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EUROSTAT:”QUANTI MORTI IN PIU’ E’ COSTATO ALL’EUROPA IL COVID”

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Eurostat:”quanti morti in più è costato all’Europa il covid?”

Nonostante il pesantissimo bilancio di morti per covid a gennaio (14.357 le vittime ’ufficiali’ nel nostro paese) la mortalità in eccesso in Italia nel primo mese del 2021 è stata ’solo’ del 3,5% superiore alla media del periodo 2016-2019. Nello stesso periodo, in una Germania alle prese con un grave peggioramento della situazione da Covid-19, i morti in più rispetto alla media sono stati il 22,1%, mentre nella Repubblica Ceca – dove non c’è stata una separazione fra seconda e terza ondata – addirittura il 53,3% in più. Lo certifica il ’Recovery Dashboard’ predisposto da Eurostat, un tabellone digitale che raccoglie 23 categorie di dati (dalla disoccupazione al debito pubblico, passando per commercio a dettaglio e consumi elettrici) che possono dare la misura della risposta dell’Europa alla crisi pandemica.

Raccogliendo le informazioni ufficiali dei 27 paesi, più Islanda, Norvegia e Svizzera, Eurostat, emerge in tutta la sua gravità il costo in termini di vite rappresentato dalla pandemia. In Polonia, uno dei paesi più colpiti dalla seconda ondata, nel mese più drammatico per l’Europa – novembre 2020 – la mortalità si è praticamente raddoppiata: un +96,9% rispetto agli anni precedenti che non può non essere attribuito al Covid-19. Nello stesso mese in Italia i decessi sono stati maggiori del 51,6% rispetto alla media.

E che i morti ’in più’ siano da attribuire alla pandemia è confermato dalle elaborazioni dell’Adnkronos sui dati del paese più popoloso d’Europa, la Germania: se a gennaio 2020 il totale dei decessi era stato di 85419, nello stesso mese del 2021 i morti complessivamente sono stati 105768. E’ un aumento di 20349 unità (+23,8% annuo) che si sovrappone quasi perfettamente alle 23583 vittime della contabilità ufficiale del coronavirus.

Il tabellone Eurostat fotografa in maniera implacabile l’impatto e l’andamento della pandemia, con andamenti – in termini di morti in eccesso – che raccontano anche le occasioni perse, per attenuare il bilancio di vittime. A febbraio 2020 l’andamento dei morti su base mensile vedeva tutti i principali paesi europei in ’deficit’ con numero di decessi nettamente inferiore alle media del periodo 2016-2019: se l’Italia era quasi stabile a -0,7%, molte nazioni contavano un numero di morti fra il 3 e il 4% più basso rispetto al passato recente.

A marzo l’ ’esplosione’ in Spagna e Italia (rispettivamente +53 e +49,6%) mentre la Germania continuava a contare un numero di decessi mensile inferiore del 2,5%. Ad aprile, Spagna e Belgio registravano morti in eccesso per oltre il 70% mentre la Germania si attestava a +9% e la Polonia solo a +3,5%. Quest’ultimo paese in realtà ha contenuto l’impatto in termini di vittime fino a settembre, senza mai superare l’11%: ma una serie di politiche sbagliate e di sottovalutazioni hanno portato in autunno e inverno a un’esplosione di contagi e decessi. Ancora a gennaio 2021, ultimo dato disponibile, il numero di vittime in più in Polonia era del 25,8% mentre in Portogallo – altro paese colpito ’in ritardo’ dalla pandemia – il dato era addirittura +59,3% mentre Italia e Belgio erano scesi quasi nella media.

E se resta da vedere l’impatto della terza ondata, l’impressione che arriva dall’analisi dello Scoreboard Eurostat è che il vero bilancio di vittime della pandemia sia nettamente superiore ai dati ufficiali (almeno per alcuni paesi), mentre la ripresa che questo tabellone vorrebbe raccontare sia un po’ più lontana di quanto sperato fino a poche settimane fa.

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cms_21344/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 20.159 contagi e altri 300 morti

Sono 20.159 i contagi da coronavirus in Italia, secondo i dati delle regioni inseriti nella tabella e nel bollettino della Protezione Civile.

I numeri del ministero della Salute fanno riferimento ad altri 300 morti, che portano il totale 104.942 a dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 277.086 tamponi, il tasso positività è al 7,2%. Aumentano ancora i pazienti in terapia intensiva: sono 3.448 (+61).

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I dati dalle Regioni

ABRUZZO

Sono 353 i contagi da coronavirus in Abruzzo.Si registrano altri 9 morti, 3 dei quali risalenti ai giorni scorsi.

SICILIA

Sono 699 i nuovi contagi da coronavirus in Sicilia. Si registrano altri 8 decessi.

EMILIA ROMAGNA

Sono 2.448 i nuovi contagi da coronavirus in Emilia Romagna. Si registrano altri 34 decessi.

LOMBARDIA

Sono 4.003 i nuovi casi positivi al Covid in Lombardia. Si registrano altri 90 decessi.

LAZIO

Sono 1.793 i contagi da coronavirus nel Lazio. Si registrano altri 15 morti.

PUGLIA

Sono 1.546 i contagi da coronavirus in Puglia. Si registrano altri 10 morti.

PIEMONTE

Sono 1.751 i contagi da coronavirus in Piemonte. Si registrano altri 12 morti.

VALLE D’AOSTA

Sono 28 i nuovi contagi da coronavirus in Valle d’Aosta.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Sono 389 i nuovi contagi da coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Si registrano altri 15 decessi.

SARDEGNA

Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 176 nuovi casi. Si registrano quattro nuovi decessi.

CAMPANIA

Sono 1.810 i contagi da coronavirus in Campania. Si registrano altri 26 morti.

BASILICATA

Sono 110 i nuovi contagi da coronavirus in Basilicata. Si registrano altri 6 morti.

MARCHE

Sono 700 i nuovi contagi da coronavirus nelle Marche. .

TOSCANA

Sono 1.358 i nuovi contagi da coronavirus in Toscana. Si registrano altri 36 morti.

VENETO

Sono 1.586 i nuovi contagi da coronavirus in Veneto. Si registrano altri 10 decessi.

LIGURIA

Sono 380 i nuovi contagi da coronavirus in Liguria. Si registrano altri 5 morti.

CALABRIA

Sono 412 i nuovi contagi da coronavirus in Calabria. Si registrano altri 7 decessi.

cms_21344/CORONAVIRUS-_NOTIZIE_E_PROVVEDIMENTI.jpg
cms_21344/ITALIA_ROSSO_ARANCIONE.jpgZona rossa e arancione, cosa cambia: regole e mappa Regioni

Zona rossa e arancione per l’emergenza Covid, da oggi lunedì 22 marzo l’Italia ha una nuova mappa di colori: la Sardegna lascia l’area bianca e passa in zona arancione, mentre il Molise approda in zona arancione dalla zona rossa con regole, misure e restrizioni meno severe rispetto alla fascia precedente. Entrano infatti in vigore le ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, firmate sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia. L’ordinanza in scadenza relativa alla zona rossa in Campania è stata prorogata. I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.

Per effetto del decreto legge del 12 marzo 2021, alle Regioni in zona gialla nel periodo 15 marzo-6 aprile 2021 si applicano le stesse misure della zona arancione mentre la Pasqua sarà in zona rossa sull’intero territorio nazionale. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, infatti, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca (al momento nessuna), si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa.

Ecco dunque la nuova mappa dell’Italia rispetto alle misure di contenimento:

zona rossa: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Veneto.

zona arancione: tutte le altre.

In Campania il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha firmato un’ordinanza con la quale si dispone la proroga fino al 5 aprile di misure, restrizioni e divieti adottati nelle tre precedenti ordinanze. Fino a lunedì 5 aprile restano confermati quindi:

– il divieto di svolgimento di fiere e mercati per la vendita al dettaglio, compresi quelli rionali e settimanali (le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici in prossimità o all’interno di aree mercatali sono consentite esclusivamente se svolte in negozi-box purché sussista la possibilità di contingentare gli accessi e limitatamente ai singoli negozi-box provvisti di allaccio diretto alla rete idrica);

– la chiusura al pubblico, salvo che nella fascia oraria tra le 7.30 e le 8.30, dei parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze, con la precisazione che sono consentiti esclusivamente l’accesso e il transito motivati da comprovate esigenze di lavoro o di necessità, comprese quelle collegate all’accesso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private, nonché al relativo deflusso.

Resta in vigore fino al 5 aprile, così come già stabilito dall’ordinanza numero 9 del 15 marzo, il divieto di spostamenti verso le seconde case.

In Molise il presidente della Regione, Donato Toma, ha emanato una nuova ordinanza con riferimento ai territori comunali di Agnone, Jelsi, Termoli e Toro, zone rosse. Dal giorno 22 marzo 2021 al giorno 28 marzo 2021 in questi territori si applicano le misure previste dal Capo V del d.p.c.m del 2 marzo 2021, in aggiunta alle altre misure di prevenzione vigenti per il territorio regionale. Sono, inoltre, consentite le attività di barbiere, estetista e parrucchiere.

Data:

22 Marzo 2021