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FIGLI DEI SOGNI

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Pieter Bruegel the Elder, “The Gloomy Day”

Amici, oggi un vento freddo percorreva le strade, anche se la primavera finirà prima o poi per arrivare.

Sono giorni strani, come strano è questo periodo, che si prolunga anch’esso, come il freddo invernale.

Proprio stasera ho ricevuto dall’amico Paolo Ottaviani, una bella poesia, che vi propongo:

“Ho freddo”, di Paolo Ottaviani

“Ho freddo” dice mio padre sereno

di una serenità calma ed attenta

agli altri più che a sé, d’ultraterreno

senso in sogno la cara ombra inargenta

un cenno che la stanza in un baleno

schiara ed abbuia, poi il freddo s’avventa

giù per le viottole dove il fieno

si raccoglie e il ricordo nuova inventa

e immortale la vita. E pur cadenti

qui sono case e tombe, ischeletrite

le anime dei vivi ed impietriti

i loro cuori. E tu padre, consenti

dalla morta città, da incenerite

siepi il sorriso dei prati fioriti?

E’ un sonetto, un po’ inquietante, come quei sogni particolarmente vividi che si fanno al mattino.

Da essi ci si risveglia con la sensazione che due mondi si siano congiunti:quello che ci circonda, con le cose consuete di ogni giorno, e quello della memoria, le cui immagini continuano a vivere in noi.

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Data:

20 Marzo 2021