Di Maio: “Siamo sotto attacco”
“Siamo sotto attacco” ma “dobbiamo essere compatti. Molto compatti. Fusi insieme. Come lo era la testuggine romana“. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio. “Siamo seduti dalla parte giusta della Storia e – sottolinea – se avanzeremo insieme compatti anche la vittoria di questa battaglia sarà nostra”. La testuggine romana era “una formazione di fanteria dell’esercito romano”, spiega Di Maio, “di grande complessità perché richiedeva un importante coordinamento collettivo. Dava come risultato una massa compatta e protetta in modo impenetrabile e veniva usata in particolare durante gli assedi. E’ bene infatti – osserva Di Maio – avere molto chiaro che dalla compattezza della testuggine del MoVimento dipende non solo il futuro del governo, ma anche quello del nostro Paese”.
Il vice premier, in un post slu Blog delle stelle, parla di un “attacco sconsiderato da parte di nostri concittadini capi di partito, direttori di giornali e burocrati”. Poi chiarisce: “Oggi nel nostro esercito alcuni stanno dando segni di cedimento e visto che tra di noi siamo in famiglia è bene che queste cose ce le diciamo. Questi cedimenti non ce li possiamo permettere”, perché “al minimo cedimento su qualsiasi fronte tutto il terreno che abbiamo conquistato tornerà terra di nessuno”.
Di Maio assicura: “Tutto quello che stiamo facendo rispetta i 20 punti che abbiamo presentato in campagna elettorale, quello che abbiamo votato su Rousseau e i nostri principi” e “non passerà mai nulla che vada contro i principi del MoVimento 5 Stelle. Qualcuno di noi però si sta prendendo a cuore alcune cose, alcuni dettagli che sollecitano una loro sensibilità individuale, non un nostro valore comune. E il risultato è che minaccia di sfilarsi dalla testuggine mettendo a repentaglio non solo il governo, ma anche le possibilità dell’Italia di avere un futuro diverso da quello che gli altri avevano già scritto per noi”.
Il vice premier sottolinea ancora: “Le decisioni nel MoVimento 5 Stelle si prendono sempre a maggioranza e per questo devono essere accettate da tutti i singoli componenti”. Per Di Maio: “Il governo è forte e va avanti. Siamo tutti portavoce della volontà dei cittadini che hanno votato un programma e un contratto di governo. Qualsiasi altro comportamento non è da MoVimento 5 Stelle e – assicura – non sarà assecondato”.
“Vogliono dipingerci agli occhi degli italiani – va avanti Di Maio – come gente che non rispetta le promesse e sminuendo, censurando o stravolgendo il senso di tutti i risultati raggiunti. Quando invece nel giro di quattro mesi e mezzo abbiamo portato a casa metà del programma elettorale votato da un terzo degli italiani”. “Questi vili attacchi da tutti i fronti esterni hanno varie conseguenze e state vedendo lo spread che si alza, i commissari Ue che sono uomini di partito che ogni giorno sparano contro l’Italia, le agenzie di rating che o abbassano il rating o parlano di ’outlook negativo’ perché alla fine – rimarca – tutti sanno benissimo che i fondamentali dell’Italia sono solidissimi e che non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall’euro”.
Poi, parlando da Marcianise (Caserta) dove si è recato oggi per l’inaugurazione del servizio Mercitalia Fast, Di Maio ribadisce: “Come governo dobbiamo essere sempre più compatti. Questo è un governo che può cambiare veramente l’italia, se teniamo duro il 2019 sarà l’anno del cambiamento“. “Molti cittadini – aggiunge – cominceranno a percepire pensione di cittadinanza, reddito di cittadinanza, potranno andare in pensione con quota 100. Però – sottolinea – dobbiamo tenere duro perché sono dei giorni veramente difficili in cui stanno provando a fermare questo governo in tutti i modi”.
Tap, Conte: “Date la colpa a me”
“Ho detto l’altro giorno che adesso è arrivato il momento di ’metterci la faccia’ e lo sto facendo io personalmente, a nome del Governo. Mi dispiace, peraltro, che i Parlamentari pugliesi siano stati criticati e contestati. Sono reazioni che mi sembrano a dir poco ingenerose”. Lo scrive il premier Giuseppe Conte in una lettera aperta ai cittadini di Melendugno: “Se ’colpa’ deve essere – aggiunge – attribuitela a me”.
“Cari cittadini – scrive Conte nella lettera aperta – venerdì scorso Vi ho comunicato una notizia che in alcuni di Voi ha provocato delusione e forse anche rabbia. A seguito delle ultime verifiche effettuate dal ministro dell’Ambiente Costa, abbiamo dovuto prendere atto che non sono emersi profili di illegittimità tali da giustificare l’interruzione della realizzazione del progetto Tap“.
“All’inizio dell’estate – ricorda il premier – ho incontrato il sindaco di Melendugno, insieme a una delegazione della comunità locale, e ho incontrato anche una folta delegazione di Parlamentari pugliesi, che da subito mi avevano rappresentato l’impegno assunto con gli elettori, nel corso della campagna elettorale, ad attivarsi per impedire la realizzazione del progetto. E’ stata la prima volta che una delegazione delle comunità locali è stata ricevuta a Palazzo Chigi e ha potuto esporre le ragioni dell’opposizione all’opera. In tale occasione sono stato molto franco e trasparente: ho rappresentato che si tratta di un’opera infrastrutturale deliberata dai governi precedenti, che ormai risultava in fase avanzata di realizzazione. Mi sono impegnato a far riesaminare tutti i procedimenti autorizzativi e le varie deliberazioni sin qui adottate, in modo da far risaltare eventuali profili di illegittimità. Avendo studiato subito nei dettagli il progetto, infatti, ho compreso da subito che questa era l’unica strada percorribile per impedire la realizzazione del progetto. Diversamente, lo Stato italiano si sarebbe ritrovato nella impossibilità di porre in discussione la realizzazione di una infrastruttura che lo avrebbe esposto a pretese risarcitorie insostenibili per il pubblico erario. Il complesso delle verifiche effettuate non ci offre alcuna possibilità di impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale. Gli accertamenti compiuti e gli impegni già assunti ci precludono persino una più compiuta valutazione dei costi/benefici che il progetto Tap trae con sé. Non ha senso, infatti, elencare e approfondire i benefici che l’opera apporterebbe quando i costi della sua interruzione risultano insostenibili. Su quest’ultimo punto sarò chiaro: chi sostiene che lo Stato italiano non sopporterebbe alcun costo o costi modesti non dimostra di possedere le più elementari cognizioni giuridiche”.
“Comprendo che per tutti coloro che osteggiano la realizzazione del progetto il fatto che questa scelta sia da imputare a decisioni assunte dai Governi precedenti e che risulti ’obbligata’ non siano elementi di conforto – sottolinea il presidente del Consiglio – Ma la ’politica’ comporta anche assumersi in proprio le responsabilità di governo”.
Insomma, ribadisce, “impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale. Gli accertamenti compiuti e gli impegni già assunti ci precludono persino una più compiuta valutazione dei costi/benefici che il progetto Tap trae con sé. Non ha senso, infatti, elencare e approfondire i benefici che l’opera apporterebbe quando i costi della sua interruzione risultano insostenibili. Su quest’ultimo punto sarò chiaro: chi sostiene che lo Stato italiano non sopporterebbe alcun costo o costi modesti non dimostra di possedere le più elementari cognizioni giuridiche”.
Reddito e quota 100 fuori da manovra
Reddito di cittadinanza e quota 100, due dei cavalli di battaglia del governo gialloverde, non finiranno nella legge di Bilancio. Per attuare le due misure saranno varati provvedimenti ad hoc. E’ quanto conferma la nuova bozza delle Legge di Bilancio nel capitolo dedicato ai ’Fondi per l’introduzione del reddito e delle pensioni di cittadinanza e per la revisione del sistema’, che arriverà in Parlamento mercoledì prossimo.
IL FONDO – Al fine di dare attuazione ad interventi in materia pensionistica finalizzati all’introduzione di ulteriori modalità di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani, si legge nella bozza, è istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un ’Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani’, “con una dotazione pari a 6.700 milioni di euro per l’anno 2019 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2020”.
IL REDDITO – Nell’ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza, si sottolinea nella bozza, “fino a 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, è destinato ai centri per l’impiego al fine del loro potenziamento e fino a 10 milioni di euro per l’anno 2019 è destinato al finanziamento del contributo per il funzionamento di Anpal Servizi Spa”.
Torino vota no alla Tav
Via libera della Sala Rossa all’odg della maggioranza pentastellata contrario alla realizzazione della Torino-Lione. Il provvedimento è passato con 23 voti a favore e due contrari. Al momento del voto non erano presenti in aula le opposizioni di centrosinistra espulsi dal presidente del Consiglio, Fabio Versaci, per aver esposto cartelli a favore dell’opera.
Tra gli espulsi anche l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino. “Non mi era mai capitato: oggi mi è successo per una ragione nobile perché come tutte le persone di buon senso mi sono opposto al no alla Tav che non è certo una ferrovia locale” ha detto Fassino. Successivamente ai consiglieri era stato detto che potevano rientrare ma l’invito non è stato raccolto. Prima l’Aula aveva espresso a maggioranza parere favorevole all’accorpamento degli emendamenti presentati dalle opposizioni, che poi erano stati respinti, sempre a maggioranza, da una successiva votazione.
“Bene la votazione del Consiglio comunale di Torino sul Tav! – ha commentato Luigi Di Maio in un tweet – Presto io e Danilo Toninelli incontreremo il sindaco Chiara Appendino per continuare a dare attuazione al contratto di Governo”.