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Di Maio: “Guerra al precariato”

Di Maio: “Guerra al precariato”

cms_9470/dimaio_serio_ftg.jpg“Da ministro ho deciso di dichiarare guerra al precariato. Lo stato continuo di precarietà e incertezza dei giovani italiani sta disgregando la nostra società. Sta facendo impennare il consumo di psicofarmaci. E facendo calare la crescita demografica”. Lo sottolinea in un post su Facebook il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

Sui diritti dei lavoratori, avverte il vicepremier, “non si accettano ricatti”. Inoltre, “sono contento – si legge – che finalmente si inizi a parlare dei diritti dei riders e di tutti i ragazzi che lavorano per le piattaforme digitali. Oggi il managing director di Foodora Italia ha criticato alcuni punti della bozza del Decreto Dignità che riguarda proprio i riders. È giusto che su questo tema ci si confronti pubblicamente e infatti dopo aver incontrato i ragazzi, domani alle 14, al ministero del Lavoro incontrerò anche i rappresentanti delle aziende, compresa Foodora, ma anche Deliveroo, JustEat, Glovo e Domino’s Pizza”. Una scelta che incassa l’appoggio dell’altro vicepremier, Matteo Salvini, che sottolinea: “Sulle multinazionali il mio collega Di Maio ha il mio totale sostegno. E’ ora di smettere di trattare i lavoratori come numeri da consumare”.

“Da ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico – scrive ancora Di Maio – ho tutta la volontà di favorire la crescita di nuove attività legate alla gig economy e nessuno vuole demonizzare le attività legate all’uso di piattaforme innovative. Ma ho il dovere di tutelare i ragazzi che lavorano in questo settore. I riders oggi sono il simbolo di una generazione abbandonata dallo Stato”, sottolinea. “Le innovazioni servono a far migliorare la qualità della vita dei cittadini e se si creano ingiustizie a scapito di giovani o meno giovani, spetta allo Stato intervenire con fermezza”. Per questo, prosegue Di Maio, “la mia intenzione è garantire da un lato le condizioni migliori per i lavoratori, dall’altro consentire alle aziende di operare con profitto per creare nuovo lavoro. Se lavoriamo insieme l’Italia diventerà il modello da seguire per le attività legate alle imprese che operano su piattaforme digitali. Ma sia chiaro. Non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto”.

FORZA ITALIA – Per Renata Polverini, deputata di Forza Italia e responsabile del dipartimento Lavoro del partito azzurro, ’’con la presa di posizione sui riders il ministro Di Maio già dimostra di non saper gestire due dicasteri così diversi e impegnativi come quelli del Lavoro e dello Sviluppo Economico e, soprattutto, conferma di non saper fare la necessaria sintesi tra diversi interessi non potendo, del resto, confrontarsi con se stesso. Dall’Ilva al salario minimo fino alla polemica con Foodora, è evidente che il ministro ignora sia la complessità dei problemi sia, soprattutto, il prezioso e indispensabile ruolo delle parti sociali come giustamente gli ha ricordato la nostra capogruppo, Gelmini”.

“Sarebbe molto più utile – si legge in una nota – per il bene delle aziende e per quello dei lavoratori, che Di Maio ascoltasse il sindacato e le associazioni datoriali per definire una cornice di tutele e garanzie adeguate, prendendo a riferimento – come sta facendo mi sembra la Regione Lombardia – le migliori pratiche già messe in campo da aziende come Deliveroo che assicurano i propri collaboratori e sembrano disponibili a fare ulteriori passi avanti nel rispetto della normativa vigente. Forza Italia darà il proprio sostegno a queste soluzioni che rispettano la libertà d’impresa senza dimenticare il valore del lavoro come strumento di realizzazione dell’uomo e della donna e di integrazione nella società’’.

2,7 milioni di italiani senza cibo

cms_9470/mensa_poveri_ftg.jpgNel 2017, 2,7 milioni di persone in Italia sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare. E’ quanto emerge dal rapporto Coldiretti ’La povertà alimentare e lo spreco in Italia’, presentato alla giornata conclusiva del Villaggio della Coldiretti ai Giardini Reali di Torino. Ad avere problemi per mangiare sono dunque – sottolinea la Coldiretti – oltre la metà dei 5 milioni di residenti che, secondo l’Istat, si trovano in una condizione di povertà assoluta.

Nel 2017 circa 2,7 milioni di persone hanno beneficiato degli aiuti alimentari – precisa la Coldiretti – attraverso l’accesso alle mense dei poveri o molto più frequentemente con pacchi alimentariche rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Sono appena 114mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,55 milioni che invece hanno accettato l’aiuto dei pacchi di cibo sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).

Tra le categorie più deboli degli indigenti si contano – continua la Coldiretti – 455mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 200mila anziani sopra i 65 anni e circa 100mila senza fissa dimora. Contro la povertà – continua la Coldiretti – si attiva la solidarietà con molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti, dalla Caritas Italiana al Banco Alimentare, dalla Croce Rossa Italiana alla Comunità di Sant’Egidio. E si contano ben 10.607 strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da 197 enti caritativi impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute dall’Agea che si occupa della distribuzione degli aiuti.

Di fronte a questa situazione di difficoltà sono molti gli italiani attivi nella solidarietà a partire da Coldiretti e Campagna Amica che dal Villaggio #stocoicontadini di Torino hanno lanciato per la prima volta l’iniziativa della ’spesa sospesa’ a favore della Caritas. Si tratta della possibilità di fare una donazione libera presso i 150 banchi del mercato per fare la spesa a favore dei più bisognosi. In pratica, si mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso – spiega la Coldiretti – frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare raccolto vengono consegnati alla Caritas che si occupa della distribuzione alle famiglie in difficoltà.

“In un’occasione di incontro tra campagne e città come è il Villaggio Coldiretti non potevamo non pensare a chi in questo momento vive grandi sofferenze a causa della crisi economica che ha colpito duramente soprattutto le fasce più deboli della popolazione” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che “è però necessario intervenire anche a livello strutturale per rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile di chi oggi vive sotto la soglia di povertà”.

14esima, ecco quanto vale

cms_9470/euro_donna_FTG.jpgE’ tempo di quattordicesime e tra la seconda metà di giugno e la prima di luglio saranno quasi 7,5 milioni gli italiani che riceveranno la mensilità in più. Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Economico Confesercenti sulla base dei dati Istat e un survey Swg, l’importo medio sarà di 1.250 euro per i dipendenti e di 480 euro per i pensionati, per un totale di circa 6,8 miliardi di euro.

Si tratta, segnalano gli analisti di Confesercenti, di “un’iniezione di liquidità consistente, di cui però meno della metà -il 47%- pari a 3,2 miliardi andrà in consumi”. Buona parte dello stipendio aggiuntivo – il 29%, o 2 miliardi di euro – verrà infatti usata per le spese fisse e per saldare conti in sospeso e debiti con il fisco, tra cui le ultime rate della rottamazione delle cartelle esattoriali.

Ma, rileva l’analisi, cresce decisamente anche la quota di risparmiatori, che quest’anno accantoneranno quasi 1,6 miliardi (il 23%), quasi 600 milioni in più dello scorso anno. Lo studio di Confesercenti rileva che la quota di quattordicesima destinata ai consumi sarà utilizzata soprattutto per le vacanze, su cui confluiranno circa 1,6 miliardi di euro, mentre 1,2 miliardi andranno via per regali e altre spese straordinarie, come il rinnovo degli elettrodomestici. Circa 500 milioni, invece, saranno usati negli ormai imminenti saldi estivi.

Tra le spese obbligate, invece, la voce più consistente è costituita dai conti in sospeso: debiti, bollette scadute e pagamenti in ritardo cui gli italiani destineranno circa 800 milioni di euro. Pesante, quest’anno, anche l’incidenza del fisco, che assorbirà circa 400 milioni di euro. Altri 400 milioni andranno ai mutui, mentre 300 milioni di euro circa saranno impiegati per spese legate alla salute. Per quanto riguarda il risparmio, 1,4 miliardi di euro diventeranno liquidità di riserva, mentre 200 milioni saranno immobilizzati in qualche forma di investimento

“Tra indebitati e formiche, purtroppo, anche quest’estate gli italiani saranno poco cicale” commenta Confesercenti segnalando che “come sempre, incidono i debiti pregressi, in particolare con il fisco, quest’anno più rampante che mai vista anche per via della coincidenza dell’arrivo delle quattordicesime con la fase finale della rottamazione delle cartelle esattoriali, la cui ultima rata è prevista per il 31 luglio”.

“È la dimostrazione che la definizione agevolata, per quanto utile, è stata troppo onerosa: sarebbe stato opportuno -segnala Confesercenti- prevedere un maggior numero di rate ed importi minimi più bassi. Ma anche la crescita del risparmio non va sottovalutata: i lavoratori mettono i soldi ‘sotto il materasso’ quando il clima di fiducia si deteriora”. “È dunque necessario dare un segnale forte per restituire certezze a cittadini e imprese, che ancora risentono degli effetti dell’instabilità seguita allo stallo politico di quest’anno” sollecita infine Confesercenti.

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17 Giugno 2018