Ogni anno in Italia muoiono almeno 50 bimbi, e 500 in tutta Europa, soffocati per aver inalato o ingerito un corpo estraneo, o del cibo. E spesso anche per l’assunzione di droghe, lasciate incustodite in casa. Per disattenzione dei genitori, incapaci di badare ai propri figli e scevri dal sottrarsi all’uso di sostanze stupefacenti in loro presenza, molti bambini finiscono in ospedale in fin di vita.
L’ultimo episodio di cronaca è accaduto alcuni giorni addietro nella provincia milanese. Una bimba di 2 anni è stata portata in ospedale a Pavia, in stato di coma. Nel suo sangue e nelle urine sono state trovate tracce di marijuana e cocaina. La bimba pare abbia ingerito tali sostanze lasciate alla sua portata, per incuria dei genitori. Il tribunale dei minori di Milano ha tolto la potestà ai genitori.
Ancora aperte le indagini per un caso analogo avvenuto a Palermo nei mesi scorsi. Secondo il racconto della madre, la bimba, che ha 3 anni, avrebbe ingerito la droga trovata per strada. Questi sono solo alcuni esempi di incidenti avvenuti sulla pelle di bambini in tenera età, nelle mura domestiche. La modalità è più o meno la stessa di questi ed altri episodi citati dalla cronaca in ogni parte del mondo, ma la certezza resta correlata al fatto inconfutabile che i bambini inconsapevoli e i giovanissimi che fanno uso consciamente di droghe, muoiono di questo.
Dall’ultimo report rilasciato da Center for Disease Control negli ultimi 18 anni i decessi sono stati 9 mila, di cui giovanissimi under 14 (per l’81 per cento dei casi) uccisi dall’abuso di oppioidi. E indubbiamente soffermandoci su questo dato, ci chiediamo come i ragazzini possano venire a contatto di prodotti farmaceutici (antidolorifici per esempio, senza controlli da parte dei genitori.
Situazioni incredibili di disagio che ci fanno temere per l’incolumità di giovanissime vite che non hanno scelto di vivere con genitori disattenti o peggio, inadeguati. “Qui la violenza, almeno in questi casi, non c’entra ma è piuttosto leggerezza” prendendo a prestito un’espressione del legale che assiste i genitori della bimba milanese.