Si è conclusa nei giorni scorsi, la 53sima edizione del Salone Internazionale del Mobile e con esso tutti gli eventi collegati, in primis il Fuorisalone. C’è chi me ne parlava con grande entusiasmo, chi lo raccontava con un pizzico di nostalgia e chi invece mostrava la tipica stanchezza di chi ha presenziato ad un evento diverse volte. Una cosa è certa: questa edizione si è conclusa con grande ottimismo per il rilancio di Milano e dell’Italia in un settore che, accanto a quello della moda, esprime l’eccellenza e la creatività del made in Italy e che sta trainando l’economia del nostro Paese. La 53° edizione del Salone del Mobile chiude registrando un totale di 357.212 visitatori, di cui 311.781 operatori del settore con un incremento del 13% rispetto a quella dello scorso anno.
Significativo riconoscimento è arrivato del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che lo scorso venerdì ha partecipato alla manifestazione parlando del Salone come «segno di un’Italia viva» che sta cercando di superare un momento difficile come quello attuale grazie alla «straordinaria cultura d’impresa» e all’eccellenza nella ricerca e nel del design. Un Salone sempre più internazionale, con presenze qualificate da oltre 160 Paesi e che ha visto una straordinaria sinergia della città di Milano grazie al Progetto Accoglienza, inaugurato quest’anno in collaborazione con il Comune di Milano e l’Assessorato alla Moda e al Design: più di 100 ragazzi delle scuole di design della città che hanno accolto i visitatori nelle postazioni dislocate nei vari distretti. “Questa edizione ha rappresentato una prova generale in vista di Expo 2015”, ha detto il presidente Claudio Luti. “Ci sono le migliori premesse perché sia un grande evento che mostrerà al mondo quello che Milano e l’Italia sono in grado di fare. Una sfida che non ci spaventa e che ci vede già impegnati a preparare un grande Salone che aprirà le danze dell’esposizione universale”. E non si è sbagliato. Altrettanto entusiasmante si è rivelato il Fuorisalone, l’insieme degli eventi e delle esposizioni che animano la città di Milano nella settimana concomitante il Salone del Mobile. Ed è proprio il Fuorisalone che mi ha piacevolmente sorpreso, affascinato e che mi ha dato la possibilità di conoscere persone interessanti e singolari. Posto che le varie installazioni ed esposizioni erano dislocate un po’ dappertutto, da Porta Venezia alla Triennale al quadrilatero della moda, i tre distretti principali erano: Brera Design District, Tortona Around Design e Ventura- Lambrate. A parte quest’ultima che ha preso piede da un po’ di anni a questa parte, caratterizzata da una forte componente innovativa e “internazionale”, i distretti di Brera e di Tortona sono da sempre i punti di riferimento per visitatori e turisti affamati di design. Ho avuto la possibilità di girare per strade e vicoli di una Milano sempre più calda, veloce e multiculturale e forse ancora più bella grazie le forme e i colori di questo Fuorisalone. Difficile riportare tutto ciò che i miei occhi hanno potuto vedere. In Brera: Molto particolare la collezione di lampade decorative aLUZejos del Silvia Massa Studio. Si tratta di lampade ornamentali in Forex® effetto ceramica, leggere e resistenti e quindi molto pratiche.
Specializzata nella realizzazione di arredi da esterni, l’azienda Unopiù ha esposto le sue creazioni che spaziano dallo stile classico a quello contemporaneo, dal teak al metallo, alla fibra, mantenendo inalterata la qualità dei materiali e la loro durata nel tempo. Marmo, graniti, quarzo e Cristalan® ma anche legni trattati per mantenere le caratteristiche a lungo, Laminati ad alta pressione, vetro, acciaio e parapan per le cucine DelTongo, dal design leggero e sobrio ma allo stesso tempo ricercato. Di grande impatto visivo il “Flower Power” organizzato da Missoni Home. Storie di papaveri, fiori che ricorrono nelle collezioni Missoni e ogni volta si trasformano. Un divano in petali giganti e fiorellini di bordure, toni bold e prepotenti in contrasto acceso sul nero tenebra con vividi flash da selva notturna. Alla stampa nitida del pattern si sovrapponeva l’ombra preziosa dal sovra-ricamo. Completavano l’installazione poltroncine e cuscini con rilievi geometrici.
Lo spazio espositivo di Cristalplant e Agape mi ha permesso di conoscere il Cristalplant®, materiale composito tecnologicamente avanzato e unico, formato da un’alta percentuale di cariche minerali naturali e una bassa percentuale di polimeri poliesteri ed acrilici di elevata purezza; riciclabile e riutilizzabile al 100% è completamente made in Italy perché inventato e prodotto nel centro ricerca e sviluppa della Nicos International SpA in provincia di Treviso. Un caleidoscopio di colori vivaci nel Moroso Showroom, che riproponeva alcuni dei suoi prodotti, oggetti nati per l’industria, ri-generati in nuove forme aperte all’esperienza; non semplici esercizi di stile, ma una messa in scena che indaga le qualità elementari che separano e legano gli oggetti, i corpi, le persone. Borovier&Toso ha realizzato un’installazione frutto della fantasia – fantasy, in gergo cinematografico – che portava per mano in un mondo incantato e pieno di sorprese, tipico delle favole e della magia. una corte delle meraviglie popolata da lampadari atomizzati e ricomposti con fattezze antropomorfe. Protagonisti di questa straordinaria rappresentazione, burattini e ballerine.
In Tortona: Nital S.p.A., distributore italiano dei prodotti Nikon, iRobot, Sonos e Hinnovation, ha presentato il progetto “Fuori Salone del Mobile – Casa Nital”, caratterizzato da elevati contenuti tecnologici e dalla possibilità, per gli ospiti, di toccar con mano e valutare qualità e funzionalità di tutti i prodotti. Era tra l’altro possibile acquistare direttamente in location i prodotti esposti. Il brand olandese Moooi ha presentato la nuova collezione con una mega esposizione ispirata ai cinque continenti e alle fotografie senza tempo di Massimo Listri. Una ventina di ambientazioni a tema con sfondi in prospettiva che proiettavano lo spettatore in mondi paralleli accompagnati da colonne sonore ad hoc.
Superstudio, che ha costruito la sua Design Week sull’originale concept “Temporary Museum”, ha presentato installazioni scenografiche che mettevano in gioco le emozioni portando i visitatori nel futuro. Accanto alle patrie celebrate dal design di sempre, tra cui la Francia presente con due mostre, si trovavano paesi come la Thailandia, la Cina e Dubai. All’eco-pensiero sono dedicati due progetti speciali: l’orto che cresce sul tetto di Superstudio Più e il Green Village al Superstudio 13. Ebay, il marketplace più famoso del mondo, ha aperto una nuova sezione per il design e la casa e l’ha inaugurata al Superstudio con una collezione esclusiva di designer italiani oltre a pezzi internazionali.
Tokyo Imagine ha presentato la creatività e la tecnologia della città di Tokyo applicate al design, all’arte, al fashion d’avanguardia, alla musica, alle arti mediali e al cibo. La Tokyo Designers Week (TDW), organizzata dalla NPO Design Association (Giappone) ha unito più di 60 DESIGN WEEK in tutto il mondo, a partire proprio dalla fiera di Milano di quest’anno. Utilizzando come tema l’immagine della capitale giapponese, l’evento includeva diverse forme di espressione per rappresentare Tokyo, un luogo dove coesistono la moderna metropoli e l’antica cultura Edo. I visitatori erano accolti alla presentazione con il sushi, una specialità che rappresenta la cultura giapponese e con il dashi, base essenziale della cucina nipponica. Anche Samsung era presente al Fuorisalone con un’attenzione particolare all’ambiente domestico in due esposizioni: l’installazione visionaria “Flows: a Journey to the Future” (viaggio nel design e nell’innovazione Samsung) e la Samsung Premium House, ricostruzione di una casa straordinaria, dove ogni prodotto era interconnesso agli altri attraverso applicazioni innovative e sperimentabili in prima persona dai visitatori.
Ventura Lambrate: La Design Academy Eindhoven, da un decennio la scuola dell’eccellenza olandese con il suo metodo “design in context”, è scesa in campo con i lavori di tesi dei suoi studenti. Sempre in zona Olanda, molto interessante la mostra “Fetishism” curata dalla trendsetter Li Edelkoort sul feticismo nel mondo del tessile, così come coinvolgente era l’indagine di “Imperfect Design” portata avanti da due coppie nobili del design dei Paesi Bassi: Makkink & Bey e Van Eijk & Van Der Lubbe. Tra le collettive nazionali, tra conferme e nuove presenze, ha meritato una sosta Culture.pl, la retrospettiva sul design polacco fra tradizione storica e innovazione del 2000. Logotel, dopo il successo di “(In)visible Design”, ci ha riprovato con “Timescapes2”, un’esplorazione del fattore tempo e delle ripercussioni sul mondo del progetto. Oltre i designer emergenti, degli italiani e delle vecchie guardie (Stefano Boeri, Alessandro Mendini e Paolo Ulian), Lambrate ha dato vita a tenti altri collettivi e associazioni nei suoi 13 mila mq di spazio espositivo.
Un’esperienza bellissima quella del Fuorisalone, un’occasione per scoprire e conoscere talenti e nuove frontiere del design, una festa per gli occhi, un mondo ancora tutto da esplorare. Ho avuto la possibilità di vedere e ascoltare dal vivo l’artista serba Marina Abramović, una delle più grandi performer del XXI secolo, presente all’Università degli Studi di Milano con il suo “Rice Counting Exercise” insieme all’architetto Daniel Libeskind e gli studenti dell’Accademia di Brera. L’occasione della visita milanese della Abramovic è la partecipazione all’evento “Feeding new ideas for the city”, organizzato dalla rivista Interni: una mostra collettiva con architetti, artisti e designer, uniti dal desiderio di interpretare, attraverso installazioni temporanee, il tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Ho incontrato Roberta Abbiendi, disegnatore e grafico, che realizzava per i passanti dei bigliettini con delle citazioni a scelta. La sua amabile arte di scrivere con una grafia particolarissima e raffinata è stata un colpo d’occhio e si è concretizzato in un bigliettino che custodirò gelosamente, specie per il significato della frase riportata. Ho incontrato uno stilista, Michele Colasuonno, pugliese come me e con un talento cucito addosso. Nel vero senso della parola! Un look molto ricercato e raffinato, dettagli che non passano inosservati come non sono passate inosservate le sue calze ricamate a mano che hanno catturato l’attenzione della gente intorno a lui. Ho conosciuto la fotografa Giorgia Carena al prestigioso Palazzo Frette in via della Spiga dove era allestita la sua mostra fotografica “Immagini dal silenzio”. Ventidue scatti, nati da altrettante poesie della grande poetessa americana Emily Dickinson, che hanno dato vita all’omonimo libro, edito da M-House Editrice, contenente, un esclusivo ventitreesimo scatto. Un libro fotografico che unisce poesia e letteratura, che crea un interessante parallelismo tra nudo dell’anima e del corpo. E infine, un signore che è stato rapito dalla mia felpa con la stampa di tanti palloncini colorati e mi ha dato i suoi contatti. È Genesio Rocca, vice presidente della Gemar Balloons, prima azienda produttrice di palloncini in Italia. E con una fotografia sono riuscito a catturare anche questo incontro.
Perché il Fuorisalone è soprattutto questo, incontrare per scoprire.