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Fase 2, ipotesi ok spostamenti dentro regione dal 4 maggio(Altre News)

Fase 2, ipotesi ok spostamenti dentro regione dal 4 maggio

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Possibile via libera agli spostamenti all’interno della propria regione a partire dal 4 maggio. “E’ un’ipotesi su cui sta lavorando”, spiega una fonte ministeriale.

La premessa, si spiega, è che sono ipotesi sulle quali si sta ragionando e che ancora “non ci sono date definite, l’unica cosa certa è che negozi e ristoranti non riaprono il 4 maggio”. Ma, secondo quanto si apprende ancora da fonti ministeriali, si sta ragionando sulla possibilità di procedere con aperture graduali nel corso del mese di maggio. Ad esempio, sui negozi una data possibile per la riapertura potrebbe essere quella dell’11 maggio, mentre bar e ristornati dovrebbero attendere fino alla settimana successiva.

Copasir acquisirà documento secretato ministero Salute

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Il Copasir chiederà “immediata acquisizione” del documento secretato in ordine all’epidemia da Coronavirus esistente presso il ministero della salute. E’ quanto fa sapere lo stesso Comitato al termine della seduta di oggi dove sono stati approfonditi vari temi connessi anche con l’emergenza coronavirus e alla App Immuni.

Il presidente del Copasir, Raffaele Volpi, ha inoltre reso noto che sentirà in audizione il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell’Innovazione Paola Pisano, il direttore del Dis, generale Gennaro Vecchione e Roberto Baldoni, vicedirettore per la cybersicurezza del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio nell’ambito dell’approfondimento sull’emergenza.

“Alla luce delle connessioni evidenti tra la persistenza dell’emergenza del Coronavirus e le implicazioni con la sicurezza della Repubblica legate alle circostanze connesse con tale emergenza”, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica ha altresì deciso “di intensificare le proprie convocazioni e il ciclo delle attività ad esso connesse”.

Azzolina: “Orale maturità in classe solo se in sicurezza”

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“Come ho più volte ribadito, la salvaguardia dei nostri ragazzi e del loro futuro rappresenta una priorità fondamentale e ineludibile. Il Paese ha fatto sforzi importanti in queste settimane per rispondere all’emergenza sanitaria, grandi sacrifici che non possono essere vanificati in questa delicata fase. Per questo l’orientamento è riprendere l’attività didattica in aula, ma solo quando il quadro epidemiologico lo consentirà, alle condizioni ragionevoli di sicurezza per tutti: per gli alunni, per il personale scolastico e, di riflesso, per l’intera società”. Lo ha ribadito la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina rispondendo al Question Time, sottolineando che “la salvaguardia dei nostri ragazzi e del loro futuro rappresenta una priorità fondamentale e ineludibile”.

Per quanto riguarda “gli Esami di Stato del secondo ciclo, mi sono battuta fin dall’inizio dell’emergenza per salvaguardarli. L’Italia è, non a caso, tra i Paesi, in Europa, che hanno deciso di mantenerli e di non annullarli. Anche per questo, come ho già detto, auspico davvero che ci sia la possibilità, come anche tanti ragazzi ci stanno chiedendo, di svolgere almeno l’orale in presenza. Ovviamente nelle giuste condizioni di sicurezza per la salute di tutti”.

“Da subito – ha aggiunto Azzolina – il Governo ha adottato interventi urgenti per assicurare sia il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito, che il primario diritto alla salute degli studenti e di tutto il personale scolastico”.

“Proprio ieri ho istituito un comitato di esperti che opereranno, a titolo gratuito, interloquendo fattivamente con Regioni ed enti locali, con le forze sociali, con le associazioni e avvalendosi altresì delle migliori professionalità presenti nel Paese, per formulare proposte per la scuola con riferimento all’emergenza sanitaria in atto ma anche guardando al miglioramento del sistema di istruzione. Abbiamo chiesto al Comitato di avanzare proposte concrete sull’avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico”. “Per quanto riguarda le associazioni e le altre realtà normalmente impegnate in attività dedicate al mondo della scuola posso confermarle che queste stanno continuando a collaborare su specifici progetti che non si sono arrestati”.

Coronavirus e turismo, l’impegno del governo

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Durante la cabina di regia governo-enti locali è stato affrontato anche il tema del turismo. Ne ha parlato anche il premier Giuseppe Conte che ha annunciato la campagna ’Viaggio in Italia’ che il governo intende mettere in campo. Il ministro Dario Franceschini sta lavorando a misure per favorire il turismo in Italia da inserire nel dl Aprile con una serie di proposte sia per il sostegno alle imprese del settore che incentivi a fare vacanze nel nostro Paese, un investimento sulle vacanze italiane con un bonus vacanze per persone e famiglie.

Conte, replicando alle sollecitazioni, tra gli altri, del governatore siciliano Nello Musumeci, ha ribadito la centralità del settore turistico per il nostro paese, assicurando che sarà oggetto di un tavolo ad hoc, anche se al momento il governo è concentrato sull’avvio della fase 2. Nessuno nasconde l’importanza del tema, anche per dare un segnale all’estero, visto che anche in paesi come la Germania si chiedono cosa decideranno Italia e Spagna per organizzare la stagione estiva. Tra i temi legati al turismo, anche la possibilità di fruire dell’offerta culturale. In questo caso, appare più difficile dare il disco verde alla riapertura dei musei, mentre resta in discussione l’ipotesi di riaprire i siti archeologici.

Vitalizi, Camera: “Valutare aumento se condizioni vita peggiorano”

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Il collegio dei questori e l’ufficio di presidenza della Camera potranno prendere in considerazione le singole richieste di incremento del vitalizio nei casi di documentata necessità. E’ il principio contenuto nella prima sentenza sui vitalizi emessa all’unanimità dalla Camera di consiglio giurisdizionale della Camera dei deputati.

“Si è riunita oggi – si legge nel comunicato – la Camera di consiglio del Consiglio giurisdizionale della Camera dei deputati, al termine della quale il presidente Alberto Losacco ha letto il dispositivo della sentenza n. 2/2020 relativa alle questioni sollevate da circa 1400 ricorrenti che hanno impugnato la delibera dell’Ufficio di presidenza n. 14/2018 sulla rideterminazione degli assegni vitalizi erogati ai deputati cessati dal mandato”.

“La sentenza del Consiglio giurisdizionale – continua il comunicato – la cui decisione è stata presa all’unanimità dal presidente Losacco e dai giudici Stefania Ascari e Silvia Covolo, attribuisce al Collegio dei deputati Questori e allo stesso Ufficio di Presidenza della Camera un margine di apprezzamento delle circostanze che possono determinare una modulazione differente delle clausole di salvaguardia già previste dalla delibera”.

In sostanza i due organismi della Camera potranno “valutare ai fini dell’applicazione delle misure incrementali – si legge nel dispositivo – singole e specifiche situazioni individuali per le quali, per effetto della rideterminazione del trattamento, si sia determinata una grave e documentata compromissione delle condizioni di vita personale o familiare”.

La sentenza di oggi, specifica il comunicato, ha natura giuridica di sentenza non definitiva come prevede l’art. 36 del codice del processo amministrativo, per cui riguarda le sole questioni che allo stato risultano mature per la decisione visto che ’’la futura valutazione si pone come antecedente logico degli altri temi oggetto di controversia, assieme agli ulteriori elementi istruttori che il Consiglio acquisirà con separata ordinanza’’. Il Consiglio, conclude il comunicato, si riserva altresì ogni ulteriore decisione sulle restanti questioni dedotte dai ricorrenti.

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23 Aprile 2020