Raffaele Fitto, pronto a trasferirsi a Bruxelles. La sua partenza solleva interrogativi su come sostituirlo al meglio, ma anche innegabili ‘appetiti’. Fonti vicine alla presidente del Consiglio ribadiscono che l’obiettivo è lasciare tutto il più possibile invariato. Il superdicastero guidato da Fitto – Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr – è stato “cucito addosso a Raffaele”, quindi non avrebbe senso mettere qualcun altro al suo posto.
Strategia della Premier
L’idea della premier è di tenere l’interim e ripartire il pacchetto di deleghe che Fitto ha gestito in solitaria, puntando su Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio può contare su due sottosegretari, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, con il primo in funzione di ‘regista’. Più avanti, potrebbe essere nominato un sottosegretario ad hoc agli Affari europei, considerando i posti vacanti lasciati da Vittorio Sgarbi e Augusta Montaruli.
Nessun Nuovo Ministro
Fonti vicine alla presidente del Consiglio assicurano che al momento non si parla di nuovi ministri, nonostante continui a circolare il nome di Elisabetta Belloni. Se più avanti cambieranno le cose, un ministro di Fdi sarà sostituito con un altro dello stesso partito, senza concessioni a Fi e Lega, soprattutto alla luce delle tensioni tra i due alleati.
Continuità e Stabilità
Nonostante la convinzione che “per fare un Fitto ce ne vogliono tre”, si ritiene che si possa gestire la situazione senza una nuova nomina. I dirigenti che attualmente lavorano per Fitto e che sono impegnati sul Pnrr e sui fondi di coesione resteranno al loro posto. Dopo il trasferimento del ministro a Bruxelles, sarà Palazzo Chigi a dirigere l’orchestra.