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Di Maio: “M5S battuto in Sicilia da voti comprati”

cms_7693/Cancelleri_DiMaio_Fg.jpg“Siciliani, non sapete quanto mi dispiaccia vedere due eletti all’Assemblea regionale siciliana, uno già arrestato e l’altro indagato per associazione a delinquere e voto di scambio. Se ci hanno battuti così, imbrogliando e barando, come sembra emergere dalle prime indagini, allora al 40% ci possiamo arrivare davvero! Senza i voti comprati, non ci avrebbero neanche impensieriti. Li avremmo staccati di 10 punti“. Lo scrive su Facebook il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, dopo la notizia dell’avviso di garanzia al deputato di Sicilia Futura, Edy Tamajo.

“Una settimana fa si è chiusa la campagna elettorale in Sicilia – prosegue -. Penso ai tanti siciliani che hanno avuto fiducia in noi, a coloro che hanno riempito le piazze in questi mesi con me e Giancarlo (Cancelleri, ndr). Penso agli attivisti, ai candidati, ai nostri sindaci e consiglieri comunali che hanno dato l’anima per farci arrivare al risultato straordinario del 35%. Penso alle bellezze di quella terra di cui sono profondamente innamorato e di cui la mia vista ha goduto durante questa campagna, e mi viene da dire con certezza che la Sicilia non meritava tutto questo. Credo che molti di coloro che si sono astenuti si staranno pentendo di averlo fatto. A quelle persone – conclude il vice presidente della Camera – non dico di votare il MoVimento. Chiedo di prendere posizione, di iniziare a mettere la faccia nelle battaglie per la propria terra. Di iniziare a partecipare e a credere che le cose possano cambiare. Buona partecipazione a tutti”.

“La vittoria di Musumeci è sicuramente contaminata, ma ora emerge la probabilità che il risultato elettorale sia stato falsato dalla compravendita di voti e ancora non sappiamo quanto questa pratica sia stata diffusa. Secondo la stampa, infatti, quello di Tamajo potrebbe non essere l’ultimo scandalo. Se per batterci hanno barato in questo modo vuol dire che non gli è rimasta più alcuna arma lecita da utilizzare”, scrive, sempre su Facebook, Giancarlo Cancelleri, candidato governatore del M5s, battuto alle regionali del 5 novembre scorso dal Nello Musumeci.

“Dopo il voto in Sicilia, come avevamo preannunciato, si sta delineando uno scenario inquietante – dice adesso il pentastellato -. Stiamo parlando di 14.000 voti che hanno fatto di Tamajo il candidato più votato a Palermo. Inoltre Tamajo, eletto in passato con Grande Sud di Gianfraco Micciché, si sarebbe fatto notare perché caldeggiava il voto disgiunto per Musumeci e su whatsapp giravano i santini che indicavano la preferenza per lui e Musumeci”. Una vicenda che il leader dei Cinque Stelle in Sicilia definisce “gravissima” anche perché “arriva dopo l’arresto di De Luca e dopo la denuncia sulle preferenze di Sammartino che sarebbero state ottenute con anziani interdetti portati a votare senza il consenso dei familiari. I voti degli impresentabili a queste elezioni sono stati 100.000, adesso iniziano a esserci indagini su come questi voti siano stati acquisiti. Adesso l’auspicio di Cancelleri è che “la magistratura faccia chiarezza al più presto” e che “i media nazionali si sveglino e inizino a raccontare quello che è successo durante le regionali siciliane, anche a causa del loro silenzio complice”.

Tari sbagliata, c’è il rimborso

cms_7693/ragazza_raccolta__differenziata_spazzatura_Fg.jpgSono attesi per la settimana prossima i chiarimenti del Tesoro sulle modalità per il corretto calcolo della Tari . “Non siamo ancora in grado di dire se il caso Tari sia generalizzato“, dice all’Adnkronos il sottosegretario al Tesoro Pier Paolo Baretta. Intanto si preannunciano valanghe di ricorsi da parte dei contribuenti vittime del pluriennale gonfiamento (fino al doppio) della tassa sui rifiuti fatto da alcuni Comuni, con il rischio di mandare in default gli enti locali ’rei’ dell’errore di conteggio.

“Il dipartimento finanze del ministero dell’Economia emanerà in tempi molto brevi un documento di chiarimento sulle modalità di corretta applicazione della Tari” fanno sapere fonti Mef, sottolineando che “sono già previste modalità per chiedere i rimborsi qualora un Comune non applichi la tassa in maniera corretta“.

“La prossima settimana faremo una risoluzione, uno schema interpretativo”, annuncia Baretta. “Non siamo ancora in grado di dire se il caso Tari sia generalizzato – dice – forse no, è possibile che non sia così esteso come si paventa” ma “al momento non abbiamo idea della dimensione della questione”. “Spetta ai Comuni, laddove vengono verificati gli errori, intervenire, noi offriamo uno schema interpretativo con i criteri da applicare”, prosegue il sottosegretario, osservando che amministrativamente i “comuni sono perfettamente in grado di gestire la questione”.

Quanto a rischi per i bilanci in caso di valanghe di richieste di rimborso, infine Baretta osserva, “dipenderà dalla dimensione del problema, la cui entità è tutta da vedere, sarà responsabilità dei Comuni verificare, ma potrebbe non essere così esteso come sembra”.

La questione è quella dell’errore commesso dalle amministrazioni comunali derivante dal conteggio sbagliato della quota variabile del tributo e che ha comportato prelievi decisamente superiori al dovuto, anche il doppio in alcuni casi.

Le associazioni dei consumatori dal canto loro prevedono già raffiche di cause risarcitorie che potrebbero mandare in rosso i conti, già di per sé non brillanti, di molte amministrazioni locali. Già da lunedì il Codacons si farà promotore di una azione risarcitoria collettiva contro i comuni che hanno riscosso somme illecite. “Una valanga di cause patrocinate dal Codacons sta per abbattersi sui comuni, che saranno chiamati non solo a restituire il maltolto, ma anche a pagare gli interessi di legge e le spese nei confronti dei cittadini che agiranno attraverso la nostra associazione – spiega il presidente Carlo Rienzi – Intanto presenteremo un esposto alle Procure della Repubblica affinché indaghino per il reato di truffa e appropriazione indebita, chiedendo al tempo stesso il sequestro cautelare delle somme incamerate dai Comuni negli ultimi 5 anni attraverso la Tari”.

Da lunedì inoltre un forum telefono messo a disposizione dal Codacons fornirà info e istruzioni agli utenti su come verificare eventuali errori sulle bolletta Tari e avviare le pratiche per la restituzione.

A portare alla luce il caos della Tari è stata l’interrogazione parlamentare di un deputato di M5S a seguito della quale il sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta ha risposto confermando che c’è stata un’errata comprensione della legge di primo livello, secondo la quale la Tari, per la parte variabile, va applicata soltanto all’abitazione e non anche alle pertinenze, cosa che molti comuni non hanno fatto.

Intanto la Lega ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per calcolo corretto Tari. Ad annunciarlo sono i senatori della Lega Paolo Arrigoni e Silvana Comaroli, firmatari dell’emendamento. “I cittadini italiani sono già pesantemente tartassati da imposte di ogni genere e vorremmo che almeno i calcoli fossero eseguiti nella giusta maniera”, dicono. “L’emendamento presentato -spiegano i parlamentari della Lega- è volto proprio ad eliminare ogni possibile errore per un’applicazione corretta della tassa sui rifiuti e impone che il calcolo della quota variabile sia applicato solo una volta per le abitazioni con pertinenze. Non più volte come invece è accaduto in molti comuni superficiali. Ci auguriamo che il governo, almeno questa volta, non faccia orecchia da mercante e prenda in considerazione la nostra proposta. Non è accettabile che i cittadini siano sempre penalizzati da errori amministrativi e mala gestione”.

Ilva, ecco il piano industriale

cms_7693/ilvaoperaio_ftg.jpg2,4 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 7 anni. Sono i numeri, in parte già noti, del piano industriale Ilva 2018-2024, condensati in un documento, che l’Adnkronos ha potuto visionare, consegnato da Arcelor Mittal, capocordata del gruppo Am Investco, a Fim Fiom e Uilm su cui proseguirà il confronto nei prossimi mesi e utile ad avviare la seconda fase di trattativa sito per sito. La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli investimenti industriali e 1,15 miliardi per quelli ambientali.

Un piano la cui portata influenzerà anche la partita futura che sindacati e azienda dovranno affrontare sul perimetro occupazionale necessario a fare fronte al rilancio del gruppo siderurgico. L’obiettivo riconfermato da Mittal d’altra parte è quello di arrivare a produrre, al più tardi entro l’agosto del 2023, una volta riattivato l’Altoforno 5, chiuso il 2 e realizzato il piano ambientale, 8 milioni di tonnellate che con l’aggiunta di 2,2 milioni di tonnellate di bramme e laminati porterebbe la produzione totale di acciaio grezzo a 10 milioni di tonnellate.

Nella fase 1 invece, in linea con le attuali autorizzazioni ambientali, si stima che entro il 2018 a Taranto si potranno produrranno 6 Mtpa di acciaio grezzo e il rimanente fabbisogno di bramme/laminati a caldo (HRC) sarà soddisfatto con prodotti provenienti da altri stabilimenti ArcelorMittal nonché da fonti esterne.

Tra gli investimenti industriali “per ripristinare e migliorare velocemente l’attività” confermate le spese di manutenzione, ammodernamento e automatizzazione oltre ai 240 mln per il completo rifacimento dell’Altoforno 5 e ai 60 mln per la Centrale elettrica.

Sotto il profilo della strategia, il piano industriale di Arcelor Mittal prevede il funzionamento a pieno regime di tutte le linee Hdg (Genova, Novi e Taranto) mentre per Genova è allo studio, si legge, un’ipotesi nel campo dell’export per superare il livello di produzione previsto di 170mila tonnellate e la possibilità di “sinergie” tra Cornigliano (Ilva) e Canossa (AM). E sempre per Genova il piano prevede altri investimenti tra cui quello di riconversione di una linea HDG in una OC Combi-line (HDG3, 20 mln di euro).

Bonus, pensioni, ticket: assalto alla manovra

cms_7693/Senato.jpgValanga di emendamenti alla legge di bilancio. Sono circa 4.000 le proposte di modifica presentate in commissione Bilancio al Senato entro il termine scaduto alle 12 di ieri.Tra le principali novità un fondo ad hoc per i risarcimenti degli azionisti delle banche Venete, vittime della mala gestione che ha portato gli istituti in liquidazione coatta amministrativa. Il fondo dovrebbe essere alimentato da fonti bancarie e da un meccanismo collegato al collocamento degli Npl (Non performing loans: i prestiti non performanti).

Tra le altre modifiche, possibile un intervento sul superticket sanitario per cittadini in difficoltà nella fruizione delle prestazioni sanitarie. Sul fronte pensioni si pensa ad una proroga a fine 2019 dell’APE sociale.E ancora. Si fa sempre più concreta l’ipotesi di un pacchetto di bonus a favore della famiglia e in particolare del ritorno del bonus bebè.Sempre in piedi è anche l’emendamento che prevede l’introduzione della web tax.Atteso anche l’emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra che dovrebbe attenuare le sanzioni per le violazioni della normativa sul Golden Power.

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11 Novembre 2017