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Falso in atto pubblico, chiesto rinvio a giudizio per Raggi

cms_7322/Virgina_Raggi_foto_adn.jpgLa procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per la sindaca della Capitale Virginia Raggi per l’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele Marra, all’incarico di capo dipartimento per il Turismo.

Alla prima cittadina i pm contestano il falso documentale senza l’aggravante prevista dall’articolo 61 numero 2 del codice penale di aver commesso il reato per eseguirne o occultarne un altro, ovvero l’abuso di ufficio per il quale è stata chiesta l’archiviazione.

ARCHIVIAZIONE ABUSO – La procura ha infatti chiesto l’archiviazione in relazione all’accusa di abuso di ufficio per la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica. Stessa richiesta di archiviazione è stata sollecitata anche per Romeo.

Beppe Grillo e Davide Casaleggio con Virginia Raggi. A quanto apprende l’AdnKronos, i vertici del Movimento 5 Stelle avrebbero espresso soddisfazione dopo che la procura di Roma ha fatto cadere le accuse di abuso d’ufficio in merito sia alla scelta del capo della segreteria politica che del dirigente al dipartimento Turismo.

LA SINDACA – “Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d’ufficio. Secondo i pm di Roma ho rispettato la legge nella scelta del capo della segreteria politica e del dirigente al dipartimento Turismo ed è stata chiesta l’archiviazione per ambedue le ipotesi di reato” afferma su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi sulla richiesta della procura.

“Per la Procura ho seguito tutte le norme – prosegue Raggi -. Non ci sarebbe mai stata alcuna promozione che non doveva essere fatta come volevano far credere Pd e destra. Non avrei commesso alcun reato per la nomina di Salvatore Romeo: non c’è mai stato alcun ingiusto aumento dello stipendio. Un’accusa infamante riportata per mesi dai giornali e cavalcata dall’opposizione nel tentativo di screditare me e il MoVimento 5 Stelle. Così come non ci sarebbe alcun abuso nella nomina di Renato Marra”.

“AGITO SECONDO LEGGE” – “Lo ripeto: ritengo di aver agito secondo la legge. Dopo mesi di indagine, lo attesta la stessa magistratura inquirente – continua la sindaca -. Per mesi i media mi hanno fatta passare per una criminale, ora devono chiedere scusa a me e ai cittadini romani”.

“Sono convinta – aggiunge – che presto sarà fatta chiarezza anche sull’accusa di falso ideologico. Abbiamo sempre avuto grande fiducia nella magistratura e continueremo ad averne’’.

Sì alla legge per salvare i piccoli comuni

cms_7322/voto_camera_ftg.jpgApprovato all’unanimità alla Camera lo scorso settembre, ora il testo sui piccoli comuni, nato da una proposta di legge di Ermete Realacci, passa anche al Senato. Per tre volte, nelle passate legislature, la norma è stata varata dalla Camera. Adesso è legge dello Stato. “Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partire da Legambiente e Coldiretti”, commenta Realacci, presidente della Commissione Ambiente alla Camera.

La legge propone misure per favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Previsti anche: semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori.

Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.

“Questo testo, di cui a Montecitorio sono stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani e di cui a Palazzo Madama è stato relatore Vaccari, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy – spiega Realacci – L’importanza dei Piccoli Comuni, del resto, si è vista anche nel terremoto con il ruolo fondamentale per la tenuta delle comunità svolto da tanti Sindaci”.

I 5.567 piccoli comuni italiani amministrano più della metà del territorio nazionale e in essi vivono oltre 10 milioni di italiani. “Non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Un’idea ambiziosa di Italia – conclude Realacci – passa anche dalla giusta valorizzazione di territori, comunità e talenti. E’ il presupposto da cui parte questa legge a lungo attesa”.

Commissione banche al via, cos’è e come funziona

cms_7322/montecitorio_aula_deputati_fg.jpgInizia il lavoro della commissione d’inchiesta sulle banche dopo l’elezione di Pier Ferdinando Casini alla presidenza. Chiamato a indagare su alcune delle crisi bancarie più controverse degli ultimi anni, l’organismo parlamentare ha l’obiettivo di affiancare la magistratura nel suo lavoro e non sostituirla. Ma cos’è e come funziona una commissione parlamentare d’inchiesta?

COS’E’ UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA? – Una commissione d’inchiesta è un organo parlamentare previsto dalla Costituzione. “Ciascuna Camera – recita l’articolo 82 della Carta – può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La commissione di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni della Autorità giudiziaria”. Se disposte congiuntamente dai due rami del Parlamento, prendono il nome di ’commissioni bicamerali’, ma possono essere anche costituite dalla sola Camera dei deputati o dal solo Senato.

COME VIENE ISTITUITA E CHE POTERI HA? – Una commissione d’inchiesta viene istituita tramite una legge dedicata (se bicamerale) o per mezzo di semplice risoluzione della camera interessata (se monocamerale), per effettuare indagini che affiancano, e non che sostituiscono, quelle della magistratura. La Corte costituzionale ha definito i limiti di utilizzo dei poteri propri dell’autorità giudiziaria. Come stabilito dal regolamento della Camera dei deputati “i poteri della commissione sono, a norma della Costituzione, gli stessi dell’autorità giudiziaria”.

DA QUANTI MEMBRI È COMPOSTA? – La commissione è composta da quaranta parlamentari, 20 deputati e 20 senatori che vengono nominati dai presidenti delle due Camere, che indicano anche il nome del presidente.

DI COSA SI OCCUPERÀ? – La commissione banche dovrà fare chiarezza sul sistema bancario e finanziario, indagando sulle cause e gli effetti delle maggiori crisi bancarie.

QUANTO DURERÀ? – Secondo la legge, l’organismo ha un anno di tempo per concludere i lavori. Dopo sei mesi dall’avvio la commissione è tenuta a presentare una relazione. Tuttavia, l’attuale legislatura scadrà a marzo lasciando alla commissione solo sei mesi per lavorare.

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28 Settembre 2017