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Etruria, Boschi: “Da 2 anni attaccano me e Pd”

Etruria, Boschi: “Da 2 anni attaccano me e Pd”

cms_7877/boschi12_fg.jpg“La verità è semplice: se mio padre ha commesso reati ne risponderà come privato cittadino. Con tutti i doveri e tutte le garanzie previste dalla legge. Al momento non è neanche rinviato a giudizio. Ma comunque è una sua vicenda personale, certo non del Pd. La legge è uguale per tutti“. Lo scrive su Facebook, Maria Elena Boschi, in un lungo post in cui spiega di “tornare di nuovo sulla vicenda Banca Etruria”.

“Mi scuserete ma credo sia necessario – spiega la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio – Ripeto ciò che ho sempre detto: il fatto che mio padre sia stato per qualche mese vicepresidente della Banca non ha impedito al nostro governo di commissariarlo, come avremmo fatto con chiunque altro si fosse trovato in analoga situazione. La legge è uguale per tutti”.

“Dal punto di vista politico il nostro comportamento è stato ineccepibile – sottolinea – Nessuno può negare questi due fatti: noi abbiamo commissariato e noi abbiamo lottato contro il sistema sbagliato delle vecchie banche popolari. Si utilizza la vicenda Banca Etruria per mettere in secondo piano le vere vicende, complicate, del sistema bancario italiano”.

“Altro che conflitto di interessi: noi abbiamo mandato a casa quel CdA”, rimarca la sottosegretaria di Palazzo Chigi. “Chi ha sbagliato ad Arezzo ha pagato e pagherà. Spero che accada anche altrove. Ma se vogliamo difendere i cittadini che hanno perso i risparmi da Ferrara a Vicenza, nelle Marche come in Toscana, dobbiamo verificare le vere responsabilità. Noi siamo interessati agli atti, non alle strumentalizzazioni”, scandisce Boschi.

Qualcuno usa questa vicenda da due anni per attaccare me e il Pd – scrive ancora – Io penso che sarebbe più giusto fare chiarezza sugli errori fatti da tanti per non sbagliare più”.

“Esiste poi un lato più personale: ho firmato oggi il mandato per l’azione civile di risarcimento danni nei confronti del dottor Ferruccio de Bortoli” rende noto la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio.

“A breve – fa sapere – procederò anche nei confronti di altri giornalisti. Mi spiace dover adire le vie legali contro alcuni giornalisti, non lo avevo mai fatto prima. Nemmeno in presenza di affermazioni evidentemente diffamatorie. Ma credo che sia ormai necessario farlo perché sulla verità dei fatti si pronunci un tribunale in nome della legge”. “Perché la legge è uguale per tutti, davvero. Vi terrò informati, passo dopo passo. Buona serata”, termina il post.

La terra trema ad Amatrice

cms_7877/infografica-nuovo-sisma.jpgTrema ancora il centro Italia. Una scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata mezz’ora dopo la mezzanotte vicino ad Amatrice. La scossa è stata avvertita anche in numerosi comuni di Marche e Abruzzo. E a Roma. In particolare a Roma Nord. Non si segnalano danni.

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la scossa si è originata a 8 km di profondità con epicentro a 3 km da Amatrice, 9 da Campotosto (L’Aquila), 15 da Cortino (Teramo), 16 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e 56 km da Terni.

Il 24 agosto dello scorso anno la zona è stata colpita da un violento terremoto di magnitudo 6, che ha lasciato enormi danni e circa 300 morti.

Reddito di inclusione, assalto ai Caf

cms_7877/caf_coda_fg.jpgSono oramai giorni che gli operatori dei Caf rispondono alle migliaia di cittadini che chiedono informazione sul Reddito di inclusione (Rei), la nuova misura di lotta alla povertà voluta dal Governo Gentiloni che secondo le stime del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dovrebbe interessare in questa prima fase oltre 500 mila nuclei familiari.

Tutte le nostre sedi, da nord a sud, spiegano i Coordinatori della Consulta Nazionale dei Caf, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, “sono affollate da persone che hanno bisogno di sapere cosa fare per accedere al Reddito d’inclusione (Rei); spesso arrivano presso le nostre sedi dopo essere passati dagli Uffici dei Comuni e in molti casi si stanno rivolgendo ai Caf per ottenere la certificazione Isee dall’Inps”.

Dai primi dati di questa ultima settimana, rilevano, “sono moltissimi infatti coloro che sono privi di Isee pur avendo le caratteristiche per accedere al Reddito di inclusione”.

“Sarebbe opportuno – proseguono Soldini e Bagnoli – attivare immediatamente un tavolo di coordinamento tra il Ministero del Lavoro, l’Inps, l’Anci e la Consulta dei Caf in modo da assicurare, nell’immediato e per il futuro, una puntuale e capillare assistenza a tutti coloro che versano in una condizione di grave disagio economico e sociale affinché nessuno che ne ha o che ne avrà diritto, resti escluso da questo sostegno”.

L’avvio di questa nuova misura a soccorso dei più deboli influirà già dal 2017 sulle certificazioni Isee. I dati in possesso della Consulta Nazionale dei Caf confermano questa previsione con un trend di crescita che dovrebbe portare alla fine di questo anno ad un incremento di oltre 500 mila del numero di Isee sul dato 2016.

“Saranno quasi 6 milioni le certificazioni Isee rilasciate nel 2017 e circa 20 milioni le persone che fanno parte dei nuclei familiari coinvolti: rappresentano un terzo della popolazione di questo Paese. A loro – affermano i due Coordinatori – i Caf hanno assicurato gratuitamente un’assistenza puntuale e qualificata e continueranno a farlo fino alla fine di questo anno. Non chiederemo compensi ai cittadini e non riceveremo emolumenti dall’INPS per esaurimento delle risorse stanziate appositamente per assicurare questo servizio ai cittadini”.

Per i Caf, concludono Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, Coordinatori della Consulta Nazionale dei Caf, “l’impegno economico e finanziario che sosterremo per il 2017 sarà rilevante e assolutamente non riproponibile per gli anni futuri. Proprio per questo ci aspettiamo che il Governo ed il Parlamento individuino una soluzione nella Legge di Bilancio 2018 che consenta ai Caf di continuare a svolgere quella funzione di assistenza e di tutela sociale che gli viene riconosciuta dalla gran parte della popolazione italiana”.

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4 Dicembre 2017