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CUSTODIRE L’ESSENZA DELLA CHIESA

Troppo spesso, “l’istituzione Chiesa” viene messa in discussione per le scelte fatte in questi anni. Nonostante le svariate iniziative messe in atto per ricostruirne la credibilità, ad oggi le nuove generazioni non sembrano esserne particolarmente attratte. Pertanto, il Pontefice cerca di costruire un ponte attraverso la figura di San Giuseppe. Custode della Chiesa e padre putativo di Gesù, incarna perfettamente lo spirito di colui che si lascia trascinare dalla parola senza porre condizioni. Per questo le riflessioni del Papa sul Vangelo odierno ci spingono verso una nuova coscienza del cristianesimo.

Bergoglio esplica, con molta chiarezza, il senso dell’essere promotori di vita: “Custodire la vita, custodire il cuore umano come San Giuseppe, il cristiano deve imparare a custodire soprattutto la vita della chiesa”. Infatti, Maria e Gesù hanno vissuto appieno la condizione di debolezza e sconforto che molti vivono ai giorni nostri, e in Giuseppe hanno visto un’ancora di salvataggio. La Chiesa è il prolungamento del corpo di Cristo che, con immancabile amore, continua a proteggere il bambino e sua madre.

La stessa incarnazione di Cristo si innesta nella quotidianità di una Chiesa che vive le difficoltà dei nostri tempi, ma che non smette di sperare in una nuova nascita. In virtù di questo, il messaggio del Papa si focalizza principalmente sull’assistenza dei fratelli più deboli: “Pertanto, ogni persona che ha fame e sete, ogni straniero, ogni migrante senza vestiti è il bambino che Giuseppe custodisce. Tutti noi siamo invitati a custodire questa gente”.

Lo spirito stesso del cristiano si riflette in queste parole, ma necessita assolutamente di un risveglio dal torpore che rischia di compromettere tutto. Il compito di ogni cristiano, come evidenzia Francesco, è quello di custodire la parola, nutrendosi dei sacramenti donati da Dio. Tutti noi siamo peccatori in cerca della via maestra, ma per compiere questo decisivo passo necessitiamo di una riscoperta dell’essenza. Essere cristiani non vuol dire timbrare un cartellino o vivere di apparenze, bensì nutrirsi della Parola e annunciarla nella concretezza di tutti i giorni.

Data:

16 Febbraio 2022