Anche quest’anno è ai nastri di partenza l’appuntamento che ci riconcilia con la natura e con le bellezze artistiche del nostro territorio. La Fondazione FAI (Fondo per l’ambiente Italiano) nelle giornate del 25 e 26 marzo prossimi festeggia la 25^ edizione delle “Giornate di Primavera”. Il giro di boa delle “nozze d’argento” consentira’ di arricchire la manifestazione con un’apertura straordinaria di 1.000 siti in 400 localita’. L’idea è quella di rendere fruibili bellezze naturali e patrimonio artistico normalmente inaccessibili durante tutto l’anno. La manifestazione-evento viaggia sulle acque sicure di un’organizzazione presente in tutto il territorio. Con i suoi 9 milioni di visitatori muove volumi di ritorno di tutto rispetto se si considera l’indotto e la risonanza all’estero. Anche le istituzioni fanno l’occhiolino alle potenzialità dell’evento. A Palazzo Chigi, il Presidente Gentiloni, nell’inaugurare con i dovuti auspici l’evento, ha evidenziato come presupposti di base per tale successo siano la condivisione e la partecipazione di tutti. E’ bene ricordare che la struttura organizzativa è formata da volontari e l’accesso ai siti può vedere devoluta una donazione. Il portale del FAI –www.giornatefai.it/levento – permetterà a tutti di delineare itinerari su misura a seconda dei personali gusti. Un rapido excursus – per esempio – sul programma della Capitale ci consentirà di avere il polso dello spessore dell’offerta.
Fra le aree visitabili, l’Auditorium di Mecenate, nella vasta residenza del famoso statista, la Domus Area, lussureggiante dimora che l’imperatore Nerone fece costruire subito dopo l’incendio del 64 d.C., il cortile del Palazzo Mattei di Giove, le cui pareti ornate da rilievi antichi ne caratterizzano l’unicità e la bellezza. All’interno del Palazzo sarà possibile ammirare i magnifici dipinti degli artisti più importanti del primo ‘600. Degno di nota è il complesso di Trinità dei Monti col Monastero dei Frati Minimi (l’ordine creato da San Francesco di Paola) per le cui decorazioni furono chiamati a Roma artisti della levatura di Andrea Pozzo, al quale si deve la trasformazione illusoria del refettorio, nel palazzo delle cento colonne. Attualmente è sede della scuola francese Chateaubriend. Concludendo il rapido passaggio capitolino sarà possibile visitare l’elegante Palazzo Baldassini, residenza “dell’avvocato dei poveri” e, a Tivoli, la Villa Gregoriana, romantica espressione di fine Ottocento, incantevole nel suo bosco surreale con grotte naturali e sorgente.
Una dimensione diversa ma non meno suggestiva, colpirà il visitatore che vorrà opzionare il suo fine settimana nel contesto dell’architettura paesaggistica del profondo sud. A Bari, in un’alternanza di vicoli e altarini improvvisati, il mare ben s’incardina in un’architettura semplice e suggestiva. Dal Fortino dell’antica muraglia si giunge al Palazzo San Michele – ex monastero – ai margini del borgo antico.
Anche l’Abruzzo, reduce da uno sventurato percorso sismico, sarà fiero di mostrare le sue bellezze, da Chieti a Pescara, da Vasto a L’Aquila. Un’occasione che capita una sola volta all’anno e che non va sprecata, per la gioia degli occhi e l’arricchimento dello spirito.“Così aveva sempre immaginato il mondo dell’arte: un luogo elevato, inaccessibile, al di sotto del quale tumultuava senza posa la massa dei miserabili”. (Paolo Maurensig)