L’ Unione Europea si prepara a rispondere con fermezza ai dazi imposti dagli Stati Uniti , pur ribadendo la volontà di evitare uno scontro diretto con l’amministrazione Trump. Come dichiarato dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis , l’UE è pronta a negoziare una soluzione “mutualmente accettabile”, ma non esiterà a proteggere i propri interessi, cittadini e aziende qualora non vi siano segnali di apertura da parte americana.
Una Pausa Fragile nei Dazi
La decisione degli Stati Uniti di sospendere temporaneamente i dazi per 90 giorni è arrivata solo dopo che i mercati finanziari hanno reagito negativamente, con una massiccia vendita dei Treasuries , i buoni del Tesoro americani. Tuttavia, questa pausa non ha scalfito la determinazione dell’UE a mantenere un fronte compatto.
Il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domański , rappresentante della presidenza di turno del Consiglio UE, ha sottolineato l’importanza di utilizzare questi 90 giorni con saggezza per ottenere un “buon accordo” che tuteli i cittadini e le imprese europee. “Sosteniamo pienamente la Commissione Europea nel suo sforzo di negoziare un accordo equo,” ha dichiarato Domański, evidenziando la necessità di un’azione coordinata.
L’Unità dell’UE come Forza Strategica
A Varsavia, durante l’Ecofin informale, i ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno ribadito l’importanza di mantenere un fronte unito di fronte all’offensiva commerciale americana. Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe , ha sottolineato che l’unità è “fondamentale” per affrontare i cambiamenti nelle relazioni transatlantiche.
L’UE beneficia di una competenza esclusiva in materia di commercio estero, che consente alla Commissione Europea di negoziare con un peso significativo rispetto ad altri ambiti in cui le competenze sono condivise con gli Stati membri. Questo ha permesso al commissario al Commercio Maros Sefcovic di agire con pieni poteri, rappresentando l’intera Unione nei colloqui con gli Stati Uniti.
Prossimi Passi: Missione a Washington
Il commissario Sefcovic sarà a Washington lunedì prossimo per nuovi colloqui, pochi giorni prima della visita della premier italiana Giorgia Meloni , prevista per il 17 aprile. L’obiettivo è fare progressi verso una soluzione che possa ridurre le tensioni commerciali.
Nonostante la sospensione dei dazi reciproci, restano in vigore tariffe significative, tra cui il 10% su una vasta gamma di merci e il 25% su acciaio, alluminio e automotive. Secondo il commissario Dombrovskis, se i dazi venissero percepiti come permanenti, il commercio mondiale potrebbe subire un calo del 7,7% nei prossimi tre anni, con un impatto negativo sul PIL globale e su quello europeo.
Le Preoccupazioni Economiche
La presidente della BCE, Christine Lagarde , ha fornito dati preoccupanti sull’impatto dei dazi. Le tariffe americane sulle merci europee sono già salite dal 3,5% al 3,8% in media, ma potrebbero raggiungere il 30% se tutte le misure annunciate da Trump venissero attuate. Lagarde ha assicurato che la BCE è pronta a intervenire per garantire la stabilità finanziaria dell’Eurozona, ma ha avvertito che l’impatto potrebbe essere significativo.
Un Fronte Unito, ma con Divergenze
Nonostante l’unità mostrata dall’UE, alcune divergenze interne emergono. La Germania, ad esempio, ha espresso preoccupazione per l’idea di colpire i servizi digitali americani, un settore in cui l’Europa non dispone di alternative valide. Il ministro delle Finanze tedesco, Joerg Kukies , ha invitato alla cautela, sottolineando che le ritorsioni devono essere mirate e strategiche.
Una Sfida Aperta
La sospensione temporanea dei dazi ha offerto un momento di respiro, ma la guerra commerciale tra Stati Uniti e UE rimane una minaccia concreta. L’Unione Europea, pur ribadendo la volontà di dialogare, si prepara a difendere i propri interessi con contromisure mirate.
Nei prossimi mesi, sarà cruciale osservare l’evoluzione delle trattative e capire se questa pausa potrà trasformarsi in un’opportunità per rafforzare le relazioni transatlantiche o se, al contrario, porterà a un’escalation delle tensioni. Luglio, come ha sottolineato Dombrovskis, potrebbe rivelarsi un mese decisivo per il futuro del commercio globale.