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ECOALFABETIZZAZIONE E BIODIVERSITÀ CULTURALE

cms_193/1.jpg“… la sopravvivenza dell’umanità dipenderà dalla nostra capacità di comprendere i principi dell’ecologia e di vivere in base ad essi. Questa è un’impresa che trascende tutte le nostre differenze di razza, cultura o classe.

La Terra è la nostra dimora comune, e creare un modello sostenibile per i nostri figli e per le generazioni future è il nostro obiettivo comune”.

cms_193/2.jpgCon queste parole, Fritjof Capra – fisico delle alte energie, presso la Berkeley University in California e fondatore del Center for Ecoliteracy, concludeva il suo intervento alla “Conferenza Schumacher” a Liverpool, nel marzo 1999. Scopo evidente dell’esortazione, era quello di mettere in primo piano l’emergenza ecologica, considerata un’emergenza prioritaria su cui concentrare l’attenzione e le energie, in vista di un modello di sostenibilità, alternativo alla logica antiecologica dominante incentrata sulla crescita economica, sul saccheggio delle risorse, sulla devastazione ambientale, sul potere della tecno-scienza.

cms_193/3.jpgLa finalità principale del Centro è rivolta all’ecoalfabetizzazione, cioè alla promozione di una cultura ecologica (nelle scuole, nella società civile) adeguata alla gravità del contesto attuale, e in grado di stimolare il senso di responsabilità verso la Terra e verso tutti gli esseri che la abitano. Arrivati al punto critico in cui ci troviamo, ecoalfabetizzareil mondo contemporaneo è un imperativo assolutamente necessario per la sopravvivenza e tutela della biodiversità, compresa quella culturale.

cms_193/4.jpgSi tratta di far maturare un certo grado di consapevolezza eco-filosofica, requisito indispensabile per attivare la correzione radicale dei comportamenti umani – coscientizzazione -, troppo spesso affetti da irresponsabilità e distruttività e non c’è dubbio sul fatto che queste caratterizzazioni negative e disdicevoli, lungi dall’essere occasionali, sono intimamente correlate alle tendenze culturali, economiche, scientifiche, filosofiche predominanti nell’età moderna e contemporanea.

cms_193/5_.jpgL’ecoalfabetizzazione insegna che tutto è relazionato, e che non si può separare un fattore (per esempio quello economico) da tutti gli altri, come fanno la maggior parte degli economisti sviluppisti, che esaltano in modo unilaterale la crescita economica, senza considerare (o comunque minimizzando) i gravi effetti negativi che essa comporta: è evidente che la formazione ecologica, o meglio ancora ecofilosofica, promuove una ampiezza di visione tesa a superare qualsiasi approccio settoriale e riduttivista.L’approccio eco – consapevole richiama, da un lato, la riunificazione dei saperi ossia la valorizzazione della biodiversità culturale tra l’area scientifica equella delle scienze umane – che separate dai tempi di Bacone e Cartesio – continuano a non dialogare, nel quotidiano, con grave nocumento dello sviluppo culturale dell’intera comunità planetaria; sia dall’altro, la sinergica cooperazione tra culture “diverse”, ma altrettanto “legittime” (orientale, occidentale, popolazioni native).

cms_193/6.jpgLa scienza della complessità che tenta di riannodare i fili del dialogo spezzato è ancora preclusa alla maggior parte della società civile ed e per questo che è importante accendere i riflettori su questa tematica nella speranza che il mondo accademico e quello istituzionale locale possano prendere coscienza di questa grave discrasia.

cms_193/7.jpgIl primo passo per poter tentare di realizzare tutto questo è dialogare in maniera diversa ed ecco il “focus” sulla “comunicazione ecologica”, strategia comunicativa creata dal prof. Jerome Liss– psicologo e psicoterapeuta americano. La Comunicazione Ecologica è un insieme di strategie comunicative che mediano concretamente e applicano i principi della bioenergetica e della sistemica, ossiaprincipi ecologici, alle relazioni umane.Significa, in altre parole: coltivare le risorse di ogni persona, rispettare la diversità culturale; mantenere una coesione globale. Ciò perché anche il mondo comunicativo, per non ridursi a un caos di messaggi non codificabili o contraddittori e generatori di patologie, richiede una sostenibilità.

cms_193/8.jpgE cosi come sono stati elaborati indicatori e bilanci per la qualità ambientale e sociale, cosi dovremmo elaborare degli eco-bilanci del processo comunicativo, degli eco-audit della comunicazione. Riflettendo sulla necessità e sulla portata dell’ecoalfabetizzazione e la comunicazione ecologica, bisogna accostare una serie di tematiche significative quali: l’ecologia profonda; l’etica non-antropocentrica; la decrescita; la sostenibilità; la scienza post-cartesiana; l’olismo; fisica quantistica. Inoltre, perorareil dialogo costruttivo tra antiche saggezze e culture non omologate del mondo contemporaneo.Certo, c’è ancora tanta strada da fare soprattutto nel dare dignità ed attenzione a tematiche come l’Ecoalfabetizzazione, il Pensiero Sistemico e la Complessitàper la migliore e più efficiente ed efficace gestione non solo degli EE.LL., ma anche dell’Università, fino alla nostra quotidianità. L’ecoalfabetizzazione e la tutela della biodiversità culturale sono fondamentali per la sopravvivenza, per far maturare una consapevolezza eco-filosofica, requisito indispensabile per attivare la correzione radicale di assurdi comportamenti umani. La mancata coscientizzazione infatti, troppo spesso genera effetti di irresponsabilità e distruttività, purtroppo correlate a tendenze culturali, economiche, scientifiche, filosofiche predominanti nell’età moderna e contemporanea. Generata da un nuovo pensiero, da un nuovo paradigma, “l’ecoalfabetizzazione” diventa una abilità essenziale per i politici, per gli uomini d’affari e per tutti i generi di professioni. Questa sarà necessaria per comprendere le trasformazioni in atto nell’ambito delle discipline universitarie, nel mondo della ricerca e delle professioni, ossia il superamento di steccati ideologici e curriculari andando verso una trans-poli-disciplinarità.

cms_193/9.jpgFondamentale per la sopravvivenza dell’umanità, l’ecoalfabetizzazione e la biodiversità culturale costituiscono la parte più innovativa di una deep education lungo tutta la vita, a ogni livello di istruzione e di formazione, dalle scuole ai college, dalle Università ai corsi di specializzazione per nuove e tradizionali professionalità.

Data:

1 Giugno 2014