Dopo il successo di “BAMBI” e “REFUGE”, in rampa di lancio due suoi approfondimenti per il Manuale di studi LGBTQIA+” (UTET)
Sono anni che Emiliano Reali si adopera per combattere odio e discriminazione. Coi suoi romanzi ha denunciato l’omofobia e la transfobia che inquinano la nostra società, non permettendo a molti di vivere serenamente, amando chi desiderano o percorrendo la vita che sentono più corrispondente alla propria identità.
“Bambi. Storia di una metamorfosi” (Avagliano), romanzo ben accolto sia dal pubblico che dalla critica, è un manifesto contro stereotipi e luoghi comuni, dove viene proposto uno spaccato autentico dei nostri tempi, dove ai drammi si affiancano voglia di rivalsa e desiderio di godere della vita. Pagine intense dove si ride e si piange, che hanno avvicinato ancor di più lo scrittore romano al suo pubblico. Prossimamente Reali firmerà due paragrafi di approfondimento dedicati al giornalismo e alla narrativa LGBT+ all’interno del volume universitario “Manuale di studi LGBTQIA+” (UTET), curato dai professori Fabio Corbisiero e Salvatore Monaco. Ma quello di cui vorremmo parlarvi oggi è un’incursione improvvisa, e molto gradita, che l’autore ha fatto nel mondo seriale. Ha infatti collaborato alla realizzazione delle serie podcast “Refuge”, prodotta dalla Lucky Red.
Il Podcast, raccontato da Chiara Francini, è liberamente ispirato alle storie delle ragazze e dei ragazzi che hanno trovato accoglienza e sostegno grazie al progetto Refuge, fondato da Fabrizio Marrazzo, che dispone di due case di accoglienza, protette e in località segrete, che ospitano giovani LGBT+, tutti vittime di discriminazione e di violenza. Violenza che molto spesso si manifesta all’interno della famiglia d’origine, ma non solo, spingendoli alla fuga.
“E’ fondamentale raccontare storie così importanti, destare le coscienze denunciando le sofferenze delle quali troppi giovani sono ancora vittime, ma soprattutto è fondamentale far sapere ai giovani che esistono delle strutture e delle associazioni, come il Gay Center e Refuge, pronte ad accoglierli e a dargli supporto”, afferma Reali.
Refuge fornisce ospitalità e supporto a giovani vittime di odio e abusi per il loro orientamento sessuale o identità di genere. Un progetto che ha permesso a tante persone di trovare la strada per uscire da situazioni di gravi abusi e violenze fisiche e/o psicologiche.
Gli episodi della serie sono disponibili su Amazon, Spotify e Apple e raccontano varie vicende. Quella di Marco, che per uscire da una famiglia problematica si affiderà ad un uomo molto più grande di lui che però non farà che ingannarlo e, dilaniato dalla delusione, finirà in strada costretto a impararne le regole. Oppure quella del siciliano Rosario, figlio di un boss mafioso che non accetta l’omosessualità del figlio e lo segrega in casa. Rosario proverà a scappare, ma una volta catturato proverà sulla sua pelle la brutalità del padre. Poi c’è Veronica, che fu Matteo, che invece di essere accolta dalla propria famiglia riceve botte e cinghiate a non finire.
Quello che è importante è che tutte queste storie, drammatiche e toccanti, hanno avuto un lieto fine. Perché anche quando la disperazione era troppa questi giovani hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto, scoprendo di non essere più soli.