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Dare voce…al silenzio

Il 1 agosto 2014 “segna”un passo importante per combattere la violenza sulle donne e sostenere la parità di genere: entra in vigore la Convenzione di Istanbul. Per la prima volta in Europa, un insieme di norme finalizzate a combattere e prevenire la violenza contro le donne.

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Il Trattato,divenuto applicativo dopo la sottoscrizione di 10 Stati ,di cui 8 del Consiglio d’Europa, coordina misure contro la violenza maschile e protegge le donne che hanno subito o subiscono violenza. Si da corso all’ applicazione del primo strumento internazionale giuridico, che con i suoi 81 articoli mira a promuovere l’eliminazione delle discriminazioni, al fine di raggiungere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini e, al contempo, introduce l’aspetto innovativo nel riconoscere la violenza sulle donne come una “violazione dei diritti umani” e forma di discriminazione.

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Si da voce ad un diritto,si rompe un silenzio “legislativo”che non forniva adeguata protezione alle donne contro qualsiasi forma di violenza dallo stupro,dai matrimoni obbligati, alle mutilazioni genitali e allo stalking! E’ la svolta! Il cambiamento nei comportamenti socioculturali per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione,nella promozione della effettiva parità tra i sessi e dell’autonomia delle donne.

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La firma del Trattato è di fondamentale importanza per la nostra società: in un Italia ancora retrò per la percezione della gravità del problema, essere fra i primi stati a ratificarla permette di conoscerne tutti gli aspetti nella definizione in senso ampio della violenza (psicologica,domestica ed economica)e di acquisire maggiormente consapevolezza della connessione fra violenza e l’assenza di parità di genere.

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Finalmente si passa a misure concrete, che salveranno la vita di tante donne e porteranno alla effettiva realizzazione di una parità tra esseri, che è alla radice della nostra Carta Costituzionale. La “rieducazione” civile e sociale passa dal cammino verso il cambiamento: la violenza sulle donne e il femminicidio si possono eliminare solo con una profonda trasformazione culturale e sociale che parta in primo luogo dalla scuola e dalle giovani generazioni.

cms_890/images.jpgNella Convenzione, si formalizza la necessità di azioni coordinate, a livello nazionale e internazionale, tra tutti gli attori coinvolti nella presa in carico delle vittime, il loro sostegno, lo sviluppo dei servizi a loro dedicati comprese le misure immediate per la protezione e il supporto ai bambini testimoni di violenza domestica. Nuova speranza di cambiamento per le persone che hanno perso la loro identità e sono diventate “oggetti”, le tante vittime di abusi psicologici, fisici, sessuali? Dipenderà tutto da quanto sarà forte l’impegno e la determinazione di far seguire le azioni ai contenuti stilati sulla carta,mettendo in atto le misure necessarie per prevenire i crimini, proteggere le vittime,sostenerle nel percorso di “rinascita”,perseguire i violenti. Nei capitoli bui di tante esistenze, si potrà girare pagina!!!

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Data:

2 Luglio 2014