La Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso tre mandati di cattura per crimini di guerra contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif. La decisione è stata presa all’unanimità dai tre giudici sulla base delle accuse di crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Netanyahu e Gallant saranno passibili di arresto se si recheranno in uno degli oltre 120 Paesi che fanno parte della CPI. La Corte ha emesso anche un mandato per Mohammed Deif per il massacro del 7 ottobre 2023. Israele afferma di aver ucciso Deif in un attacco aereo ad agosto, ma Hamas non ha mai riconosciuto formalmente la sua morte.
Accuse e Prove
Deif è considerato responsabile di crimini contro l’umanità, tra cui omicidio, sterminio, tortura, stupro e altre forme di violenza sessuale, oltre ai crimini di guerra di omicidio, trattamento crudele, tortura, presa di ostaggi e violazione della dignità personale. Il procuratore capo della CPI, Karim Khan, ha lanciato un appello affinché i Paesi si adeguino ai mandati d’arresto emessi. “Faccio appello a tutti gli Stati affinché mantengano i loro impegni nei confronti dello Statuto di Roma rispettando e attenendosi alle ordinanze”, ha dichiarato Khan.
Privazione dei Mezzi di Sopravvivenza
La CPI ha scritto che ci sono ragionevoli prove per credere che Netanyahu e Gallant abbiano intenzionalmente e coscientemente privato la popolazione civile di Gaza dei mezzi indispensabili per la loro sopravvivenza, compreso cibo, acqua, medicine e forniture mediche, insieme a carburante ed elettricità. I giudici ritengono che entrambi abbiano responsabilità penale per i crimini di guerra dell’utilizzo della morte per fame come arma di guerra e i crimini contro l’umanità di omicidio, persecuzione e altri atti disumani. Inoltre, entrambi sono considerati responsabili come superiori civili per il crimine di guerra di aver intenzionalmente ordinato un attacco contro la popolazione civile.
Reazioni di Netanyahu e Herzog
Netanyahu ha definito la decisione della CPI “assurda” e “antisemita”, basata su falsità e bugie. Ha negato categoricamente ogni accusa e ha affermato che Israele non si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra. “La decisione è stata presa da un procuratore capo corrotto che sta tentando di salvarsi da serie accuse di molestie sessuali e da giudici di parte mossi da odio antisemita contro Israele”, ha dichiarato Netanyahu. Ha aggiunto che nessuna decisione esterna gli impedirà di continuare a difendere il suo Paese in qualsiasi modo.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha condannato la decisione della CPI, definendola “oltraggiosa”. “Oggi è un giorno buio per la giustizia, un giorno buio per l’umanità”, ha commentato Herzog, aggiungendo che la decisione ha trasformato la giustizia universale in una barzelletta e si fa beffe dei sacrifici di tutti quelli che si sono battuti per la giustizia.