“Pregate per me, sono un po’ anziano e un po’ malato, non tanto però ….”: Queste parole il Santo Padre ha adoperato per salutare la comunità della chiesa di Santa Maria Regina Pacis, sita nella città di Ostia, sul litorale romano, per la sua undicesima visita ad una parrocchia di Roma.
Papa Francesco ha avuta l’occasione di far conoscenza nell’oratorio dei catechisti e di tutti qui bambini e ragazzi che si preparano ai sacramenti della comunione e della cresima. E, prima di celebrare la santa messa, ha trovato il tempo per confessare numerosi fedeli. “Non abbiate facce malinconiche ma gioiose, che sappiano sempre guardare il lato positivo della vita e lo offrono agli altri: è il dono che solo Dio ci può dare”, ha tenuto a mettere in risalto Francesco Bergoglio, raccomandando di “avere sempre un sorriso gioioso: ma vero, naturale, non di cartone! Il sorriso bello, che viene dall’anima di una persona che si definisce solare, perché ha il sole dentro e dà luce e gioia agli altri”.
“Nella vita si fanno tante scelte sbagliate ma, come cantano gli alpini, nell’arte di salire l’importante non è non cadere ma rialzarsi. E’ importante sempre andare oltre, andare avanti. E questo dà gioia: la gioia non si compra al mercato né si vince giocando al lunapark. La gioia è un regalo dello Spirito Santo e noi cristiani dobbiamo chiederla”. “Se ci stacchiamo da Cristo, siamo cristiani a parole ma non cristiani di vita. Siamo cristiani “morti” perché non diamo frutto, come i tralci staccati dalla vite”, ha ricordato il Santo Padre nell’omelia.
A raccomandato a tutti i fedeli di “essere uniti a Cristo per ricevere la vita e l’amore e il perdono. Tutti noi siamo peccatori, ma se rimaniamo in Cristo come i tralci nella vite, il Signore ci perdona e viene per farci dare più frutto. Lui ha sempre cura di noi ma noi non rimaniamo in Cristo quando conversiamo contro gli altri, quando siamo bugiardi, quando truffiamo gli altri con gli affari sporchi; quando siamo ipocriti, anche se andiamo tutte le domeniche a messa, ma viviamo da pagani”.
Concludendo, Papa Francesco, ha continuato: “siamo in Cristo quando facciamo il bene, curiamo i malati, aiutiamo i poveri; quando abbiamo dentro la gioia dello Spirito Santo. Così va avanti una vita cristiana e così si dà potenza e forza alla preghiera e si dà frutto, come il tralcio unito alla vite”. Per esaudire il desiderio di Papa Francesco rivolto alla preghiera nei Suoi confronti sarebbe opportuno che ognuno di noi inserisse nelle proprie preghiere indirizzate al Nostro Padre celeste un pensiero per la salute di Papa Francesco Bergoglio così come Lui, a nostra insaputa, fa nei nostri confronti.