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FRANCIA: CONTINUA LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI

cms_33294/1706382215copertina.jpegLa protesta degli agricoltori, ormai esplosa nel cuore dell’Europa, va avanti in Francia, ove le manifestazioni proseguono da giorni e, quantomeno secondo i sindacati maggioritari, non si fermeranno. Maxime Buizard, responsabile nazionale del sindacato “Young Farmers” ha promesso di “organizzare il blocco di Parigi e dei suoi sobborghi interni”, fra questa notte e lunedì mattina. La protesta si concentrerà pertanto nella capitale, che sarà raggiunta da trattori da tutto il Paese, coordinando le azioni a livello unanime. “L’idea è che nessun camion potrà rifornire la capitale per almeno cinque giorni”, ha proseguito il sindacalista che, per massimizzare gli sforzi, ha anche annunciato che le mobilitazioni nella regione dell’Ile-de-France saranno sospese durante questo fine settimana. Il giovane neopremier Gabriel Attal ha promesso misure per venire incontro alle richieste del comparto, annunciando semplificazione amministrativa, blocco degli aumenti delle tasse sul gasolio agricolo, 50 milioni di euro per il bio e, soprattutto, pesanti sanzioni per chi viola la legge “Egalim”, norma interna che tutela gli agricoltori nei confronti dei produttori e della grande distribuzione. A credere a queste promesse soltanto alcuni, mentre molti altri sono rimasti sulle barricate, con blocchi sulle autostrade A9 e A54 vicino Nimes, che si sono susseguiti anche durante la notte tra venerdì e sabato.

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Il maggior sindacato agricolo, Fnsea, è tra quelli che promette proteste a oltranza. Arnaud Rousseau, suo leader, non è soddisfatto delle parole di Attal che “non hanno risposto a tutte le nostre domande e non hanno placato” le intemperanze degli agricoltori francesi. Alle proteste, secondo gli organizzatori, hanno preso parte sinora 72mila agricoltori, su oltre 85 dipartimenti, occupando le strade di tutto il Paese con almeno 41mila trattori. La protesta, partita dalla Germania e che imperversa al momento anche in Italia, Polonia, Romania e Grecia, si muove contro la politica europea. Almeno di questo è convinto Rousseau al quale non piace, tra le varie misure, la riforma agraria prevista dal “Green Deal”. Gli aumenti dei costi sul carburante, l’abolizione dei sussidi, la concorrenza ucraina e del sud America (in ballo vi è la ratifica del trattato di libero scambio tra Unione Europea e Paesi del Mercosur – Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay-) hanno scatenato la rabbia in Europa.

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E su queste fiamme di protesta soffia la destra europea, soprattutto in Germania con l’Afd e particolarmente in Francia, ove Marine Le Pen, in una conferenza stampa, nel mettere in cattiva luce gli stessi sindacati incapaci di tutelare gli interessi di coloro che devono difendere, ha riferito: “Credo che i peggiori nemici degli agricoltori si trovino in questo governo e nella complicità che questo governo ha con i membri più radicali dell’ecologismo, il cui obiettivo è in effetti la scomparsa programmata di qualsiasi attività umana”. Chilometri di autostrade bloccate, da sud a nord, su A7 e A9 file anche di 400 km. “Non avevamo mai visto una cosa simile” ha dichiarato Vinci Autoroutes, il gestore autostradale in Francia. La mobilitazione proseguirà, mentre si stanno valutando forme di protesta differenti, che non prevedano necessariamente blocchi stradali: ci saranno “forme diverse, sulle strade, sulle rotonde, davanti ai supermercati, troveremo maniere creative per dire al governo che non basta” ha riferito Laurence Marandola, portavoce del sindacato Confederation paysanne. In Francia si parla di una situazione disperata e, sempre Fnsea, ha ribadito che verranno intraprese azioni “per tutto il tempo necessario”.

(ph. 2 courtesy Euroactiv)

Data:

27 Gennaio 2024