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Della Valle e il governo di non eletti

Nei giorni prossimil’industriale Diego Della Valle prenderà la decisione. Serve una squadra di governo più credibile, più adeguata alla situazione. Secondo un suo caro amico personale:«Se Diego scendesse in campo, la competizione sarebbe difficile per Renzi e per tutti. Si creerebbe un quadro nuovo, con lo stesso effetto della discesa in campo di Berlusconi nel ‘94. La differenza è che Della Valle non è proprietario di televisioni, anche se lo invitano tutti volentieri in tv…». Il buon Diego Della Valle nell’ottobre 2011dichiarò: «Io non farò mai politica nella mia vita». Ora però il Presidente ed Amministratore Delegato del gruppo Tod’s, un miliardo quasi di fatturato e 3.500 dipendenti è certo che non lo ripeterebbe. Siamo in una vera emergenza, sostiene da qualche tempo, e intorno c’è troppo silenzio.

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Ci viene detto e ridetto che solo questo governo può risolvere i problemi e che l’alternativa sarebbe il baratro. Della Valle vede in atto una presa del potere alle spalle del Paese, chiacchiere sulla scena e un sempre più forte presidio del potere mediatico dietro la scena. Una prova di questo progressivo rafforzamento del potere del Presidente del Consiglio è il nuovo sistema che consegna l’elezione del Presidente della Repubblica in poche mani.

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Ed è proprio al Presidente della Repubblica che le persone più sensibili all’emergenza in atto dovrebbero rivolgersi per una svolta della situazione.

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Finito il tempo delle partite della Fiorentina gomito a gomito o delle passeggiate assieme per Firenze. Della Valle ha raccontato che teneva davvero al funzionamento di questo governo e che la delusione è stata forte, tanto da ricordare che si tratta di un governo di non eletti. Lo ha ripetuto anche sulla 7 durante la trasmissione che lo vedeva ospite. Così come ha elencato i consigli dati a Renzi che sono rimasti inascoltati. Nel mese di luglio u.s. Diego Della Valle parla di «segrete stanze dove si discutono accordi e accordini» e tutti pensano al patto fra Renzi e Berlusconi e Verdini. All’inizio di settembre c’è la crisi di Ntv (treni Italo), società di Della Valle, Montezemolo e altri soci. Secondo loro i governi – compreso quello di Renzi – non hanno permesso la libera concorrenza e hanno favorito Trenitalia. L’avversario di Italo, Mauro Moretti, amministratore di Trenitalia, è stato «promosso» da Renzi in Finmeccanica, mentre Trenitalia è stata lasciata a un suo fedelissimo.

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Tra le tante delusioni che hanno marchiato il buon rapporto con Renzi bisogn elencare anche ultima goccia. Per Della Valle trattare Marchionne come un eroe del nostro tempo è stato colmare il lago della delusione.

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Data:

29 Settembre 2014