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ELEZIONI BRASILE, BOLSONARO RECUPERA SU LULA

Prosegue la corsa verso il Palácio do Planalto. Il 2 ottobre prossimo oltre 200milioni di cittadini brasiliani saranno chiamati alle urne per eleggere il proprio Presidente.
Com’era prevedibile si andrà verso un duopolio fatto dall’attuale Capo di Stato, Jair Bolsonaro e l’ex presidente brasiliano (dal 2003-2011) Luiz Inácio Lula da Silva, che attualmente non ha ancora ufficializzato la sua candidatura. Più specificatamente, il Brasile si recherà al voto il 2 ottobre per eleggere il presidente e il vicepresidente, i 513 seggi della Camera dei deputati e 27 degli 81 posti del Senato. In caso nessuno degli aspiranti presidenti ottenga il 50 per cento dei voti più uno, si ricorrerà a un ballottaggio tra i due candidati più votati, il 30 ottobre. Le stime fornite dalle autorità elettorali parlano di un bacino di 148 milioni di elettori. I brasiliani all’estero potranno votare solo per il presidente. Le urne si apriranno inoltre per l’elezione di governatore e vicegovernatore dei 26 Stati e del Distretto federale di Brasilia, con l’eventuale ricorso al ballottaggio nelle stesse modalità e calendario della corsa alla presidenza.

Verranno rinnovate infine anche le rispettive assemblee legislative statali. Da inizio 2022 si sono susseguiti svariati sondaggi e previsioni che come prima cosa hanno evidenziato la probabile sfida tra Lula e Bolsonaro. Più indietro nelle preferenze di voto la cosiddetta ‘terza via’ che si materializza con Ciro Gomes, candidato del Partito democratico laburista ed ex ministro dell’integrazione con Lula, ed il governatore di San Paolo, Joao Doria. Sempre nei primi mesi dell’anno più enti davano l’ex presidente verdeoro Lula nettamente in vantaggio con una percentuale di intenzione di voto che ballava tra il 45 ed il 53%. Condannato a 12 anni di carcere per corruzione e riciclaggio nell’inchiesta Lava Jato, Lula è stato rilasciato nel novembre 2019 dopo 580 giorni di detenzione. Si è sempre detto innocente e nel marzo 2021 è stato prosciolto da ogni accusa, ritornando eleggibile.

Fra i protagonisti dell’inchiesta a suo carico vi era il giudice Sergio Moro. Proprio Moro aveva intenzione di correre per queste presidenziali, con una percentuale intorno al 7% di apprezzamento, salvo poi fare marcia indietro qualche settimana fa ed abbracciare il progetto União Brasil, capitanato da Luciano Bivar. Tornando ai due principali sfidanti, mentre Lula volava nei sondaggi, Bolsonaro, reo di una gestione pandemica disastrosa e scelte economiche opinabili, è crollato nei consensi con una percentuale molto bassa tra il 20 ed il 27%. Qualche giorno fa però, un sondaggio dell’agenzia Ipespe, ha mostrato un netto recupero dell’attuale Presidente ed un sostanziale accorciamento delle distanze. I due hanno ottenuto rispettivamente il 34 % per Lula ed il 30% per Bolsonaro, evidenziando quindi un pareggio tecnico.

L’indagine è stata svolta su mille persone tra il 6 ed il 9 aprile nello Stato di San Paolo, il più importante e popoloso del Brasile e quindi bacino elettorale enorme (22,4% del catasto nazionale). Dal sondaggio è emerso che Lula ha ricevuto lo stesso risultato del sondaggio realizzato in febbraio, mentre Bolsonaro ha recuperato quattro punti percentuali. Più dietro Gomes con l’8% e Doria al 6%. Anche per questi due candidati si registra un aumento di un punto percentuale. A riaprire la battaglia dei sondaggi è sicuramente la desistenza di Sergio Moro, che ha fatto confluire le preferenze dell’ex giudice su Bolsonaro e sulla ‘terza via’, ma non su Lula. In appena qualche mese quindi la sfida per il Palácio do Planalto pare riaperta.

Data:

12 Aprile 2022