Il tavoliere delle puglie, uno dei territori più prolifici dal punto di vista agricolo, rischia di scomparire sotto la morsa della criminalità organizzata. Purtroppo, da un po’ di tempo a questa parte, la provincia di Foggia emerge alla ribalta nazionale per eventi tragici, che si intersecano con la malavita, gettando nell’ombra un’intera zona. Negli ultimi giorni, abbiamo assistito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei comuni di Cerignola e Manfredonia, centri molto importanti per lo sviluppo economico di una provincia già da tempo abbandonata a sé stessa. Infatti, secondo l’ultima classifica stilata dal Sole24Ore, il capoluogo dauno vanta un triste primato tra estorsioni, tentati omicidi e furti d’auto. Ritornando alla questione dei comuni di Manfredonia e Cerignola, bisogna tuttavia specificare determinate dinamiche, che hanno spinto il Consiglio dei ministri a prendere questa tragica e difficile soluzione. Partendo da Cerignola, vanno delineati numerosi soggetti che hanno gettato nel baratro il comune ofantino. Dopo sei mesi di accertamenti, la relazione prefettizia arrivata al ministro dell’Intero Luciana Lamorgese, ha appurato condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali. Nello specifico, viene imputato alla giunta guidata da Franco Metta non solo la cattiva gestione degli appalti, ma anche frequentazioni con pluri pregiudicati.
Andando a fondo, bisogna evidenziare che il comune di Cerignola, detiene una posizione strategica per quanto concerne la malavita foggiana. Precisamente, a causa della base del clan Perulli-Ferraro, le società criminali seminano terrore alle società di portavalori. Non per ultimo, va analizzata la situazione inerente all’assegnazione del verde pubblico. A gridare la verità, è Sabina Ditommaso, segreteria locale del Partito Democratico: “La città è in mano alla criminalità organizzata, la giunta Metta dovrà spiegare le irregolarità che hanno portato all’assegnazione della gestione del verde pubblico alla ditta Mondoservice e cosa sa dell’improvviso ritiro dell’altra ditta“. Situazione simile nel comune di Manfredonia, la notizia era nell’aria da diversi mesi ma si sperava in un esito diverso. Anche in questo caso, il consiglio dei ministri ha provveduto allo scioglimento della giunta motivando la scelta dopo numerosi accertamenti, proprio per le vicende legate ai vecchi clan. Insomma, non c’è pace per questa terra già tanto martoriata, che già negli scorsi anni ha visto i comuni di Mattinata e Monte Sant’ Angelo essere sciolti per lo stesso motivo.