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Scent of the sea and tradition from the Gulf of Naples

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The Siren, that sweet abandonment but very dangerous and lethal, so well told by Homer in the Odyssey, is a character from classical mythology referred to as a young and prosperous woman in the upper part of the body and fish in the lower part.

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Its legendary origin is uncertain and in some ways it evokes the Tritons. Some Greek myths identify the Sirens as daughters of the river god Acheloo and Mnemosine, or of the muse of Terpsichore, or of Calliope, or of Sterope, a distant descendant of Zeus; other texts want them generated by a few drops of Acheloo’s blood or his broken horn, others still give us a story that justifies, in part, their ferocity, pointing to them as victims of overly cruel punishments: so transformed by Demeter, that the condemned for their inability to avoid the rape of his daughter Persephone by Pluto, or by the Muses, as a pledge to have them challenged in a singing contest that they lost. Another story, also linked to the metamorphosis, sees them sanctioned by Aphrodite for their choice to distance themselves from carnal pleasures: the goddess made them half fish and exiled them to the island of Antemoessa (which means flowery) probably corresponding to Ischia or Capri, which has a dedicated rock. Did the Sirens live here? This is also a mystery…

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It is not a mistery what happened in 1948 when the painter Mario Laboccetta gathered in the Liberty image of a floral mermaid the trademark symbol of the prestigious perfume brand of the island of Capri, of which he remembers its ancient name, Carthusia. A collection of enveloping, warm, floral, intense and at the same time luminous perfumes, sweetly narcotics that fit perfectly into the Mediterranean and very Italian atmosphere of Neapolitan fragrances.

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This iconic logo immediately became the company’s emblem, whose name echoes the key elements of the classical legacy of one of the most beautiful minor islands of the Tyrrhenian Sea, between surreal suggestions and mythological hints. A multitude of colorful flowers – the same from which the Carthusia perfumes descend – is released free in the game of metamorphosis, an expression of the perfect balance between art and nature, between creativity and method.

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In the same year, 1948, the prior of the Certosa di San Giacomo, under papal license, reveals them to a Piedmontese chemist who will translate them into splendid fragrances. He will open in Viale Matteotti, where he still finds himself, characterized by wooden panels typical of the period furnishings and perfectly preserved, the world’s smallest fragrance laboratory.

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Carthusia is pleased to present the new home ceramic collection, a tribute to the centuries-old ceramic art from Campania. The artifacts combine the elements of nature – earth, fire and the work of man – to achieve a precise olfactory design. For the debut of this line of candle holders and fragrance diffusers, three formats were presented: 200, 500 and 1000 ml. Each piece, inside which it is possible to insert one’s own favorite candle or fragrance, is handmade by Campanian artisans and incorporates, in the decorative motifs in bright shades of blue, red and yellow, those of Vietri ceramics.

cms_13296/italfahne.jpgProfumo di mare e tradizione dal golfo di Napoli

Carthusia presenta la nuova collezione di ceramiche casa

La Sirena, quel dolce abbandono ma assai pericoloso e letale, tanto ben raccontato da Omero nell’Odissea, è un personaggio della mitologia classica indicata come una giovane e prosperosa donna nella parte superiore del corpo e di pesce nella parte inferiore.

La sua origine leggendaria è incerta e per certi versi evoca i Tritoni. Alcuni miti greci identificano le Sirene come figlie del dio fluviale Acheloo e di Mnemosine, o della musa della danza Tersicore, o di Calliope, oppure di Sterope, lontana discendente di Zeus; altri testi le vogliono generate da alcune gocce di sangue di Acheloo o del suo corno spezzato, altri ancora ce ne restituiscono una storia che giustifica, in parte, la loro ferocia, indicandocele come vittime di punizioni esageratamente crudeli: così trasformate da Demetra, che le condannò per la loro incapacità di evitare il ratto della figlia Persefone da parte di Plutone, o dalle Muse, come pegno per averle sfidate in una gara di canto che esse persero. Un’altra storia, pure legata alla metamorfosi, le vede sanzionate da Afrodite per la loro scelta di allontanarsi dai piaceri carnali: la dea le rese metà pesci e le esiliò sull’isola di Antemoessa (che significa fiorita) corrispondente probabilmente a Ischia o a Capri, che ha un suo scoglio dedicato. Vivevano forse qui le Sirene? Anche questo è un mistero…

Non è affatto un mistero quello che accade nel 1948 quando il pittore Mario Laboccetta riunì nell’immagine Liberty di una sirena floreale il simbolo-marchio del prestigioso brand di profumi dell’isola di Capri, di cui ne ricorda il suo antico nome, Carthusia appunto. Una collezione di profumi avvolgenti, caldi, floreali, intensi e allo stesso tempo luminosi, dolcemente narcotici che si inseriscono perfettamente nell’atmosfera mediterranea e molto italiana delle fragranze partenopee.

Questo logo iconico diviene fin da subito emblema dell’azienda, il cui nome riecheggia gli elementi cardine dell’eredità classica di una delle più belle isole minori del Tirreno, tra suggestioni surreali e accenni mitologici. Una moltitudine di fiori colorati – gli stessi da cui discendono i profumi Carthusia – si sprigiona libera nel gioco della metamorfosi, espressione dell’equilibrio perfetto tra arte e natura, tra creatività e metodo.

Sempre nello stesso anno, il 1948, il priore della Certosa di San Giacomo, su licenza papale, le svela a un chimico piemontese che le tradurrà in splendide fragranze. Sarà lui ad aprire in Viale Matteotti, dove tuttora si trova, caratterizzato da pannelli lignei tipici dell’arredamento d’epoca e perfettamente conservati, il laboratorio di fragranze più piccolo al mondo.

Carthusia ha il piacere di presentare al pubblico la nuova collezione di ceramiche per ambiente tributo alla secolare arte ceramica campana. I manufatti combinano gli elementi della natura – terra, fuoco e opera dell’uomo – per realizzare un disegno olfattivo preciso. Per il debutto di questa linea di portacandele e diffusori di fragranze sono stati presentati tre formati: 200, 500 e 1000 ml. Ogni pezzo, al cui interno è possibile inserire la propria candela o fragranza preferita, è realizzato a mano da artigiani campani e riprende, nei motivi decorativi nei toni accesi del blu, del rosso e del giallo, quelli delle maioliche vietresi.

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Data:

27 Giugno 2019