Traduci

EU referendum

When it comes to the EU referendum, British diplomats serving Queen and country have a duty to be neutral like other civil servants. But in the world of diplomacy, “neutrality” can be a flexible concept.

cms_3349/3.jpg

Polls showing that those for and against the UK’s continued EU membership are evenly matched, UK embassies on the Continent have embarked upon a mission to sign up the country’s expatriate community to vote. And with Britons living in places like Tuscany or the Dordogne among those most likely to be adversely affected by a “leave” vote, actively helping them to have their say could prove decisive to the end result.

cms_3349/4.jpg

In France, which is thought to be home to up to half a million UK expats, the British embassy has launched a competition to encourage UK citizens to register to vote. In an innovative scheme, the Paris embassy has tweeted a proposition: anyone who registers and posts a picture of themselves online will be offered the chance to win “afternoon tea” at the Hôtel de Charost, the 18th-century palace that is home to the British ambassador.

cms_3349/5.jpg

Registering online “only takes five minutes – the time it takes to make a cup of coffee or eat a croissant”, the British embassy said. “All we are asking people to do is encourage others to vote by tweeting photos of themselves holding a sign or poster saying ‘#YourVoteMatters to @UKInFrance’,” it added. “The most creative or unusual image will win! They may be on top of a ski slope or walking through the Catacombs of Paris: the possibilities are endless!”

cms_3349/6.jpg

Other embassies across Europe, including in Ireland, Germany, Poland, Austria, Denmark and Spain, are also gearing up for the poll which could some as soon as June. The Madrid embassy will start its campaign to find voters on 1 February. “Interest in the referendum among expats is high, but awareness that they may be able to vote is low,” an embassy spokesman told the Financial Times. “We want as many expats as possible to know that they may be eligible to have their say.”

cms_3349/7.jpg

Britons who have lived abroad for less than 15 years are eligible to vote in the referendum. However only 5 per cent of overseas voters are understood to have registered so far.

cms_3349/italfahne.jpgReferendum sull’Unione Europea: le ambasciate britanniche in Europa arruolino le comunità di espatriati della Gran Bretagna per votare.

Quando si tratta del referendum sull’UE, i diplomatici britannici che servono la regina e il paese hanno il dovere di essere neutrali come gli altri dipendenti pubblici. Ma nel mondo della diplomazia, la “neutralità” può essere un concetto flessibile.

Con i sondaggi che dimostrano come i favorevoli e i contrari del Regno Unito all’UE siano in costante adesione e di numero pari, le ambasciate britanniche sul continente sono impegnate in una missione per indurre a votare le comunità di espatriati del Paese. E con i britannici che vivono in luoghi come la Toscana o la Dordogna, quelli più probabili di essere lesi da un voto “volatile”, aiutando questi ultimi attivamente a dire la loro, ciò potrebbe rivelarsi decisivo per il risultato finale.

In Francia, che si pensi possa essere la casa fino a mezzo milione di espatriati britannici, l’ambasciata britannica ha lanciato un concorso per incoraggiare i cittadini britannici a registrarsi per votare. Con un sistema innovativo, l’ambasciata di Parigi ha twittato una proposta: a chi si registra e pubblica una foto di se stesso on-line sarà offerta la possibilità di vincere “afternoon tea” all’Hôtel de Charost, il palazzo del 18° secolo che ospita l’ambasciatore britannico.

Per la registrazione online ci vogliono solo cinque minuti – il tempo necessario per fare una tazza di caffè o mangiare un cornetto, ha detto l’ambasciatore britannico, ha affermato l’ambasciatore britannico. “Tutto quello che stiamo chiedendo alla gente è di incoraggiare gli altri a votare via tweet, postando una foto di se stessi con un cartello o un poster dicendo ’#YourVoteMatters aUKInFrance’”. “L’immagine più creativa o inusuale vincerà! Essi possono essere in cima ad una pista da sci o passeggiando per le Catacombe di Parigi! Le possibilità sono infinite”. Altre ambasciate in tutta Europa, come in Irlanda, Germania, Polonia, Austria, Danimarca e Spagna, si stanno anche preparando per il sondaggio che potrebbe essere proposto a giugno prossimo. L’ambasciata di Madrid inizierà la sua campagna per trovare gli elettori il primo febbraio. “L’interesse per il referendum tra gli espatriati è alto, ma la consapevolezza di chi possa essere in grado di votare è molto basso”, ha detto un portavoce dell’ambasciata al Financial Times. “Vogliamo che il maggior numero possibile di espatriati possa essere ammesso a dire la sua”. I britannici che hanno vissuto all’estero per meno di 15 anni sono ammessi a votare al referendum. Tuttavia solo il 5 per cento degli elettori all’estero si è registrato finora.

(Tradotto dall’articolo EU referendum: Embassies around Europe enlist Britain’s espatriate community to vote scritto da Oliver Wright pubblicato su independent.co.uk venerdì 30 gennaio 2016)

Data:

30 Gennaio 2016