Il bollettino, inoltre, registra +309 attualmente positivi, +300 in isolamento, +10 ricoverati (per un totale di 229) e, infine, -1 terapie intensive (per un totale di 20).

PUGLIA – Sono 414 i nuovi contagi da coronavirus oggi 20 dicembre 2021 in Puglia, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 4 morti. I nuovi casi di positività sono stati rilevati su 14.744 test giornalieri. Sono 7.440 le persone attualmente positive in Puglia, 152 ricoverate in area non critica, 26 in terapia intensiva.

Da inizio emergenza, nella Regione sono stati registrati 287.569 casi totali, sono 5.213.807 i test eseguiti, 273.188 le persone guarite e 6.941 i decessi.

ABRUZZO – Sono 179 i contagi da coronavirus in Abruzzo oggi, 20 dicembre 2021, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Si registrano 3 morti. I nuovi casi (di età compresa tra 1 e 94 anni) portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 93.456. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 3 nuovi casi (di età compresa tra 59 e 83 anni, uno in provincia di Teramo e due in provincia dell’Aquila) e sale a 2.620.

Sono 132 i pazienti (invariato rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in area medica; 17 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 6.863 (+30 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2.389 tamponi molecolari e 7.290 test antigenici. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 1,84 per cento.

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cms_24198/Conf_Stampa_DRAGHI.jpgVariante Omicron Italia, Draghi: “Misure in base ai dati”

“Le decisioni verranno prese sulla base dei dati dell’ultimo sequenziamento per vedere la velocità di diffusione della variante Omicron”. Il premier Mario Draghi si esprime così sull’ipotesi di varare nuove misure, nella cabina di regia del 23 dicembre, per arginare i contagi covid e contrastare la diffusione della variante Omicron in Italia.

“Ora, questa settimana, avremo una cabina regia in cui passeremo in rassegna eventuali provvedimenti da adottare per le vacanze natalizie, nulla ancora è stato deciso: le decisioni verranno prese sulla base dei dati dell’ultimo sequenziamento per vedere la velocità di diffusione di Omicron. Il succo del discorso è procedere con la massima velocità alla terza somministrazione”, le parole del premier.

cms_24198/VACCINO_NO_VAX.jpgNovavax, vaccino proteico in Italia a inizio 2022: come funziona, effetti collaterali

L’Ema dà il via libera al vaccino Novavax, che arriverà in Europa – e quindi in Italia – all’inizio del 2022. Il vaccino proteico si differenzia rispetti ai vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson) e per questo potrebbe far breccia tra scettici e no vax ’soft’ che finora non si sono avvicinati all’immunizzazione contro il coronavirus. Come funziona il vaccino Novavax? In cosa è diverso rispetto ai vaccini già ampiamente utilizzati?

COME FUNZIONA IL VACCINO NOVAVAX

Il vaccino del colosso americano utilizza le proteine e quindi una tecnologia più tradizionale: per questo motivo si ritiene che possa convincere molti esitanti a vaccinarsi contro il covid. Gli ’ingredienti’ di Nuvaxovid, il vaccino che viene somministrato con 2 dosi a 3 settimane l’una dall’altra, sono una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike che si trova sulla superficie del virus, e un ’adiuvante’, una sostanza che aiuta a rafforzare la risposta immunitaria al vaccino.

Il sistema immunitario identifica la proteina come estranea e produce difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se in seguito la persona vaccinata entra in contatto con il coronavirus, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla. Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere da Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule e distruggere le cellule infette.

I risultati di due principali studi clinici esaminati dagli esperti dell’Ema mostrano che Nuvaxovid si è dimostrato efficace nel prevenire Covid-19 nelle persone dai 18 anni di età. I trial hanno coinvolto in totale oltre 45.000 persone. Nel primo studio, circa due terzi dei partecipanti hanno ricevuto il vaccino e agli altri è stata somministrata un’iniezione di placebo; nell’altro, i partecipanti erano equamente divisi tra Nuvaxovid e placebo.

Il primo studio, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 da 7 giorni dopo la seconda dose nelle persone che hanno ricevuto Nuvaxovid (14 casi su 17.312 persone) rispetto a quelle a cui è stato somministrato placebo (63 su 8.140).

Ciò significa, evidenzia l’Ema in una nota, che il vaccino ha avuto un’efficacia del 90,4% in questo studio. Anche il secondo studio condotto nel Regno Unito ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19 nelle persone che hanno ricevuto Nuvaxovid (10 casi su 7.020 persone) rispetto al gruppo a cui è stato somministrato placebo (96 su 7.019), con un’efficacia dell’89,7%.

Presi insieme, dunque, i risultati dei due studi mostrano un’efficacia del vaccino per Nuvaxovid di circa il 90%. Il ceppo originale di Sars-CoV-2 e alcune varianti preoccupanti come Alpha e Beta erano i ceppi virali più comuni in circolazione durante i trial. Attualmente, precisa l’Ema, sono disponibili dati limitati sull’efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti, inclusa Omicron.

QUANDO ARRIVA IN ITALIA

Le prime dosi del vaccino anti-Covid di Novavax dovrebbero arrivare ai Paesi membri dell’Ue “nei primi mesi del 2022”, poiché le capitali ne hanno ordinate “per il primo trimestre 2022 circa 27 milioni di dosi”, specifica la commissione europea. Il contratto di acquisto preliminare con Novavax è stato siglato dalla Commissione il 4 agosto 2021 e riguarda la fornitura ai Paesi membri dell’Ue di 100 milioni di dosi di vaccino, a partire dal primo trimestre del prossimo anno. Il contratto permette poi agli Stati di acquistare ulteriori 100 milioni di dosi, da consegnarsi nel corso del 2022 e del 2023. Le fiale di Novavax si aggiungono ai 2,4 miliardi di dosi acquistate o prenotate da Pfizer/BioNtech, ai 460 milioni di Moderna, 400 milioni di Astrazeneca e 400 milioni del farmaco di Janssen (Johnson & Johnson).

EFFETTI COLLATERALI

Gli effetti indesiderati osservati con Nuvaxovid negli studi, spiega l’Ema, sono stati generalmente lievi o moderati e sono scomparsi entro un paio di giorni dopo la vaccinazione. I più comuni sono risultati sensibilità o dolore al sito di iniezione, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, sensazione generale di malessere, dolori articolari e nausea o vomito.

La sicurezza e l’efficacia del vaccino continueranno a essere monitorate man mano che verrà utilizzato in tutta l’Ue, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell’Unione e ulteriori studi da parte dell’azienda e delle autorità europee.

“Non parliamo di un vaccino con meno effetti collaterali o esente a priori da rischi. Come tutti i vaccini può avere le sue reazioni avverse, le sue risposte anomale”, dice Marco Falcone, professore associato di malattie infettive all’università di Pisa e segretario della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), intervenuto a ’Gli Inascoltabili’ su radio New Sound Level.

cms_24198/vaccino_0.jpgObbligo vaccinale over 40 o lavoratori?
Cosa dicono Bassetti, Andreoni,Vaia,Gismondo, Pregliasco, Crisanti.

Obbligo vaccinale sì, subito. Ma con sfumature diverse. Mentre la variante Omicron è sotto i riflettori, si avvicina la cabina di regia che giovedì – nella riunione con il premier Mario Draghi – valuterà eventuali misure sulla base dei dati. Per gli esperti, che da oltre 20 mesi gestiscono l’emergenza coronavirus, a prescindere dai risultati della ’flash survey’ sulla nuova variante è il momento di una svolta che deve concretizzarsi nella campagna di vaccinazione.

cms_24198/Bassetti,Infettirologo.jpg“L’unico provvedimento che bisognerebbe prendere con urgenza sarebbe quello di rendere il vaccino obbligatorio, approfittando di queste due settimane di chiusura delle scuole per vaccinare chi non è ancora vaccinato. Dopodiché bisognerebbe dare la possibilità a tutti di vaccinarsi in strutture aperte senza prenotazione e dire che dal 10 gennaio chi non è vaccinato paga una sanzione”, dice il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova.” Non si tratta di imporre un tso come qualcuno dice, si tratterebbe di porre una sanzione amministrativa. E’ stato giusto imporre l’obbligo a sanitari, docenti e forze dell’ordine, ma ora più che procedere per categorie di lavoratori, bisognerebbe procedere per fasce d’età, dai 40 anni in su, dove il virus picchia molto duro. Chi ha più di 40 anni per poter uscire e andare a lavorare dovrebbe essere vaccinato. Io come medico dico che ci vorrebbe l’obbligo vaccinale, poi decidere come applicarlo spetta ai politici, almeno qualcosa lo facciano loro”., prosegue.

cms_24198/Massimo_Andreoni,_.jpgIl professor Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), è “sempre stato favorevole all’obbligo vaccinale. E lo sono ancor di più oggi visto che la variante Omicron potrebbe diventare un fattore di rischio importante tale da mettere in difficoltà gli ospedali. Questa scelta e quella del lockdown per i non vaccinati andrebbero prese prima però di arrivare in zona rossa, quando i ricoveri in area medica e in terapia intensiva sono già al limite. Se Omicron diventerà dominante anche in Italia occorrerà farsi trovare preparati e l’obblligo vaccinale, insieme alle restrizioni per chi non si è ancora immunizzato, possono aiutarci”, afferma.

cms_24198/Francesco_Vaia,_direttore_dell’Ospedale_Spallanzani_di_Roma.jpg“Ora il tema è duplice: come ampliamo la fascia dell’obbligo vaccinale – e a mio giudizio vanno vaccinate tutte le categorie che sono a contatto con il pubblico – e soprattutto come aggiorniamo i vaccini alle nuove varianti. Su questi due temi bisognerà rapidamente prendere delle decisioni”, evidenzia il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia. “Non è il tempo di spaventare le persone ma di insistere nelle misure che si sono dimostrate efficaci e di aggiornarle”, sottolinea.

cms_24198/maria-rita-gismondo.jpg“Io sono per l’obbligo vaccinale”, dice la professoressa Maria Rita Gismondo, direttrice Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.

“Penso a un obbligo vaccinale che dovrebbe valere dai 40 anni in su e per i fragili di ogni fascia d’età”, aggiunge, seguendo una linea simile a quella indicata da Bassetti.

cms_24198/Pregliasco.jpg“L’obbligo vaccinale crea ulteriore divisione mentre l’obbligo per i lavoratori potrebbe essere un elemento sul quale già c’è un accordo e un elemento che vuol dire ampliare molto la platea di chi si deve vaccinare”, dice il professor Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, indicando la strada da seguire. “Anche nell’ottica di un controllo – sottolinea l’esperto – sarebbe una misura più efficace perché poi con l’obbligo” generalizzato, ricorda il virologo, “non è che puoi andare a prendere le persone e fargli la vaccinazione”. Tutto si riduce a una multa e “con una multa contro un no-vax convinto – chiosa Pregliasco che più volte si è confrontato con gli irriducibili – sai che ci fai? Non è che poi puoi fare sanzioni con cifre folli”.

cms_24198/Crisanti.jpgPer il professor Andrea Crisanti, bisogna andare oltre la concezione dell’obbligo: l’impatto di una decisione simile “dipende da come la si attua.

Un obbligo vaccinale senza sanzione non vale nulla. E’ come se diventasse solo la faccia feroce dello Stato.

Se non c’è la sanzione perdiamo tempo, l’obbligo non esiste”, dice il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova. Sono molti gli elementi da considerare in relazione a un obbligo vaccinale, spiega Crisanti: “Per esempio con l’obbligo quanto si guadagna? Quale sarebbe il disincentivo a non fare il vaccino? Tutte queste cose vanno chiarite, altrimenti restiamo nella demagogia”, conclude il virologo.

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Data:

21 Dicembre 2021