Le lacrime, quelle secrezioni liquide che sgorgano dagli occhi nei momenti di emozione, irritazione o necessità fisiologiche, non sono solo un meccanismo di risposta al pianto o alle particelle di polvere che entrano negli occhi, sono essenziali per la salute visiva. Secondo gli esperti di www.clinicabaviera.it, una delle aziende leader in Europa nel settore dell’oftalmologia, non tutte le lacrime sono uguali e non tutte svolgono correttamente la loro funzione principale. Esistono infatti lacrime di scarsa qualità che possono anche causare notevoli problemi agli occhi.

Sebbene spesso si ritenga che le lacrime siano funzionali e benefiche, in alcuni casi la loro qualità può non essere buona. Le lacrime di scarsa qualità sono quelle che non hanno una composizione equilibrata o non sono distribuite correttamente sulla superficie oculare e ciò può essere dovuto a delle carenze in uno dei tre strati che compongono la lacrima stessa:
Strato lipidico
È un sottile strato di grasso che impedisce l’eccessiva evaporazione della lacrima; è lo strato superiore, e se è insufficiente o ha dei problemi, le lacrime evaporano rapidamente, causando secchezza oculare.
Strato acquoso
Lo strato intermedio è la parte più abbondante della lacrima, costituita da acqua e nutrienti essenziali. Una diminuzione di questo strato riduce l’idratazione dell’occhio causando irritazione e sensibilità.
Strato mucoso
È lo strato che permette alle lacrime di aderire uniformemente all’occhio ed è quello più in fondo; se è carente, le lacrime si distribuiscono in modo non uniforme, lasciando scoperte alcune aree dell’occhio.
La scarsa qualità o l’insufficienza delle lacrime può portare a una serie di problemi oculari, solitamente raggruppati sotto la dicitura “sindrome dell’occhio secco”. Un disturbo che può causare disagio e, se non trattato adeguatamente, può portare anche a complicazioni più gravi. Le cause che possono portare a una scarsa qualità delle lacrime sono diverse: gli esperti di Clinica Baviera illustrano le principali e danno alcuni consigli su come intervenire:
1. Carenza di vitamina A
La carenza di vitamina A è una delle principali cause di grave secchezza della congiuntiva e della cornea. Ciò provoca una condizione nota come xeroftalmia, che si verifica proprio quando la quantità o la qualità delle lacrime è insufficiente, con conseguente estrema secchezza della congiuntiva; cosa che nei casi più gravi può persino portare alla cecità. Questa condizione, che di solito è associata a una carenza di vitamina A, può essere causata da disordini alimentari, diete poco sane e malattie come la celiachia o il morbo di Crohn. In caso di carenza di vitamina A, si raccomanda quindi l’uso di integratori alimentari e il consumo di alimenti ricchi di essa, come carote, spinaci, zucca, fegato, uova e pesce.
2. Disfunzione delle Ghiandole di Meibomio
La disfunzione delle ghiandole di Meibomio colpisce le ghiandole responsabili della produzione dello strato lipidico delle lacrime. Questo strato oleoso è essenziale per prevenire l’eccessiva evaporazione del film lacrimale e mantenere una superficie oculare sana. Queste ghiandole sono situate nelle palpebre e la loro ostruzione o malfunzionamento, è una delle cause più comuni di scarsa qualità delle lacrime.
Questo problema può essere dovuto da diversi fattori, come l’ostruzione delle ghiandole da parte di secrezioni dense, l’infiammazione cronica dovuta a blefarite o rosacea, l’uso prolungato di schermi, l’uso eccessivo di lenti a contatto o l’invecchiamento, che può portare all’atrofia. Evitare i fattori scatenanti, come gli ambienti secchi o l’uso prolungato di dispositivi, può migliorare i sintomi, e per reintegrare lo strato lipidico si possono usare lacrime artificiali apposite. Anche i massaggi palpebrali e la pulizia quotidiana dei margini palpebrali con prodotti specifici o impacchi caldi aiutano le ghiandole di Meibomio a funzionare correttamente. Nei casi più gravi, lo specialista può consigliare l’uso di antibiotici, terapie termiche avanzate con trattamenti a luce pulsata intensa e persino integratori di acidi grassi omega-3 per migliorare la qualità del meibum prodotto.
3. Squilibrio ormonale
I cambiamenti ormonali, come quelli che si verificano durante la menopausa, possono influenzare la produzione e la composizione delle lacrime. Durante la menopausa, infatti, i livelli di estrogeni e progesterone, che svolgono un ruolo regolatore nelle ghiandole lacrimali e sebacee, diminuiscono significativamente; di conseguenza si riduce anche la produzione acquosa di lacrime. Con la menopausa si verificano inoltre cambiamenti nello strato lipidico, con conseguente evaporazione più rapida delle lacrime. I cambiamenti ormonali possono anche aumentare l’infiammazione oculare e alterare l’equilibrio del film lacrimale. È sempre consigliabile consultare un esperto: se i sintomi sono gravi, si può prendere in considerazione una terapia ormonale sostitutiva.
4. Malattie sistemiche
Le malattie sistemiche come la sindrome di Sjögren, il diabete e l’artrite reumatoide hanno un impatto significativo sulla produzione e sulla composizione delle lacrime e sono tra le cause comuni della sindrome dell’occhio secco. Infatti, influenzano le lacrime attraverso processi infiammatori, danni ghiandolari o disfunzioni nervose, compromettendo sia la quantità che la qualità delle lacrime.
Sindrome di Sjögren
È una malattia autoimmune che attacca le ghiandole esocrine, comprese le ghiandole lacrimali e salivari. Il progressivo deterioramento di queste ghiandole provoca una significativa diminuzione della produzione di lacrime acquose, cosa che porta a una grave secchezza oculare che può causare danni alla cornea e alla congiuntiva. Possono aiutare terapie sistemiche per controllare la malattia di base, con farmaci immunomodulatori come la ciclosporina oftalmica o anche le lacrime artificiali.
Diabete
Il diabete mellito può influenzare la qualità e la quantità delle lacrime, danneggiando i nervi che controllano le ghiandole lacrimali e riducendone così la produzione. D’altra parte, anche l’infiammazione cronica può causare l’occhio secco evaporativo. Un controllo rigoroso dei livelli di glucosio nel sangue e l’uso di soluzioni lubrificanti sono auspicabili per la prevenzione e la gestione delle complicanze oculari come la retinopatia diabetica.
Artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria autoimmune che colpisce anche le ghiandole lacrimali e la superficie oculare. L’infiammazione cronica che produce può interessare le ghiandole di Meibomio, compromettendo lo strato lipidico delle lacrime. I pazienti che ne sono affetti devono sottoporsi a controlli regolari per prevenire le complicazioni oculari e possono essere trattati con farmaci immunosoppressori e terapie antinfiammatorie topiche.
5. Uso prolungato dei dispositivi elettronici
L’uso prolungato di dispositivi elettronici, quali telefoni cellulari, computer e tablet, è strettamente correlato a una diminuzione della frequenza di ammiccamento, che influisce negativamente sulla distribuzione e sull’equilibrio del film lacrimale. Attualmente è una delle cause più comuni della sindrome dell’occhio secco evaporativo. Durante l’uso di dispositivi elettronici, infatti, la frequenza di ammiccamento può diminuire fino al 60%, il che significa che se in condizioni normali si sbattono le palpebre 15-20 volte al minuto, quando si guarda uno schermo la frequenza si riduce a 5-7 volte al minuto. Oltre a diminuire la frequenza, l’ammiccamento tende a essere incompleto quando si utilizzano i dispositivi, lasciando così alcune aree della superficie oculare prive di un’adeguata lubrificazione.
Gli esperti di Clinica Baviera consigliano, oltre a cercare di favorire un frequente ammiccamento, di applicare la regola del 20-20-20 (ogni 20 minuti guardare un oggetto a 20 piedi di distanza (circa 6 metri) per 20 secondi), di regolare la posizione dello schermo in modo adeguato, di ridurne la luminosità, evitare l’abbagliamento e di intervallare attività digitali con altre non legate ai dispositivi
6. Fattori ambientali
Fattori esterni, come l’ambiente secco, il vento o l’aria condizionata possono contribuire a un’eccessiva evaporazione lacrimale, soprattutto quando le lacrime sono di scarsa qualità o instabili, intensificando i sintomi della sindrome dell’occhio secco, in particolare nelle persone con un problema alle ghiandole di Meibomio o con carenza acquosa. È consigliabile utilizzare umidificatori negli spazi chiusi, soprattutto in inverno quando sono in funzione i riscaldamenti, o in estate con l’aria condizionata.
Anche l’esposizione al vento è una delle principali cause di un problema oculare, in questo caso poiché fa evaporare più facilmente lo strato lipidico delle lacrime. È consigliabile evitare l’esposizione diretta al vento o alle correnti d’aria e indossare occhiali ben aderenti al viso quando si è all’aperto per evitare che le particelle di polvere o altro entrino in contatto con gli occhi.