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DONNA AGGREDITA DA UN BRANCO DI CANI A LATINA. UN’ALTRA MORTE EVITABILE.

E’ di pochi giorni fa la notizia dell’uccisione di una giovane donna nigeriana a Latina, Patricia Masithela, da parte di un branco di cani di proprietà di un amico dopo essersi recata presso l’abitazione di quest’ultimo.

I vicini, allarmati dalle urla della donna, hanno chiamato le forze dell’ordine. Uno degli agenti di polizia intervenuti sul posto è stato costretto a sparare al branco. Un cane è stato ucciso, un altro ferito.

Trasportata d’urgenza in ospedale, la donna muore subito dopo.

Si indaga anche sul “perché” la vittima sia entrata nell’abitazione, di notte ed in assenza del proprietario, ora indagato per omicidio colposo e mancata custodia di animali.

Questa è una delle tante aggressioni che si sarebbe potuta evitare poiché la pericolosità dei cani era stata segnalata più volte e quindi nota alle autorità.

Lo stesso proprietario era stato aggredito qualche giorno prima del verificarsi della tragedia.

Un vicino di casa del proprietario dei cani, in un’intervista rilasciata per la trasmissione “Ore 14” condotta da Milo Infante ha dichiarato che i cani erano entrati anche nella propria proprietà perché saltavano la recinzione ed aveva cercato di metterla in sicurezza…che i cani erano aggressivi e pericolosi…lo aveva fatto presente al proprietario…anche che cani avevano “fatto branco”. Ha dichiarato che tanti altri vicini avevano più volte segnalato al proprietario che “i cani erano aggressivi e facevano paura”.

Mi chiedo quindi come sia stato possibile che le varie segnalazioni sull’aggressività dei cani non ha avuto alcun seguito.  Al momento dell’uccisione, i cani sono stati trovati denutriti. Ciò significa che erano in stato di abbandono. Quindi, il proprietario non si interessava dei propri cani…ed in questi casi si dovrebbe intervenire per prelevare gli animali, metterli in sicurezza e verificarne lo stato di salute per poi provvedere alla riabilitazione. Ebbene, ciò non è accaduto nonostante l’intervento precedente delle forze dell’ordine.

La pericolosità di un branco è spesso sottovalutata. Il cane, come ogni altro animale, in natura, se ha fame, caccia, soprattutto se in branco.  Per gli amanti degli animali è parte integrante della famiglia che si adopera per soddisfare i suoi bisogni, attenuando l’innato istinto di sopravvivenza. Se questo però non avviene e l’animale non viene messo nella condizione di provvedere alla propria sopravvivenza o soccombe o diventa aggressivo.

Lo stato di abbandono degli animali presso le abitazioni private e presso i canili dovrebbe iniziare ad essere considerato di interesse pubblico. Un maggiore controllo, un celere ed efficiente intervento statale dovrebbe essere la normalità in un paese occidentale in cui le istituzioni sono radicate da anni ormai. E ciò per la tutela sia dell’animale sia dell’umano.

Negli ultimi anni, invece, sono sempre di più le vittime di branchi di cani (o di altri animali) … che siano randagi o mal custoditi…il problema dovrà essere affrontato a livello nazionale.

Data:

18 Gennaio 2025

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