Oggi, 4 maggio , la Romania torna alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali , dopo l’annullamento della tornata elettorale dello scorso novembre per timori di interferenze russe .
L’esclusione del candidato filorusso Calin Georgescu ha rimescolato le carte in gioco, aprendo la strada al candidato ultranazionalista George Simion , leader del partito Aur , che guida i sondaggi e preoccupa le cancellerie europee per le sue posizioni antieuropeiste e populiste .
Al ballottaggio del 18 maggio , potrebbero emergere diversi scenari, alcuni rassicuranti per Bruxelles, altri invece potenzialmente destabilizzanti per l’ Unione Europea e la NATO .
La Sfida tra Simion e Nicusor Dan: L’Ultima Speranza Centrista
Uno degli scenari più discussi è il possibile scontro tra Simion e Nicusor Dan , sindaco indipendente di Bucarest e unico candidato centrista con possibilità reali di fermare l’avanzata nazionalista.
Nei sondaggi, però, il leader di Aur risulta in vantaggio , pescando voti soprattutto tra i giovani, gli elettori rurali e meno istruiti, e puntando su un forte sostegno della diaspora romena , tradizionalmente difficile da sondare.
Dan, ex fondatore del partito riformista Usr , è molto forte nelle grandi città , ma ha difficoltà a imporsi nelle zone periferiche. Un suo successo al ballottaggio dipenderebbe dalla capacità di mobilitare gli indecisi e di conquistare il voto degli espatriati .
Se Dan non riuscisse a fermare Simion, il nazionalista potrebbe arrivare alla presidenza della Romania con una piattaforma ostile a Bruxelles e ispirata alla retorica Maga di Donald Trump .
Il Testa a Testa tra Simion e Crin Antonescu
Un altro possibile ballottaggio vede Simion opposto a Crin Antonescu , candidato dell’ attuale coalizione di governo (formata da Psd, Pnl e il partito della minoranza ungherese ).
Antonescu rappresenta l’establishment , ed è visto come l’unica possibilità per arginare l’ondata nazionalista . Tuttavia, la sua immagine di uomo del sistema potrebbe penalizzarlo, soprattutto tra i romeni all’estero , che da sempre esprimono forti critiche verso i partiti di governo.
Nei sondaggi, il confronto tra Antonescu e Simion è apertissimo, e l’esito dipenderà dalla capacità dell’ex premier di aggregare consensi trasversali e rilanciare la sua campagna elettorale contro l’ anti-politica .
Il Peggior Scenario per Bruxelles: Simion contro Victor Ponta
Il ballottaggio più temuto dall’Unione Europea sarebbe quello tra Simion e Victor Ponta , ex premier e ex leader del Psd , oggi a capo di un nuovo movimento sovranista.
Entrambi i candidati sono diffidenti verso l’Ue e promuovono idee sovraniste , mettendo in discussione l’integrazione europea della Romania.
Ponta si presenta come il male minore , ma ha già dichiarato la sua intenzione di bloccare il transito del grano ucraino nei porti romeni , una decisione che potrebbe creare gravi ripercussioni economiche .
Simion, invece, ha modificato la sua retorica, prendendo distanze da Putin , ma resta percepito come filorusso e contrario all’ invio di aiuti militari a Kiev.
Per Bruxelles, questo scontro equivarrebbe a una scelta senza vincitori , poiché entrambi i candidati metterebbero in discussione la strategia occidentale in Romania.
Altri Scenari Possibili, ma Poco Probabili
Mentre i sondaggi indicano Simion come favorito , esistono altri scenari più rassicuranti ma meno probabili:
- Un ballottaggio tra Dan e Antonescu , i due candidati moderati e filo-europei , rappresenterebbe la scelta più gradita a Bruxelles. Entrambi competono per il voto urbano e istruito , lasciando fuori l’elemento populista.
Anche uno scontro tra Antonescu e Ponta , o tra Dan e Ponta , aprirebbe alcuni spazi di incertezza, ma senza la stessa portata destabilizzante di un confronto con Simion .
Una Romania a un Bivio Strategico
Le elezioni presidenziali del 2025 potrebbero rappresentare un punto di svolta per la Romania.
Se Simion dovesse vincere, il paese potrebbe adottare una politica antieuropea , ispirata ai movimenti nazionalisti di altri Paesi. Questo metterebbe a rischio la stabilità politica della Romania e potrebbe creare frizioni con l’ Unione Europea e la NATO .
Se invece riuscirà a imporsi un candidato più moderato , la Romania potrebbe consolidare il suo percorso europeo , mantenendo una linea di collaborazione con Bruxelles.
L’esito del voto sarà determinante per capire il futuro politico del paese e il suo ruolo nel contesto geopolitico internazionale .
I risultati del primo turno chiariranno quali saranno le sfide del ballottaggio del 18 maggio e se la Romania si avvicinerà alla stabilità o a una nuova fase di incertezza politica .