La Corte Costituzionale della Romania ha annullato il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali, tenutosi il 24 novembre, a causa del sospetto di ingerenza russa. Questa decisione ha cancellato il ballottaggio previsto tra Calin Georgescu, esponente dell’estrema destra e filo-russo, ed Elena Lasconi, sindaca di Campulung e sostenitrice di posizioni pro Nato e pro UE.
Decisione della Corte
La Corte ha annullato l’intero processo elettorale per garantire la correttezza e la legalità del voto, dopo aver ricevuto molteplici richieste basate su documenti dell’intelligence che indicavano interferenze russe. Inizialmente, la Corte aveva espresso parere negativo sulla richiesta di annullamento, ma ha cambiato posizione dopo aver esaminato nuove informazioni.
Prossimi Passi
La legge prevede che, in caso di annullamento delle elezioni, queste devono essere riconvocate la seconda domenica dopo la decisione, quindi il 22 dicembre. La campagna elettorale dovrà essere ripetuta.
Reazioni Politiche
Il presidente uscente Klaus Iohannis ha dichiarato che rimarrà in carica fino all’elezione di un nuovo presidente, assicurando agli investitori, all’UE e alla Nato che la Romania resta un paese solido e stabile. Il premier Marcel Ciolanu ha accolto positivamente la decisione della Corte, definendola l’unica soluzione positiva dopo la declassificazione dei documenti di intelligence.
Accuse di Colpo di Stato
Calin Georgescu ha denunciato la decisione della Corte come un “colpo di Stato organizzato” e ha invitato i suoi sostenitori a rimanere fiduciosi. Anche George Simion, leader del principale partito di estrema destra, ha definito l’annullamento un “colpo di Stato in piena regola”, ma ha affermato che il sistema deve cadere in modo democratico.
Commento di Elena Lasconi
Elena Lasconi ha commentato che lo stato ha calpestato la democrazia, ma ha espresso fiducia che la verità e lo stato di diritto prevarranno e puniranno i responsabili della distruzione della democrazia.