Diciotti, ultimatum all’Europa
Il vicepremier Luigi Di Maio rompe il silenzio sul caso Diciotti, la nave della guardia costiera ormeggiata a Catania con ancora 150 migranti a bordo. ’’Se l’Ue si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione non decidono nulla sulla redistribuzione dei migranti, allora io e tutto il Movimento 5 stelle non saremo disposti più a dare 20 miliardi all’Unione europea ogni anno’’ ha spiegato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico in un messaggio postato su Facebook. ’’Se non ci aiutano – ha avvertito Di Maio – ce ne prendiamo una parte’’. ’’L’Ue deve battere un colpo’’.
Il ministro ha assicurato che il governo ’’è compatto’’ nella posizione presa. L’Italia, inoltre, sta rispettando tutte le regole: ’’Siamo attentissimi alle condizioni di salute e di rispetto dei diritti umanitari a bordo della Diciotti’’ ha scandito. I minori ’’sono stati fatti sbarcare’’. Parole che, da quanto si apprende da fonti del Viminale, sono state apprezzate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha sottolineato: “Non ci sono tensioni nel governo”. Sulla Diciotti la posizione del Viminale “non cambia”. Si resta, cioè, “in attesa di segnali concreti da parte degli altri paesi europei”.
SALVINI NON MOLLA
Salvini, del resto, non sembra intenzionato a cedere. Anzi, tira dritto. “Io non mollo, non mi dimetto e non retrocedo di un millimetro” ha detto il ministro dell’Interno al Tg5. “Non sbarca più nessuno in Italia a meno che l’Europa non si svegli, faccia la sua parte e cominci ad accogliere come abbiamo fatto noi in questi anni” ha spiegato. “Io voglio rispettare quello che ho promesso agli italiani e combatterò fino all’ultimo per mantenere questi impegni, mi piacerebbe che gli alleati facessero lo stesso, che ognuno si occupasse del suo lavoro e non ci fossero interferenze interne o internazionali per rallentare il lavoro di un governo che finalmente rappresenta il cambiamento”.
Già stamani, ai microfoni di Rtl, Salvini aveva spiegato che il suo obiettivo “non è la redistribuzione in Europa ma che ci siano nei Paesi di partenza degli sportelli europei che decidano che chi fugge dalla guerra ha diritto di partire non in gommone, ma in aereo, e arriva in Europa”. “In Australia c’è il principio del ’No way’ – aveva osservato Salvini – nessuno di coloro che vengono presi in mezzo al mare mette piede sul suolo australiano. A questo si dovrà arrivare”.
TENSIONI AL PORTO
Intanto, all’ingresso del molo di Levante al porto di Catania si sono registrati momenti di forte tensione. Un folto gruppo di manifestanti si è gettato per terra impedendo a un furgone della polizia di accedere alla zona di sicurezza. I manifestanti hanno scandito slogan pro migranti e contro i rappresentanti del mondo politico. “Siamo tutti clandestini – hanno urlato – siamo tutti clandestini. Freedom, libertà. Siamo tutti antifascisti”. L’area del Molo è presidiata dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Poco distante, a rendere la situazione ulteriormente calda, il presidio di Forza Nuova. La polizia tiene a debita distanza i diversi gruppi di manifestanti per evitare eventuali tafferugli.
Nel pomeriggio, una delegazione della Rete antirazzista ha compiuto un’azione dimostrativa a bordo di un gommone che ha tentato di avvicinarsi alla Diciotti. La piccola imbarcazione è stata tenuta a distanza dall’unità navale della Guardia costiera da motovedette delle forze dell’ordine. Ma ciò non ha fermato gli aderenti del gruppo, che hanno manifestato al porto di Catania, gridando slogan: “Minniti, Di Maio, Salvini, siete solo assassini“, per poi formare un presidio davanti ai poliziotti in tenuta antisommossa.
LE INDAGINI
Sul caso Diciotti indagano tre Procure, quella di Catania che ha aperto un fascicolo di atti relativi, la Dda di Palermo con un’indagine che ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di uomini e i pm agrigentini. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ieri pomeriggio a sorpresa con guanti e mascherina è salito a bordo della nave per un’ispezione, mentre la Procura della città dei templi nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo per illecito trattenimento di persone, e al vaglio dei magistrati c’è anche l’ipotesi di sequestro di persona a carico di ignoti.
GLI APPELLI
Per tutto il giorno si sono moltiplicati gli appelli e le prese di posizione da parte di associazioni umanitarie e religiose, che chiedono lo sbarco immediato di tutti i profughi dalla Diciotti. Anche l’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e l’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, hanno esortato il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave di sbarcare.
ISTITUZIONI A BORDO
Al molo di Levante si sono susseguite visite istituzionali. A bordo della nave della Guardia costiera sono saliti, tra gli altri, l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, il presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana, Claudio Fava, i democratici Davide Faraone e Carmelo Miceli e una delegazione del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, che è rimasta a bordo oltre ore per verificare le criticità in cui vivono ormai da 8 giorni i 150 migranti ancora a bordo.
In particolare, il deputato dem Miceli ha postato su Facebook un video girato a bordo in cui si vedono le condizioni in cui da otto giorni sono costretti a vivere i migranti. Alcuni di loro sono seduti o sdraiati a terra con dei cartoni a fare da letto, altri mangiano le porzioni di cibo loro consegnate proteggendosi dal sole sotto tendoni sistemati sul ponte. “Da tre giorni ci sono 190 persone (150 migranti e 40 di equipaggio) che sono bloccate su un ponte di metallo di 50 metri quadrati con 35 gradi, con una epidemia di scabbia ha detto Miceli -. Quello che sta facendo il Governo è semplicemente disumano. C’è solo da ringraziare il Corpo della Guardia costiera per il lavoro straordinario che sta facendo”. Un’informativa sarà inviata alle Procure che indagano sul caso.
ALLERTA METEO
A preoccupare, inoltre, sono le condizioni meteo. Una parte delle 150 persone a bordo sosta e dorme sul ponte, perché sottocoperta non c’e’spazio per tutti. La prefettura, a seguito delle avverse condizioni meteorologiche previste fino alle 24 di domani, con rischio di piogge e forti venti, ha emanato infatti un avviso di allerta rischio idrogeologico con livello di criticità giallo-arancione, con un livello di operatività dichiarata di attenzione/preallarme. La Protezione civile comunale è stata attivata.
Ilva, Di Maio: “Commesso delitto perfetto”
“Su Ilva è stato commesso il delitto perfetto”. Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel corso della conferenza stampa per illustrare il parere dell’Avvocatura sulla gara di aggiudicazione. “Secondo noi – spiega – c’è stato eccesso di potere e l’atto è illegittimo“. “La gara sicuramente – continua – è stata fatta male, ha dei vizi e per noi è illegittima”. La responsabilità non è di Mittal, che “è sempre stata in buona fede. Il delitto perfetto – dice Di Maio – è stato commesso dallo Stato, non dal soggetto privato”. La gara per la cessione dell’Ilva “è illegittima ma non si può annullare“, spiega. “Non credo – aggiunge – ci siano ulteriori termini, previsti dal contratto, per esercitare la proroga oltre il 15 settembre”. “La rabbia più grande – afferma – è che potevamo non stare a parlare di esuberi, se si fosse concesso a più aziende di partecipare alla gara e di fare i rilanci”. “Il tema degli esuberi è il peccato originale”, sottolinea il ministro.
“Se oggi esistessero delle aziende che ci dicono: vogliamo partecipare alla gara, noi dovremmo revocare questa procedura per motivi di opportunità“, osserva Di Maio. In particolare, spiega il ministro, le imprese potenzialmente interessate a riaprire la gara, potrebbero sollevare delle osservazioni sullo slittamento della realizzazione del piano ambientale, che “è stato spostato durante la procedura al 2023, ma chi ha partecipato all’inizio alla gara sapeva che il termine era il 2016”. “Bisognava riaprire i termini anche della gara?”, chiede Di Maio. “Su questo l’avvocatura concorda con l’Anac: si può configurare una lesione del principio di concorrenza e, soprattutto, si dice anche che il principio della concorrenza è stato leso per responsabilità del legislatore”.
L’avvocatura, secondo Di Maio, ’’conferma i dubbi dell’Anac e quindi per due punti passa una sola retta’’. In particolare, nel parere dice che ’’per quanto riguarda l’annullamento deve decidere l’amministrazione, cioè il ministero ma ci dà delle informazioni: per sussistere ci deve essere l’illegittimità dell’atto e ci deve essere la tutela dell’interesse pubblico concreto e attuale’’. ’’Per noi l’illegittimità dell’atto c’è e c’è un eccesso di potere, che si configura anche nel momento in cui non si accettano i rilanci’’. Altro punto, invece, è quello dell’interesse pubblico che riguarda due questioni: il piano ambientale, e per questo il ministro ha un appuntamento con il titolare dell’Ambiente, Sergio Costa, ’’e ci metteremo d’accordo sui termini intermedi che riguardano i termini ambientali’’. Il secondo punto riguarda l’accordo con i sindacati, che ’’può soddisfare l’interesse pubblico, concreto e attuale, qualora si abbia un’Ilva unita e che dà posti di lavoro veramente’’.
’’Sappiamo che il tempo stringe, quindi, se dobbiamo dire ai sindacati con chi devono parlare, devono parlare con Mittal’’, dice il ministro. In tre mesi, cioè da quando il nuovo governo si è insediato, ’’abbiamo trovato un delitto perfetto, una gara sicuramente fatta male’’, che ’’ha pochissimo di regolare’’, ribadisce. Di Maio assicura, quindi, che ’’non appena ci saranno i presupposti, noi riconvocheremo il tavolo’’. Tuttavia, sottolinea, ’’non è un caso che ci ritroviamo in una situazione in cui il tavolo sindacale non va avanti con la proprietà; perché parte da presupposti che potevano essere molto migliori’’. ’’Deve essere anche chiaro che siamo a disposizione di tutti, stiamo parlando con tutti’’ e, aggiunge, ’’non vogliamo accusare nessuno degli attori di questo tavolo’’. ’’Ma deve essere chiaro anche che questa procedura non è fatta bene e, quando parliamo di una procedura che non è fatta bene, stiamo giocando con la salute dei cittadini di Taranto e con il lavoro degli operai dell’Ilva’’.
ARCELORMITTAL – “Nessun commento” da ArcelorMittal alle dichiarazioni di Di Maio. “Non lo abbiamo ricevuto, non abbiamo nessun commento”, spiega all’Adnkronos una fonte del gruppo siderurgico.
L’OPPOSIZIONE – Intanto, l’opposizione va all’attacco. “Di Maio ’secondo NOI l’atto è illegittimo per eccesso di potere’. Secondo te o secondo l’Avvocatura?, chiede su Twitter l’ex ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, che in un altro messaggio osserva: “Stupendo @luigidimaio l’atto è illegittimo, è il delitto perfetto, l’Avvocatura mi da ragione….però mi siedo con Mittal per chiudere l’accordo. #buffone”.A lessia Morani, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, scrive: “Adesso basta!”. “Oggi – annuncia – ho dato mandato all’ufficio legislativo del Gruppo Pd alla Camera di presentare una interrogazione per conoscere il parere dell’avvocatura dello Stato chiesto da Di Maio su Ilva”. Da Forza Italia va all’attacco la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini: ’’Di Maio sta giocando una spericolata e pericolosissima partita politica sulla pelle dei 14 mila lavoratori Ilva e sulla siderurgia italiana. Uno scaricabarile inaccettabile divenuto ormai surreale”.
Statali, ecco il piano delle assunzioni
Pubblica amministrazione, novità in arrivo. “E’ considerata la zavorra dell’Italia”, ma “se continuiamo a tagliare non ci sarà più” avverte il ministro della Pa, Giulia Bongiorno a ’In Onda’ su La7, illustrando il suo piano per l’assunzione di circa 450.000 statali. Da dieci anni, spiega, “ci penso. Ora ho l’occasione di farlo“.
Puntiamo ad “anticipare al 2019 quello che è già previsto. Le assunzioni del triennio 2019-2021 hanno solo un problema di cassa. Io le voglio subito. C’è una legge che prevede il turnover, ogni anno dovrebbero uscirne 150.000, ma in passato c’è stato il blocco del turnover: non è ammissibile”, spiega ancora Bongiorno. “Faccio le assunzioni e poi riformo coloro che devono formare il personale”, aggiunge.
Per quanto riguarda i costi dell’operazione, che viene stimata da alcuni osservatori intorno ai 31 miliardi, Bongiorno afferma che “tutti questi numeri non sono ipotizzabili. Sto aspettando i fabbisogni dei vari ministeri”.
Il ministro sottolinea anche la necessità “della lotta all’assenteismo” in modo da “tutelare anche gli altri dipendenti” e “della riforma della dirigenza che è una priorità e sarà oggetto di attenzione”. L’autentificazione con l’iride o l’impronta digitale “non viola la privacy”, aggiunge Bongiorno sottolineando comunque la necessità di difendere l’interesse pubblico. Quanto a alla possibile abolizione dell’articolo 18 nel pubblico, il ministro si dice contraria. “Non bisogna cambiare l’attuale sistema. Assolutamente no” conclude.
“Scuola non responsabile per autocertificazioni false”
I presidi e la scuola non saranno responsabili di eventuali autocertificazioni false. A precisarlo il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, che ha incontrato oggi al Miur le organizzazioni sindacali, rappresentative della dirigenza scolastica. Durante la riunione è stato affrontato il tema degli obblighi vaccinali con specifico ed esclusivo riferimento agli adempimenti a carico dell’amministrazione scolastica. A risponderne saranno soltanto “gli autori di esse”.
Bussetti ha garantito e auspicato un confronto costruttivo e costante con le organizzazioni sindacali. “L’incontro – si spiega in una nota – si è svolto in un clima di reciproca collaborazione e ha rappresentato il primo di una serie di confronti tecnici che ci saranno a partire dalla prossima settimana, sia per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, sia per affrontare i temi più generali e specifici del mondo della scuola”.