Tra i feriti anche l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani. Il diplomatico ha riportato “una ferita superficiale” ed è “attualmente sotto osservazione in ospedale”, ha riferito una fonte informata citata dall’agenzia di stampa iraniana Fars. “Le sue condizioni generali sono buone”, ha fatto sapere l’ambasciata iraniana a Beirut X. L’attacco informatico ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi ‘pager’, apparecchi tecnologici utilizzati come cercapersone senza fili, appartenenti a miliziani di Hezbollah, riferiscono diversi media arabi, ma anche israeliani, precisando che lo Stato ebraico sarebbe riuscito a violare i sistemi di comunicazione dell’organizzazione sciita.
Le esplosioni dei ‘pager’ si sono registrate non solo in diverse zone del Libano, in particolare a Dahieh, roccaforte di Hezbollah, nella zona meridionale di Beirut, ma anche in Siria. Secondo un media legato all’opposizione siriana, ripreso dal sito israeliano Ynet, anche a Damasco si è infatti registrata l’esplosione in un’auto di un pager simile a quello usato da Hezbollah in Libano. “Questa penetrazione nei nostri sistemi di comunicazione rappresenta la più grande violazione dei dati di intelligence nella storia dell’organizzazione”, ha commentato una fonte di Hezbollah, citata dai media in lingua araba. Secondo quanto riferito dall’agenzia libanese Nna, le autorità hanno disposto l’allerta nella maggior parte degli ospedali del sud e della Bekaa a causa dell’elevato numero di feriti in arrivo. Inoltre sono stati lanciati appelli affinché i cittadini donino il sangue. Il primo ministro, Najib Mikati, e gli altri ministri libanesi sono stati informati durante una riunione di governo degli “incidenti di sicurezza” avvenuti in diverse aree del Paese. Secondo i media locali, il primo ministro ha chiesto al ministro della Sanità, Firas Abiad, di lasciare la riunione e di mobilitare tutte le risorse del ministero per curare i feriti negli ospedali. La notizia dell’attacco arriva poche ore dopo che lo Shin Bet ha rivelato che Hezbollah ha recentemente tentato di assassinare un ex alto funzionario della difesa israeliana. Lo ha reso noto l’agenzia, secondo cui l’attentato era previsto per i prossimi giorni e per portarlo a termine sarebbe stata usata una mina antiuomo ‘Claymore’ dotata di un sistema di detonazione da remoto, che comprende anche una telecamera e una connessione cellulare. L’ex alto funzionario, la cui identità non è stata resa nota, è stato avvertito dei piani, riferiscono i media israeliani. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sta tenendo una serie di riunioni ad alto livello con i capi delle forze di sicurezza mentre aumentano le tensioni con Hezbollah in Libano. Funzionari hanno confermato le consultazioni al Times of Israel, ma senza fornire dettagli, mentre il sito di Ynet ha definito gli incontri “drammatici”. In precedenza Netanyahu aveva indicato un nuovo obiettivo nella guerra in corso contro Hamas ovvero permettere ai cittadini sfollati dal nord a causa degli attacchi di Hezbollah di rientrare nelle loro case al confine con il Libano. “Il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case” è stato ora aggiunto come obiettivo della guerra, ha affermato l’ufficio del primo ministro in una nota. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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