Traduci

Floyd, Washington scende in piazza contro il razzismo(Altre News)

Floyd, Washington scende in piazza contro il razzismo

cms_17803/Washington_proteste_afp.jpg

Dopo giorni di proteste in tutti gli Stati Uniti per l’omicidio di George Floyd durante l’arresto a Minneapolis, decine di migliaia di persone si stanno radunando a a Washington per una grande manifestazione. L’obiettivo degli organizzatori di #1MillionDCSaturday è appunto quello di portare un milione di persone in piazza a Washington contro la violenza della polizia contro gli afroamericani.

Massime le misure di sicurezza adottate dalla polizia della capitale che dalle sei del mattino ora locale, chiuderanno il traffico alle auto al centro, creando quindi una zona pedonale dove si svolgeranno le proteste. Ma, secondo quanto ha annunciato un portavoce del sindaco Muriel Bowser, non ci sarà alcun coprifuoco stanotte a Washington. L’ultima notte di coprifuoco a Washington è stata quella di mercoledì. Il provvedimento, entrato in vigore lunedì era stato imposto dal sindaco dopo che nello scorso weekend si erano verificati nella notte episodi di violenza e saccheggi.

Il Secret Service già nei giorni scorsi ha innalzato una nuova barriera protettiva, un vero muro anti-proteste, intorno alla Casa Bianca nel timore che si possano verificare di nuovo gli scontri violenti nel parco antistante dello scorso weekend che hanno costretto il presidente a scendere nel bunker presidenziale. Non c’è un’organizzazione unica per la protesta di oggi, ma vi saranno diverse dimostrazioni di diversi gruppi a partire dalle prime ore del mattino fino a notte fonda.

Scontri a Londra durante proteste Black Lives Matter, caos a Downing Street

cms_17803/londra_scontri_afp.jpg

Scontri tra manifestanti e polizia a Londra durante le proteste del movimento Black Lives Matter. Alcune immagini comparse sui social media mostrano scene di caos davanti a Downing Street, residenza del premier britannico, dove agenti a cavallo hanno inseguito gruppi di manifestanti. Secondo quanto riportano i media britannici, la situazione sembra ora tornata alla normalità.

Cina sconsiglia viaggi in Australia: “Atteggiamenti razzisti”

cms_17803/cina_xi_maxischermo_afp.jpg

Il ministero della Cultura e del Turismo cinese ha sconsigliato ai suoi cittadini di recarsi in Australia a causa di atteggiamenti razzisti e violenti nei confronti dei residenti cinesi ed asiatici. “A causa dell’impatto della pandemia del coronavirus, la discriminazione razziale e la violenza contro le persone cinesi ed asiatiche in Australia sono aumentate in modo significativo. Il ministero ricorda i turisti cinesi di aumentare le misure di sicurezza e non recarsi in Australia”, recita la dichiarazione.

Immediata la reazione di Canberra, con il vice premier australiano, Michael McCormack, che ha negato ogni accusa. “Non vi è stata nessuna ondata di violenze contro le persone cinesi” ha affermato. Anche il ministro del Turismo australiano, Simon Birmingham, ha reagito definendo le affermazioni di Pechino “non basate sui fatti”.

Coronavirus, in Brasile stop a pubblicazione nuovi dati contagi e decessi

cms_17803/virus_brasile_murales_afp.jpg

In Brasile, secondo Paese maggiormente colpito dal Covid-19 al mondo, è stato oscurato il sito web del ministero della Sanità con la mappa dei nuovi contagi e da ieri non sono stati più pubblicati i nuovi dati su contagi e decessi. Da alcuni giorni, la loro pubblicazione era stata spostata dalle cinque del pomeriggio alle dieci di sera. Il Presidente Jair Bolsonaro ha spiegato che “i dati cumulativi non riflettono il momento in cui si trova il Paese”. “Stiamo adottando altre azioni per migliorare la comunicazione del numero dei casi e la conferma delle diagnosi”, ha aggiunto.

Secondo gli ultimi dati, nel Paese si sono registrati 30.830 nuovi casi di Covid 19 nelle ultime 24 ore, portando il numero dei malati ad oltre 645mila, il secondo Paese al mondo più colpito dalla pandemia dopo gli Stati Uniti. I nuovi decessi sono stati 1005, portando il totale dei morti per la pandemia a 35.026, il terzo bilancio più grave dopo quello degli Usa e del Regno Unito. Gli stati dove si sono registrati il maggior numero dei nuovi casi sono quelli di Sao Paulo, con 5.365 positivi, e di Bahia, con 2.965. A Sao Paulo anche il numero maggiore di morti, 281, Rio de Janeiro con 146.

Slovenia: “Dal 15 giugno confini aperti”

cms_17803/9610b527-e733-458c-8cc4-48c8fedcf7a8.jpg

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è atterrato a Lubiana, in Slovenia, come annuncia lui stesso con un post su Facebook. Qui l’incontro con il ministro degli Esteri Anze Logar. ’’Durante questa emergenza con la Slovenia abbiamo mantenuto stretti contatti e portato avanti una leale collaborazione. Oggi parleremo di flussi turistici, così come accaduto ieri in Germania’’, ha spiegato Di Maio. ’’Stiamo entrando nel pieno della stagione estiva e per dare lavoro e ossigeno ai nostri imprenditori, artigiani, albergatori, ristoratori, negozianti dobbiamo permettere ai turisti stranieri di arrivare in Italia. Quindi evitare blocchi e discriminazioni’’, ha aggiunto. “E’ un bene – ha sottolineato ancora il ministro – che il tema economico sia entrato per tutti nel dibattito politico. Chiedo solo una cosa: sì al dialogo, no alle polemiche”. ’’Non è questo il momento’’, ha ribadito Di Maio. ’’Lavoriamo e rimaniamo concentrati, diamo soluzioni e risposte concrete agli italiani’’, ha aggiunto sul post.

“Siamo ottimisti e possiamo già avere l’obiettivo del 15 giugno come data per la riapertura dei confini con l’Italia”. E’ quanto ha detto il ministro sloveno Logar, durante la conferenza stampa congiunta con Di Maio. “Ringrazio il collega Logar per l’ottimismo che mi ha trasmesso e rassicurato in ottica del 15 giugno”, ha risposto il ministro italiano.

“Questo ottimismo sloveno in vista del 15 giugno è molto importante per tanti nostri concittadini italiani perché aiuterà sicuramente l’industria turistica e le nostre reciproche comunità che sono sui nostri territori”, ha detto ancora il ministro Di Maio ricordato che il 15 giugno è anche la data in cui “la Germania ci ha dato garanzie di riapertura”. Il 15 giugno, ha poi aggiunto, sia una data di riferimento ’’a livello europeo’’, una data dalla quale ripartire riaprendo i confini. ’’Tutti quanti a livello europeo guardano al 15 giugno come data’’ dalla quale ripartire, ha detto Di Maio citando l’esempio della Germania e della Francia, così come anche della Svizzera. ’’Anche con l’Austria stiano guardando al 15 giugno come una data che possa riguardare l’Italia come nazione nella sua interezza’’, ha aggiunto.

“Da parte italiana ci impegnamo a mantenere la massima trasparenza su tutti i dati epidemiologici, sui quali già esiste uno stretto collegamento tra i nostri rispetti ministeri della salute”, ha poi aggiunto.

Il ministro ha quindi ribadito che, per quanto riguarda la ripresa dei flussi turistici “intese tra gruppi di paesi con parametri ad hoc non sono una soluzione appropriata a livello europeo e stiamo lavorando perché ci siano regole uniformi” per “garantire in Europa viaggi sicuri” in linea con il pacchetto turismo e mobilità approvato dalla Commissione

’’La trattativa in corso sul Recovery Fund è una trattativa sul futuro dell’Unione europea’’, ha dichiarato ancora il ministro degli Esteri nel corso della conferenza stampa congiunta a Lubiana con il capo della diplomazia slovena Logar, affermando che ’’il futuro della Ue si sta scrivendo in questi giorni. L’Italia, la Slovenia e i Paesi che per primi hanno spinto verso una soluzione ambiziosa sono quelli che stanno scrivendo questo futuro. Viviamo questo momento con il massimo dell’attenzione e senza sottovalutarlo’’. Sul rilancio dell’economia europea dopo l’emergenza sanitaria, Di Maio ha parlato di ’’forte sintonia con i nostri amici sloveni, che hanno sostenuto a Bruxelles il nostro piano ambizioso per il rilancio dell’economia, ma come noi sono consapevoli dell’esigenza di ridurre il più possibile la tempistica di esecuzione del recovery fund e di semplificare la procedura per la sua attuazione’’. Di Maio ha insistito sul fatto che ’’i tempi sono fondamentali’’.

Il ministro degli Esteri italiano si è quindi impegnato a lavorare per garantire un riconoscimento della minoranza slovena in Parlamento. Nel corso della conferenza stampa, Di Maio ha parlato di un ’’proficuo scambio di vedute con il ministro sulla salute delle nostre rispettive minoranze, che rappresentano una significativa risorsa per le nostre relazioni bilaterali’’. Quindi, Di Maio ha detto che ’’in vista di quella che sarà una riforma elettorale in Italia che il parlamento affronterà, come ministro degli Affari esteri garantiremo un pieno confronto con le associazioni che rappresentano la comunità slovena in Italia’’. L’obiettivo è quello di ’’affrontare il tema della presenza della comunità slovena in Parlamento, che ha rappresentato un arricchimento fondamentale del nostro patrimonio legislativo italiano’’, ha dichiarato.

L’Italia inoltre si impegna a resistituire il ’’Narodni Dom alla minoranza slovena entro il 13 luglio, quando ricorre il centenario dell’incendio’’ del 1920 e quando si terrà una cerimonia alla presenza dei due capi di Stato. ’’Non credo che su questo impegno ci sarà un problema di volontà politica’’, ha aggiunto Di Maio, affermando che ’’c’è un unanime consenso rispetto alla volontà di onorare gli impegni presi. La leggenda sul fatto che le leggi richiedano molto tempo in Italia per essere approvate viene sfatata ogni qual volta c’è la volontà politica di approvarle subito’’.

Autore:

Data:

7 Giugno 2020