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DAL PIANETA TERRA

Questo nostro pazzo, sconquassato, maltrattato pianeta ne ha di storie da raccontare. Storie nate dalla fantasia degli uomini, divenute reali e poi lentamente diffuse, passate di bocca in bocca o, è il caso di dirlo, di sito in sito. Un pianeta dove la religione funge da guida per lo spirito e la carne, ed a quanto sembra anche per il web. Infatti, la Chiesa di Roma, sembra nel lontano 2008, ha nominato S. Isidoro di Siviglia come patrono di Internet. Ovviamente, vivendo nei tempi del profilo Twitter del Papa la cosa non sembra così strana, ma non si può leggere la notizia senza fare un sorriso. Esiste già il patrono della stampa, ossia S. Francesco di Sales, e sappiamo che patrono della radio è l’arcangelo Gabriele, mentre per il mondo della televisione ci pensa S. Chiara. Mancava appunto un tutor spirituale per il web, ed ecco che è stato scelto questo vescovo iberico, vissuto nel 600.

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Il santo fu il primo a scrivere un compendio, l’Etymologiae, di tutte le materie conosciute nel mondo di allora, perché credeva che la vita non potesse essere solamente abbandono dalla conoscenze per evitare i problemi del mondo. Ed inoltre, se Dio era la fonte di ogni cosa, bisognava mettere gli uomini in condizione di conoscere tutto. E dalla santità si passa all’opposto, nel caso specifico alla corruzione. Non che non ci siano stati corrotti nel mondo ecclesiastico, ma nel tempo si sono verificati episodi che hanno davvero dell’incredibile. Uno di questi ha visto protagonista Charles Dumbar King, eletto presidente dello stato della Liberia nel 1920, carica che ha ricoperto per 10 anni. Ebbene, quelle elezioni furono vinte da King con 234.000 voti, in un momento in cui paese aveva 150.000 elettori. Talmente fece scalpore questo evento da essere a pieno merito inserito nel Guinness dei primati.

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E dalle elezioni, per assonanza, passiamo alle erezioni. Niente di scabroso, per carità, però sorprenderà sapere che, in Irlanda, per la precisione a Ringaskiddy, gli esseri di sesso maschile, prevalentemente uomini e cani, soffrono, se così si può dire, di continue erezioni. Il fatto, che ha destato anche qualche preoccupazione, è attribuito dagli abitanti ai “fumi dell’amore”, le esalazioni provenienti da una fabbrica che produce Viagra per conto della società Pfizer. Come era prevedibile, i responsabili dell’industria farmaceutica hanno negato una tale possibilità, riducendo il tutto a leggenda metropolitana, ma è un fatto certo che effettivamente c’è stato un incremento delle nascite nel paese, ed è divenuto anche una attrazione turistica, per i molti curiosi che vogliono, è il caso di dirlo, toccare con mano il fenomeno.

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Concludiamo parlando sempre di problematiche sessuali, ma di diverso tipo. Bisogna spostarsi geograficamente, ed arrivare fino ai Caraibi, a Salinas per la precisione, una comunità della Repubblica Dominicana, dove accade qualcosa che, pur avendo spiegazione scientifica, ha comunque dell’incredibile. In quel villaggio infatti le bambine, a 12 anni, diventano maschi. Maschi davvero, fisicamente, e non per qualche rito tribale metafisico. Alle bambine, ovviamente non tutte, chiamate “guevedoces”, al sopraggiungere della pre-adolescenza, spunta il pene. Questo fenomeno, dovuto alla mancanza di un enzima, viene studiato da circa 40 anni, e la Sindrome di Guevedoces (che significa appunto “pene a 12 anni”) è ormai un fatto accertato. In pratica si verifica una apparente nascita senza pene per mancanza della conversione in testosterone di un altro ormone sessuale maschile, cosicché, pur nascendo maschi, a tutti gli effetti, i neonati sembrano femmine fino all’arrivo della pubertà, in cui l’apparato genitale maschile si manifesta in pieno. In passato, prima che venisse analizzata la mancanza di questo enzima, la verifica era e rimaneva empirica, mentre ora, fortunatamente, la conoscenza consente ai bambini nati con questa caratteristica di vivere appieno come i loro coetanei nati senza problematiche, in modo da non avere traumi nel cambiamento. Queste sono solamente alcune delle storie di questo pianeta, ma tante altre ce ne sono da raccontare.

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Data:

7 Dicembre 2018