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FERMIAMO LA FUGA DELLA CULTURA

Nella mia testa riecheggia con intensità l’idea che la cultura sia la culla della vita. D’altronde mi dico, non potrebbe essere altrimenti. L’umanità è cresciuta attraverso un sapere formatosi nei millenni. Nulla esiste a questo mondo che non sia il frutto di uno studio approfondito e di un forte desiderio di conoscenza. L’uomo con la sua brama di capire, si è addentrato nell’ignoto, per conoscere e svelare i segreti dell’esistenza. Grazie a questa “fame” di sapere, oltre ad aver ampliato gli orizzonti, ha apportato innovazioni che hanno permesso di accrescere le condizioni di vita. Come direbbe un filosofo, oggi noi siamo come “nani sulle spalle dei giganti”.

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Tuttavia, nel nostro Paese, negli ultimi anni, la cultura, pare sia diventata quasi un peso. In un momento di crisi come questo, la politica ha azzardato un pericoloso -e ulteriore- taglio di fondi alla cultura e all’istruzione. Qualcuno potrebbe rispondere che con i libri non si mangia. Niente di più sbagliato.

cms_631/IGNORANZA_E_FORZA.jpgNon è un caso che governi “ingordi”, prediligano governare persone poco istruite e incolte. In questo modo viene più facile indirizzare l’attenzione (e i voti), verso personaggi caratterizzati da una dialettica persuasiva e promesse sempliciotte. L’ignoranza abbatte lo spirito critico e la capacità di cogliere le sfumature di ogni situazione. Oltre a togliere al popolo la possibilità di controbattere e capire, spalanca le fauci di persone disoneste che vivono sulle spalle di altri.

cms_631/protesta_giovani.jpgMentre cultura e conoscenza costituiscono un grande potere di comprensione e di intervento del popolo, di contro, l’ignoranza lo zittisce e lo affama. Lo sanno bene i giovani costretti ad emigrare in altri luoghi perché il nostro Paese è divenuto, ormai, terra per loro ostile in quanto fin troppo spesso non ricompensa anni e sacrifici spesi nello studio.

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Dall’altra parte, coloro che dovrebbero coltivare le menti di queste potenzialità, non sono di certo motivati a farlo. Vengono malpagati e freddamente valutati in base a rigidi concorsi che si preoccupano di valutare esclusivamente le conoscenze, sottovalutando l’importanza di attitudini e competenze di chi si appresta a formare il futuro di un Paese.

cms_631/pompei.jpgA ciò si aggiunge il fatto che, l’Italia ha un patrimonio culturale da fare invidia al resto del mondo. Il problema è che non lo si riesce a valorizzarlo. A questo punto nasce la necessità di riaffermare l’importanza della cultura, in special modo in un periodo come questo in cui il sapere di tutti i campi può aiutarci ad uscire da un tunnel profondo. La conoscenza e il sapere devono essere alla portata di tutti, affinché ciascuno, possa dare il proprio contributo per migliorare non solo se stesso, ma anche questa società. Inoltre non partiamo da zero, abbiamo una storia alle spalle che ci sorregge e ci insegna. Credo che in fondo anche noi siamo come Socrate, sappiamo di non sapere ma abbiamo una profonda voglia di conoscere. Allora mettiamocela tutta per risollevarci e tornare a splendere come la fenice che risorge dalle proprie ceneri.

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Data:

1 Giugno 2014