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DEBITO PUBBLICO SUPERA I 3000 MILIARDI – Il chiarimento di Bankitalia

Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo record, superando la soglia dei 3000 miliardi di euro e attestandosi a 3005,2 miliardi. Questo aumento di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente si aggiunge a una sequenza quasi costante di rialzi mensili. Le associazioni dei consumatori sottolineano il peso di questo debito, calcolando un debito pro capite di 50.944 euro per ogni italiano, definendolo “una zavorra per le future generazioni”.

Lettura del Dato

La Banca d’Italia ha fornito una spiegazione su come interpretare questo dato. Via Nazionale ha ricordato che “il debito pubblico in termini nominali presenta variazioni del suo valore da un mese all’altro solitamente al rialzo nel corso dell’anno”, con riduzioni che sono più rare e si verificano di solito nei mesi in cui si concentrano le principali scadenze tributarie. Dal punto di vista economico, è importante valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche non tanto in termini nominali, quanto in relazione alla capacità del paese di far fronte al debito. Nel triennio post-pandemico 2021-2023, il debito nominale dell’Italia è aumentato di quasi 292 miliardi, ma in rapporto al PIL è sceso di oltre 19 punti percentuali.

Implicazioni Economiche

Bankitalia ha evidenziato che è necessario crescere di più per contenere l’aumento del debito, poiché la crescita neutralizza parte del debito prodotto. Il Governatore Fabio Panetta, nel suo intervento al Meeting di Rimini, ha spiegato che “il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto”. Un debito elevato penalizza l’economia, rendendo più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire. Espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari e sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo.

Debito Buono e Debito Cattivo

È utile distinguere tra debito “buono” e debito “cattivo”. Mario Draghi, durante il suo mandato da premier, ha spesso sottolineato che il debito buono è quello che viene utilizzato per finanziare riforme che rendono una società autonoma e in grado di crescere con le proprie forze. Il debito cattivo, invece, è costituito da sussidi erogati senza un piano industriale chiaro. Questa distinzione è fondamentale per comprendere come gestire al meglio il debito pubblico e garantire uno sviluppo sostenibile.

Conclusioni

Il debito record, che ha superato i 3000 miliardi, non può essere considerato una buona notizia. È indispensabile proseguire nella riduzione del rapporto debito/PIL e implementare una politica economica capace di affrontare il peso del debito che si accumula mese dopo mese. Solo attraverso una crescita sostenibile e l’adozione di misure efficaci sarà possibile garantire un futuro stabile e prospero per le future generazioni.

Data:

16 Gennaio 2025

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