In Arabia Saudita, Stati Uniti e Russia hanno concluso dodici ore di intensi negoziati per trovare un punto di svolta nella guerra in Ucraina. Mentre Kiev ha accettato la proposta americana per un cessate il fuoco integrale di 30 giorni, Mosca mantiene una posizione più cauta, limitandosi a confermare una tregua parziale sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. Tuttavia, sul terreno, la guerra continua con raid che seminano distruzione e nuove tensioni.
Gli Obiettivi di Mosca: Controllo e Concessioni
Secondo il Moscow Times , la delegazione russa ha fissato obiettivi specifici durante il dialogo con gli Stati Uniti. Tra questi, il controllo totale delle regioni ucraine dichiarate unilateralmente annesse nel 2022: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Queste aree, attualmente solo parzialmente governate da Mosca, rappresentano un obiettivo strategico fondamentale per il Cremlino. La fonte citata afferma che “la costituzione russa non prevede un meccanismo che porti alla secessione delle regioni dalla Russia,” sottolineando la fermezza di Mosca nel non cedere il controllo.
Putin mira a ottenere concessioni attraverso un mix di pressione militare e negoziati: se Kiev non ritirerà le sue truppe dalle aree occupate, Mosca potrebbe intensificare le operazioni militari per consolidare il controllo. È emersa anche l’ipotesi di scambi territoriali, con la Russia che potrebbe cercare di acquisire parte delle regioni di Sumy o Dnipropetrovsk per offrire Kherson e Zaporizhzhia in cambio.
Focus sul Mar Nero: Un Tema Cruciale
Uno dei punti centrali dei negoziati è stato il Mar Nero, un’area di vitale importanza strategica e commerciale. La tregua proposta da Trump e accettata in teoria da Putin potrebbe consentire alla Russia di esportare prodotti agricoli e fertilizzanti, beneficiando di un’esenzione dalle sanzioni occidentali. Tuttavia, il valore reale di questa tregua è messo in dubbio, considerati gli attacchi russi che proseguono su altri fronti.
La possibilità di una pausa nei combattimenti marittimi suscita reazioni contrastanti. Oleksiy Goncharenko, deputato dell’opposizione ucraina, ha dichiarato che un cessate il fuoco nel Mar Nero potrebbe rappresentare un vantaggio per la Russia, ma con clausole più stringenti, come l’interruzione degli attacchi alle infrastrutture portuali e il blocco del lancio di missili, potrebbe diventare “un passo positivo” anche per l’Ucraina.
Dichiarazione Congiunta e Interrogativi
Oggi, 25 marzo, è attesa una dichiarazione congiunta tra Usa e Russia per fare il punto sui colloqui. Nonostante le discussioni, il ministero degli Esteri russo ha ribadito che una svolta nei negoziati è ancora lontana. Maria Zakharova ha confermato che Mosca non considera imminente alcun accordo significativo. Intanto, gli Stati Uniti insistono per un cessate il fuoco integrale e per ulteriori concessioni che potrebbero allentare le tensioni.
La Centralità della Centrale Nucleare di Zaporizhzhia
Un altro tema delicato emerso durante i colloqui è la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno negoziando direttamente con Mosca per garantire la sicurezza di questo impianto, un simbolo della contesa territoriale tra le due parti. La Russia intende mantenere il controllo della centrale, ma gli attacchi e le condizioni precarie sollevano timori per la sicurezza globale.
I negoziati in Arabia Saudita rappresentano un passo importante nel tentativo di porre fine alla guerra in Ucraina, ma il cammino verso la pace appare ancora lungo e complesso. Mosca sembra determinata a perseguire i suoi obiettivi strategici, mentre Kiev e Washington lavorano per ottenere concessioni significative e mettere fine al conflitto. Il futuro dei colloqui dipenderà dalla capacità delle parti di trovare un equilibrio tra le rivendicazioni territoriali e la necessità di garantire la sicurezza regionale.
[02:42, 25/03/2025] Microsoft Copilot: Il Mar Nero e le regioni contese rimangono i punti più delicati di questa trattativa. Se una tregua significativa verrà raggiunta, potrebbe segnare una svolta nel conflitto; in caso contrario, la guerra rischia di proseguire con nuove escalation. La comunità internazionale osserva con attenzione, consapevole che ogni passo nei negoziati può avere ripercussioni globali.