La tensione nello Yemen e nel Mar Rosso ha raggiunto un nuovo picco domenica 16 marzo, quando gli Houthi hanno lanciato un attacco contro la portaerei americana USS Harry S. Truman. L’operazione, condotta con diciotto missili balistici e un drone, è stata una risposta diretta ai bombardamenti statunitensi sul territorio yemenita, che hanno causato almeno 53 morti, secondo il ministero della Salute Houthi. Tra le vittime, si contano donne e bambini, rendendo ancora più drammatica la situazione umanitaria.
La Risposta degli Houthi: “Aggressione Palese”
In una dichiarazione ufficiale, il portavoce degli Houthi ha definito i raid americani “un’aggressione palese” contro lo Yemen, con oltre 47 attacchi aerei condotti nelle ultime ore. In risposta, le forze armate yemenite hanno preso di mira non solo la USS Harry S. Truman, ma hanno anche annunciato che le navi americane, oltre a quelle israeliane, saranno d’ora in poi tra i loro principali bersagli. “Con l’aiuto di Allah Onnipotente,” si legge nella dichiarazione, “continueremo a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare l’accesso alle sue navi finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza.”
La Morte del Capo della Sicurezza Houthi
Fonti saudite hanno riferito che Abd al-Malik Badr ad-Din al Houthi, capo della sicurezza degli Houthi, potrebbe essere stato ucciso durante i raid americani a Saada, una delle roccaforti del gruppo nello Yemen. La notizia, se confermata, rappresenterebbe un duro colpo per la leadership Houthi, già sotto pressione a causa delle operazioni militari statunitensi.
L’Appello delle Nazioni Unite: Fermare l’Escalation
Di fronte a questa escalation, le Nazioni Unite hanno lanciato un appello urgente per la cessazione di tutte le attività militari. “Invitiamo entrambe le parti a esercitare la massima moderazione e a interrompere immediatamente ogni azione militare,” ha dichiarato il portavoce del Segretario Generale dell’ONU, Stéphane Dujarric. L’ONU ha espresso preoccupazione per il rischio di un’ulteriore destabilizzazione della regione e per le gravi conseguenze umanitarie che potrebbero derivarne.
Un Conflitto che Minaccia la Stabilità Globale
L’attacco alla USS Harry S. Truman segna un’escalation significativa in un conflitto che ha già avuto ripercussioni globali. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno intensificato le loro operazioni contro obiettivi internazionali, giustificando le loro azioni come una risposta alla “continua aggressione americana” e come un atto di solidarietà con la Striscia di Gaza. Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno promesso di continuare a colpire le postazioni Houthi fino a quando il gruppo non cesserà gli attacchi contro le rotte marittime nel Mar Rosso.
Una Situazione in Bilico
La situazione nello Yemen e nel Mar Rosso rimane estremamente volatile. Mentre gli Stati Uniti cercano di proteggere le rotte commerciali e di difendere i propri interessi strategici, gli Houthi continuano a dimostrare la loro capacità di colpire obiettivi di alto profilo. L’appello delle Nazioni Unite per una de-escalation potrebbe rappresentare un primo passo verso una soluzione diplomatica, ma il rischio di un’escalation ulteriore è ancora molto alto. La comunità internazionale osserva con apprensione, consapevole che ogni mossa potrebbe avere conseguenze di vasta portata per la stabilità regionale e globale.