Liberato Gabriele Del Grande, in stato di fermo dal 10 aprile scorso in Turchia. La notizia è stata confermata con un tweet del ministro degli Esteri, Angelino Alfano, alle 7.31 di stamane. “Questa notte il collega ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu mi ha comunicato la decisione. Lo ringrazio. #iostocongabriele”.
È in viaggio verso casa.
Gabriele Del Grande, trentacinquenne lucchese, è un giornalista indipendente e documentarista italiano. Il suo fermo era stato messo in atto dalla polizia di Hatay, nella provincia sud-orientale al confine con la Siria perché sprovvisto del necessario permesso stampa. Per il Governo turco, si era spinto in un’area di confine interdetta ai giornalisti. Da lì la traduzione in carcere, a Muğla, nel versante sud-occidentale. Delle sue condizioni si è potuto sapere solo il 15 aprile scorso, quando Alfano aveva dato la notizia, rassicurando circa il suo stato di salute. Tre giorni dopo gli era stata concessa una telefonata.
Il ministero degli Esteri italiano, in più occasioni, aveva chiesto la sua liberazione “nel pieno rispetto della legge”.
Il 21 aprile Gabriele aveva ricevuto la visita del console italiano e di un avvocato di fiducia. L’assenza di informazioni ha tenuto l’Italia col fiato sospeso, dando vita a diverse iniziative social sotto l’hashtag #iostocongabriele.
Aveva raggiunto la Turchia il 7 aprile scorso, con l’obiettivo di raccogliere materiale per il suo nuovo libro “Un partigiano mi disse”, dedicato alla guerra in Siria e all’ISIS.
Il giornalista, attento alla questione dei migranti, è autore di “Mamadou va a morire”, edito nel 2007 e “Il mare di mezzo” (2010). Nella sua carriera anche un film documento: “Io sto con la sposa” del 2014.
Suo il blog “Fortress Europe”, che ha ricevuto i finanziamenti della “Open Society Foundation” di George Soros.