In questa lunga estate siciliana del 2024, che vede gli uomini in bermuda e le donne in pantaloni, si svolgerà dal 26 al 28 settembre a Ortigia il G7 Agricoltura. Con un Expo che inizierà il 21 settembre e finirà il 29 settembre. Ci saranno circa 200 stand e spazi dedicati ad agricoltura, vino, oli, pesca, ippica e sport. Circa 1000 anni fa, nell’aprile del 2009, in un mondo completamente diverso, si era svolto con successo, nella città di Archimede e di Aretusa, il G8 Ambiente. Evento fortemente voluto dalla siracusana Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nel 2024, così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, spiega perché ha scelto Siracusa che dal 2005 è inserita nel World Heritage List dell’UNESCO: “Abbiamo scelto Siracusa, e Ortigia in particolare, perché, con Roma ha una caratteristica: quasi tutto quello che è passato in Italia ha lasciato il segno in questo piccolo lembo del mondo. Troviamo cultura ellenica, romana, araba e tanti monumenti che ci raccontano cosa può rappresentare l’insieme delle contaminazioni che hanno reso unico il nostro Paese. Ortigia è quindi il luogo migliore dal punto di vista della suggestione”.
La Germania passa il testimone all’Italia. Dopo averlo ricevuto nel 2023 dal Giappone. Infatti, Miyazaki e Stoccarda sono state le due città sede del G7 Agricoltura nel 2023 e nel 2022.
Ortigia, 19 settembre 2024. Uno scorcio del lungomare di Levante.
Ortigia, centro storico di Siracusa, sarà la location del G7. È un’isola che è stata abitata sin dal 734 a. C., da coloni corinzi guidati da Archias. Per lunghi periodi vi hanno convissuto cristiani, ebrei e musulmani. Tracce della cultura araba si trovano nel suo impianto urbano, principalmente nei quartieri della Sperduta e della Graziella. La Giudecca era il quartiere ebraico. Densamente popolato dagli ebrei fino al 1492, anno della loro cacciata dai territori della Spagna per ordine dei Re cattolici Ferdinando II d’Aragona e di Isabella di Castiglia.
I quartieri di Ortigia
Ortigia è una delle isole più belle del Mediterraneo ed è chiamata dai siracusani ‘u scogghiu”. Per affermare la loro siracusanità, gli aretusei amano dire: sono di Siracusa, ma proprio do Scogghiu!
Con la sua bellezza e la sua luce, nonostante non abbia ancora espresso tutte le proprie potenzialità, si è confermata anche quest’anno una delle mete turistiche più desiderate in Italia e all’Estero.
A differenza di Roma, Venezia, Firenze, Palermo, Napoli, ecc. ecc. il cui fascino è conosciuto da secoli in tutto il mondo, è una new entry. Fino a circa cinquanta anni fa era abbandonata e degradata. I siracusani stavano alla larga e consideravano pericoloso e sgradevole abitarci. Chi poteva vendeva/regalava tutto e si spostava nelle nuove zone residenziali.
Ortigia. Uno scorcio di Piazza Duomo
Ortigia è come un bambino che ancora deve crescere. E certamente crescerà, non morirà nella culla. Crescerà. Con lentezza, senza fretta, ma bene. L’amano già tanti stranieri e continentali che vi acquistano a caro prezzo unità immobiliari urbane. A volte le trasformano in albergo a volte ci abitano. E con l’immobile “acquistano” anche il contesto. Il ritmo di vita lento, la particolare atmosfera che si respira. I bei monumenti: il Duomo, il Tempio di Apollo, il Castello Maniace, ecc. Le immagini dell’alba sul lungomare di Levante e quelle del tramonto sul lungomare di Ponente. Il bel mare frequentato da persone di ogni nazionalità. Pieno di bagnanti. Dalle prime ore della mattinata fino alle prime ombre della sera.
Ortigia. Scultura che rappresenta il mito di Aretusa e Alfeo.
Per meglio comprendere il fascino di Ortigia, che ha una superfice di circa 1Km2, bisognerebbe viverci in tutte le quattro stagioni dell’anno. Oggi i residenti sono circa 4.000. In passato erano circa 20.000. I dati statistici dicono che nel 2023 circa 700 mila turisti hanno visitato Ortigia, circa il 37% in più del 2022, tra questi circa la metà stranieri. Un continuo ricambio di turisti, di ogni nazionalità, proprio come avviene nei più prestigiosi villaggi turistici. Conteggiate anche le tante persone che vengono dai paesi vicini e non pernottano, si può affermare che oltre un milione di persone ogni anno “gira” per le vie e le viuzze di Ortigia. Dal turista col sacco a pelo a quello che arriva direttamente col suo lussuoso Yacht. Dall’umile cittadino al Presidente della Repubblica. Proprio un anno fa, il 20 settembre 2023, Sergio Mattarella ha incontrato a Ortigia il suo omologo tedesco, Frank Walter Steinmeier, per un bilaterale Italia – Germania. Insieme hanno passeggiato lungo le vie do scogghiu, ammirato il tramonto dalla Fonte Aretusa e assistito alla rappresentazione “Ulisse, l’ultima Odissea”. Spettacolo ideato e diretto da Giuliano Peparini e prodotto dall’Istituto Nazionale Dramma Antico (INDA) di Siracusa. Anche per il G7 ci sarà il contributo dell’INDA. Al Teatro Greco sarà infatti rappresentato, il 27 e 28 settembre, “Horai. Le quattro stagioni”, sempre con la regia di Peparini.
Teatro Greco di Siracusa
In conclusione, a Ortigia, u scogghiu, si riuniranno dal 26 al 28 settembre, i rappresentanti dei sette Paesi più industrializzati del mondo: Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Giappone. Oltre a rappresentanti dell’Unione Europea e di organizzazioni internazionali e di 7 delegazioni di paesi africani. Oggetto dei lavori: agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare e innovazione tecnologica nel settore agroalimentare. More solito, alla fine dei lavori, un documento condiviso indicherà le linee guida da seguire per una cooperazione globale in materia di agricoltura e ambiente.
Ma perché non siamo in 8? Perché manca Lancillotto! Così il felice tormentone del disegnatore e umorista Marco Biassoni (1930-2002). Nel nostro caso, si ha il G7 e non il G8, perchè manca la Russia. Si. Sono proprio passati 1000 anni dal 2009.
Nella speranza che i delegati prenderanno le migliori decisioni possibili, una certezza l’abbiamo fin da adesso. Sarà veicolata nel mondo una magnifica immagine della Sicilia. Dell’Italia.