Al giorno d’oggi fare il genitore è uno dei mestieri più difficili, poiché induce molte perplessità e tante insicurezze relative al proprio ruolo.
I genitori, di oggi, si trovano a fronteggiare i vari impegni imposti dalla quotidianità, e atteggiamenti differenti da quelli che avevano i figli, un tempo.
Purtroppo, non esiste una scuola in grado di formare un “bravo” genitore, nonostante i corsi e gli aggiornamenti sono molti.
Essere genitori, e quindi avere un’adeguata capacità genitoriale, significa doversi occupare dei bisogni e delle esigenze di un figlio, della loro affettività, della loro socializzazione; nonostante, a volte, si diventi bersaglio di critiche da parte dei figli stessi.
Tutto questo comporta il prendersi cura di un neonato messo al mondo, indifeso, o di un bambino che fa i primi passi, o di cambiamenti di umore adolescenziali con esplosioni di rabbia, agitazione e a volte stati depressivi.
Fare il genitore è un lavoro che impegna ventiquattro ore al giorno per sette giorni alla settimana, e che spesso genera molte preoccupazioni, tensioni, paure ed ansie.
Il ruolo del genitore è: accogliere, ascoltare, tollerare, aiutare a comprendere, mettere limiti e confini, accompagnare, educare, rimproverare, lasciar fare.
In molte occasioni i genitori sperimentano dei sensi di colpa dovuti alle varie tappe evolutive in cui si trovano i figli; a causa dello stereotipo della madre perfetta che viene suggerito dalla nostra società.
Il senso di colpa del genitore è molto più complesso rispetto al senso di colpa comune.
Il bravo genitore deve stimolare una buona comunicazione, facendo in modo che il figlio non si senta mai solo e non provi vergogna nel parlare all’interno della propria famiglia; il genitore non può permettersi di non osservare il figlio, poiché si vive in un momento molto delicato dato che la società mette in risalto solamente la competizione e non più i valori importanti.
Molto importante è che i genitori rispettino i diritti dei figli: di essere mantenuti, educati, istruiti, di essere ascoltati,
Lo psicologo Bettelheim ha affermato che “la fiducia dei genitori è il più grande punto di riferimento che il figlio possiede e di cui si possa fidare perché’ sa che i propri genitori sanno molte più cose di lui sulla vita e sul mondo stesso”.