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FILIPPINE VERSO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI

Lunedì 9 maggio i filippini saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo Capo dello Stato che resterà in carica per i successivi sei anni, in quanto Rodrigo Duterte, accusato di abusi dei diritti umani, non potrà ricandidarsi.

Duterte ha perseguito negli anni una politica che lo ha portato a scontrarsi con gli Stati Uniti, minacciando di abrogare un importante trattato militare con Washington, ha insultato l’ex presidente Barack Obama e ha sviluppato relazioni più strette con la Cina, tanto che Pechino ha investito 14 miliardi di dollari nell’economia filippina.

Sono quattro i nomi più gettonati: Ferdinand Marcos Jr (già membro del Congresso nonché figlio del dittatore Ferdinando Marcos, al potere dal 1973 al 1986), la vice presidente Leni Robredo, il sindaco di Manila Isco Moreno e l’ex boxeur professionista Manny Pacquiao.

Leni Robredo, entrata in politica nel 2012, è diventata vice presidente nel 2016 dopo aver sconfitto Marcos Jr e può contare sul supporto di due milioni di volontari.

Il suo programma mira alla formazione di un governo efficiente con l’obiettivo di realizzare uno sviluppo economico inclusivo, di garantire un accesso gratuito a Internet, di attrarre gli investimenti e di porre fine alla discriminazione sul lavoro.

Ferdinand Marcos Jr., figlio del dittatore Ferdinando Marcos, è stato accusato di voler riportare in auge la politica del terrore imposta dal padre che, tra il 1973 e il 1986, ha ucciso almeno 3.240 persone mentre 34mila sono state torturate ed altre 70mila sono state imprigionate ingiustamente.

In molti temono che, qualora Marcos diventi presidente, ci siano poche speranze di ottenere giustizia in quanto il sistema politico filippino è dominato da una serie di famiglie potenti e talmente influenti da aver rimpiazzato i partiti come perni del sistema politico. Non a caso, nelle Filippine i politici dell’opposizione che hanno manifestato contro l’atmosfera di violenza e il mancato accesso alle risorse dello Stato sono stati arrestati.

Regna inoltre una politica del terrore che ha marchiato il Paese come uno dei luoghi più pericolosi al mondo per i giornalisti e per i difensori dei diritti umani.

Ferdinand Marcos Jr può contare altresì sull’appoggio della figlia di Duterte, che aspira a diventare la vice presidente mentre il padre punta alla carica di senatore.

Pechino, durante la pandemia da Covid-19, ha fornito alla Filippine i vaccini ed è diventata il partner economico più importante, comportamento che ha generato verso la Cina le accuse di aver cercato di influenzare le imminenti elezioni.

Ferdinand Marcos Jr., però ha recentemente adottando un comportamento più aggressivo nei confronti della Cina affermando che “l’imposizione di una presenza militare nelle acque filippine è cruciale per mostrare alla Cina che stiamo difendendo quelle che consideriamo le nostre acque territoriali”.

Anche gli altri candidati hanno espresso posizioni dure contro la Cina, mostrandosi favorevoli a istaurare relazioni con gli Stati Uniti.

Data:

2 Maggio 2022