È la nuova terra promessa per milioni di individui in fuga da luoghi di odio, pericolo e controlli sulle persone, una nuova forma di immigrazione che però, al contrario di altre, non spaventa la politica, perché è un fenomeno che riguarda il mondo dei social media.
Dopo l’endorsement di Elon Musk, e il finanziamento di gran parte della campagna elettorale di Trump, milioni di utenti hanno deciso di abbandonare X e trasferirsi su Bluesky. La piattaforma di microblogging ha recentemente annunciato urbi et orbi di aver raggiunto la soglia dei 20 milioni di utenti, una crescita che ha dell’incredibile per la velocità con cui è avvenuta, circa tre mesi. La giovane piattaforma è nata soltanto nel 2019 grazie a Jack Dorsey, ex Ceo di Twitter, con l’idea di sviluppare una rete sociale decentralizzata, con una gestione della privacy e dei contenuti rispettosa dell’utente. Come si diceva, l’aumento degli utenti nel giro di pochissimo tempo è da attribuire all’elezione di Trump come nuovo presidente degli Usa, evento caldeggiato e appoggiato economicamente e non solo da Elon Musk in persona. Molti utenti sentitisi traditi da questa scelta, hanno voluto manifestare in modo netto la loro netta disapprovazione verso tale scelta, prendendo armi e bagagli e traslocando su BlueSky.
La bontà della governance di Bluesky è stata subito molto apprezzata dai nuovi utenti che hanno potuto verificare un nuovo modo di scrivere le regole della policy di un social network. Controllo dei contenuti da parte degli utenti, regole di ingaggio stabilite dalla community, decentralizzazione del potere sono alcune delle regole fondamentali di un’identità social basata su trasparenza e rispetto del prossimo. I delusi degli old social media hanno sin dal lancio inziale di Bluesky potuto apprezzare la diversità di questa nuova piattaforma rispetto agli altri competitor, soprattutto nel delicato tema del rispetto della privacy, circostanza che ha posto le basi per la creazione di un ecosistena del tutto alternativo. Senza dimenticare poi tutte le recenti diatribe, nonché i continui interventi sanzionatori della politica, nel bacchettare e limitare comportamenti non proprio trasparenti delle piattaforme social. Il successo dunque premia un app pronta a cogliere le opportunità del mercato e i malumori della società digitale, una piattaforma che ha impostato le regole del gioco tendendo una mano all’utente, garantendogli una minore invasività degli algoritmi nelle sue scelte e nel trarre profitto dai suoi dati.
Se per le maggiori piattaforme l’algoritmo rimane l’unità centrale, il deus ex machina, con il quale attingere continuamente dalle miniere degli utenti, per Bluesky invece viene assicurato all’utente un altro livello di personalizzazione del proprio feed scegliendo autonomamente e dando dunque il consenso, solo a determinati contenuti: l’AT Protocol, un protocollo aperto e con maggiore trasparenza e controllo da parte degli utenti. Democrazia, trasparenza, sicurezza e rispetto reciproco sono possibili, dunque, basta impegnarsi a volerli coltivare. La creazione di un ambiente sicuro, lontano dalle polemiche e dall’odio, potrebbe certamente offrire lo spunto anche per gli altri social nell’offrire agli utenti un luogo decontaminato dalle polemiche, dal controllo e dall’inseguimento del profitto per pochi, facendo sì che il futuro dei social possa basarsi su un’identità trasparente e inclusiva. Tutto il contrario di ciò che invece accade oggi. Andrea Alessandrino