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Curare le parole e realizzare se stessi per eliminare la negatività del giudizio

Quando si parla di reputazione, c’è il grande pericolo di regalare potere al giudizio degli altri. Bisogna levare spazio a quello che ci viene incollato addosso come un’etichetta. Pochi si sono impegnati per conoscere la nostra identità, solo una cerchia ristretta riconosce la bellezza che abbiamo nel cuore. Addentrarsi nella vita delle persone con un giudizio fatto di qualche parola, è pura superficialità. Come si può parlare di qualcuno di cui non conosciamo nulla se non per sentito dire? Al genere umano piace riversare le proprie frustrazioni colpendo con negatività. Non è affatto utile usare le parole per fare del male. Quando diciamo qualcosa che non riguarda noi, pensiamo alle conseguenze. Chiediamoci se è intelligente criticare con foga senza nemmeno conoscere il perché. La critica che proviene dalla pancia è estremamente pericolosa. Provate ad osservare i social in voga in questo momento, guardate con attenzione. Prendete qualche post pubblicato da una qualsiasi testata giornalistica e leggete i commenti che seguono. Cosa vedete? O meglio, cosa sentite? Spesso rabbia e frustrazione. Triste eh?

cms_5005/2.jpgCredete sia giusto buttare la nostra immondizia sulle spalle di chi non conosciamo o di cui sappiamo solo ciò che viene filtrato attraverso l’informazione? Ma anche no! Dunque facciamo qualche passo indietro. Cominciamo a lavorare su noi stessi e a dimenticarci del giudizio sociale. Facciamo un resoconto della nostra vita e cerchiamo coscienziosamente le nostre responsabilità. Arrivati a questo punto, creiamo un piano d’azione per cambiare e poi agiamo. E’ evidente che avere da dire sulla vita degli altri indica un grado di insoddisfazione elevato della propria. In questo modo la nostra esistenza prende la piega che vogliamo tanto da non avere nemmeno il tempo per giudicare il mondo altrui! Vogliamo una vita priva di giudizi attaccati sul groppone? Iniziamo a chiudere noi per primi la bocca.

cms_5005/3.jpgMettiamo un silenziatore alle parole che creano problemi, blocchiamo le frasi piene di cattiverie e cominciamo a tirare fuori il meglio anche negli altri. Cerchiamo la positività. Non permettiamo alla critica di renderci aridi. Se siamo concentrati sulla costruzione della nostra felicità, non abbiamo né voglia né tempo per farlo. Siamo talmente consumati dal raggiungimenti degli obiettivi che ci asteniamo volontariamente dal porre in atto piani di parole distruttivi nei confronti delle persone. Cosa otteniamo? Serenità e libertà.

Data:

26 Novembre 2016